Il problema dello stallo attuale del mercato immobiliare è quello della bolla dei prezzi: troppo alti rispetto alle condizioni e alle premesse dello stato generale dell’economia e, soprattutto, in rapporto alle aspettative degli acquirenti che volgono decisamente verso il basso.
E allora la stasi delle contrattazioni è conseguenza logica e naturale sia del rifiuto dei proprietari ad abbassare i prezzi, sia della rinuncia dei compratori ad acquistare a prezzi gonfiati e alla loro preferenza ad aspettare tempi migliori….
Bene; adesso facciamo l’ipotesi contraria: il venditore che, per fretta di realizzare una cifra immediata ( le ragioni private possono essere molteplici…), decide di porre sul mercato un immobile medio – signorile, ristrutturato da poco, piano medio alto, con un forte sconto ( diciamo 30- 40% ) sul suo prezzo probabile di mercato.
Tutto legale per carità, tutto alla luce del sole, ma in questo caso come si comporterebbero i potenziali acquirenti?
Accorreranno in massa…oppure paradossalmente saranno resi cauti, guardinghi, se non apertamente sospettosi, da un prezzo palesemente da “saldo”?
Sospettando un imbroglio sotto?
Secondo voi, il mercato immobiliare ha la capacità di autoregolamentarsi non solo verso il basso, quando i prezzi sono alti, ma anche verso l’ “alto”, quando i prezzi sono francamente troppo bassi da essere credibili?
Insomma il nostro venditore “generoso” troverà facilmente un cliente che non farà domande indiscrete oppure, per evitare “un terzo grado” seccante, e per superare il muro dell'incredulità, sarà costretto a rendere il prezzo plausibile per le aspettative del mercato e quindi aumentarlo?
E allora la stasi delle contrattazioni è conseguenza logica e naturale sia del rifiuto dei proprietari ad abbassare i prezzi, sia della rinuncia dei compratori ad acquistare a prezzi gonfiati e alla loro preferenza ad aspettare tempi migliori….
Bene; adesso facciamo l’ipotesi contraria: il venditore che, per fretta di realizzare una cifra immediata ( le ragioni private possono essere molteplici…), decide di porre sul mercato un immobile medio – signorile, ristrutturato da poco, piano medio alto, con un forte sconto ( diciamo 30- 40% ) sul suo prezzo probabile di mercato.
Tutto legale per carità, tutto alla luce del sole, ma in questo caso come si comporterebbero i potenziali acquirenti?
Accorreranno in massa…oppure paradossalmente saranno resi cauti, guardinghi, se non apertamente sospettosi, da un prezzo palesemente da “saldo”?
Sospettando un imbroglio sotto?
Secondo voi, il mercato immobiliare ha la capacità di autoregolamentarsi non solo verso il basso, quando i prezzi sono alti, ma anche verso l’ “alto”, quando i prezzi sono francamente troppo bassi da essere credibili?
Insomma il nostro venditore “generoso” troverà facilmente un cliente che non farà domande indiscrete oppure, per evitare “un terzo grado” seccante, e per superare il muro dell'incredulità, sarà costretto a rendere il prezzo plausibile per le aspettative del mercato e quindi aumentarlo?