Il problema della Banca non sussiste, il regolamento del saldo prezzo può essere tranquillamente fatto in termpi successivi al rogito, non inficia minimamente sull'ipoteca della Banca.
A marzo, ho venduto un immobile nelle stesse condizioni, e sono stati in seriti nel rogito dieci mila euro da pagare al momento del rilascio della Concessione in Sanatoria e del relativo Certificato di Agibilità.
Calcola che l'Agibilità in presenza di Concessione in Sanatoria, e un atto fondamentale e complementare alla Concessione stessa, è infatti stampigliato sulla Concessione in Sanatoria.
Io credo che entrambi non siate seguiti da persone esperte in termini di Concessioni in Sanatoria, anche perchè il dire da parte del venditore che ha pagato tutto è molto aleatorio, infatti al momento della notifica dell'ufficio condono, nella quale si invita il richiedente la Sanatoria, a completare o meno la documentazione necessaria al rilascio della stessa ( Accatastamento, fotografie dell'abuso, pagamento oneri concessori se dovuti,ecc. ecc.)comunque sono sempre richiesti i dirittti di segreteria, e la successiva Agibilità (ex Abitabilità) richiede molto tempo (sopratutto ora con l'ufficio condono di Roma al colllasso), deve essere fatta una perizia giurata, collaudo statico se trattasi di ampliamento, allegazione delle Certificazioni degli impianti a norma, certificato di imbocco in fogna, per un costo di circa 1.500/2.000 Euro.
Considera che esistono sentenze di Cassazione, ove all'acquirente che successivamente al rogito notarile, citava in giudizio il venditore, una volta verificata la mancanza del Certificato di Agibilità e dei requisiti per ottenerla, veniva riconosciuto un risarcimento fino all'80% del prezzo pagato.
Credo sia il caso che le parti, la smettano di comportarsi in modo superficiale nell'appracciare una compravendita, o di assumere posizioni autoritarie nella presunzione a volte infondata di essere nel giusto, ma di documentarsi e di farsi affiancare da professionisti competenti, in quanto soprattutto dopo il 1° luglio con l'entrata in vigore del D.L. 97 del 31 maggio 2010, si rischia facilmente di stipulare atti che potrebbero essere facilmente essere resi nulli.
Credo si meglio spendere qualche migliaio di euro, prima, che trovarsi coinvolti in cause lunghe ed interminabili, che spesso costano molto di più di quanto impunemente si pensa di risparmiare.
Saluti
Stefano Nobili