Buonasera a tutti,
da diversi mesi sto dietro ad una casa all'asta che mi interessa molto. Si tratta di una casa in campagna con terreno circostante completamente recintato .
Quando sono riuscita a fare l'accesso, l'esecutato che vive nell'immobile e mi disse che chi si aggiudicherà il bene non avrà alcun diritto sul terreno in quanto non oggetto di pignoramento, il custode che mi accompagnava mi rimproverò di non avere letto bene la perizia dando ragione all'esecutato. L'esecutato inoltre mi disse che rimarrà a vivere in una costruzione in cemento armato interrata che insiste sul terreno dentro al recinto e che quindi avremmo dovuto spiacevolmente convivere.
In quella sede non ho fatto inutili discussioni, vista anzi la posizione del custode ho pensato di avere effettivamente interpretato male la perizia, ma una volta a casa rileggo e non mi ero sbagliata cito da perizia al punto descrizione dei beni "l resede è ben tenuto e costituito da un giardino con piante ad alto fusto e completamente recintato. Vi si accede attraverso una cancellata sorretta da pilastri in muratura" più sotto nella valutazione del valore si indica "resede esclusivo mq. 2700 a corpo ".
Per maggiore sicurezza chiamo il perito che mi conferma che la terra fa parte del pignoramento, anche se non ha eseguito le misurazioni nè ha verificato se quella costruzione in cemento armato dove l'esecutato dice andrebbe a vivere fosse o meno abusiva. Il perito comunque cita nella perizia "nel resede si segnala la presenza di due manufatti B e C senza alcun titolo. Con B si indica una terrazza che presenta sotto la linea del suolo alcuni volumi destinati a ripostiglio e con C una tettoia aperta per il ricovero attrezzi". Provo a chiamare l'avvocato delegato alla vendita che non risponde mai al telefono e alle ripetute email ha riposto una sola volta dicendo che avrebbe verificato e mai più si è fatta sentire, malgrado avessi scritto sempre tramite pec.
Decido di far fare degli accertamenti ad un tecnico, che fa una verifica al catasto da dove emerge che la particella pignorata comprende anche il terreno, ma non esiste al catasto alcuna costruzione eccetto la casa fatto che mi fece pensare che la costruzione fosse abusiva e che quindi mi sarei forse dovuta far carico in caso di aggiudicazione della demolizione della stessa.
Continuo con le mie ricerche e finalmente trovo un sito che sovrappone le mappe catastali e le immagini satellitari e mi accorgo che l'esecutato ha eseguito le recinzioni al di fuori della particella (vi metto la foto in arancio i confini del catasto e si può vedere come il giardino e le recinzioni si estendano ben oltre i limiti, anzi google maps quantifica i terreni in mq 3500 circa) la costruzione in cemento armato in cui l'esecutato dice andrà a vivere e che il perito descrive come costruzione nel resede è in parte fuori dalla particella pignorata è identificabile dai terrazzi nella foto in altro a destra una parte di colore marrone e una parte grigia la parte grigia appunto insiste in una porzione di particella del vicino. Faccio presente che per raggiungere il manufatto l'unico modo è tramite il resede della casa pignorata e l'esecutato ha creato un ulteriore recinto che divide la particella 333 da quella parte da lui occupata senza alcun titolo mettendo anche un cancello tra le due parti.
Ho scoperto tutto questo dopo mesi di ricerche e a soli 5 giorni dall'asta, sono quindi andata da un avvocato per capire a che problemi sarei potuta andare incontro con una eventuale aggiudicazione, ma avendo poco tempo a disposizione mi ha sconsigliato di partecipare e rimandare la discussione alla prossima asta se fosse andata deserta. Ho coinvolto anche un geometra che ha cercato nelle immagini satellitari e visto che questa costruzione in cemento armato è comparsa nel 1996, quindi più di 20 anni fa facendo emergere il problema dell'usucapione.
L'asta è andata deserta io vorrei cominciare a capire meglio la questione prima della prossima asta per questo chiedo un parere a voi.
La mia preoccupazione è che l'esecutato abbia diritto di usucapione su quella striscia di terreno che ha occupato in questi anni e che io non abbia possibilità di mandarlo via perchè quella striscia di terreno non fa di fatto parte della procedura e quindi io me lo troverei sempre nel mio giardino perchè l'unico modo che lui avrebbe di arrivare a questa costruzione abusiva sarebbe attraverso la strada che anche oggi percorre e che attraversa completamente il terreno di pertinenza della casa. Lui potrebbe fare usucapione su quella terra e io non avrei modo di evitare questo problema.
Lui potrebbe vivere in questa costruzione abusiva e oltre tutto non abitabile anche da un punto di vista igienico e sanitario in caso di condono? La struttura è quasi completamente interrata io la definisco bunker, il perito la chiama ripostiglio.
Possibile che il perito se ne sia totalmente disinteressato? Il fatto che il perito abbia indicato nella relazione tecnica questo manufatto potrebbe implicare che passa comunque all'aggiudicatario la sua proprietà o la possiblità di usucapire il terreno? A me di questa striscia di terra e di questa costruzione non importa nulla, l'importante è non trovarmi questa persona tra i piedi tutti i giorni.
Grazie scusate se mi sono dilungata, ma la questione è un po' complicata
da diversi mesi sto dietro ad una casa all'asta che mi interessa molto. Si tratta di una casa in campagna con terreno circostante completamente recintato .
Quando sono riuscita a fare l'accesso, l'esecutato che vive nell'immobile e mi disse che chi si aggiudicherà il bene non avrà alcun diritto sul terreno in quanto non oggetto di pignoramento, il custode che mi accompagnava mi rimproverò di non avere letto bene la perizia dando ragione all'esecutato. L'esecutato inoltre mi disse che rimarrà a vivere in una costruzione in cemento armato interrata che insiste sul terreno dentro al recinto e che quindi avremmo dovuto spiacevolmente convivere.
In quella sede non ho fatto inutili discussioni, vista anzi la posizione del custode ho pensato di avere effettivamente interpretato male la perizia, ma una volta a casa rileggo e non mi ero sbagliata cito da perizia al punto descrizione dei beni "l resede è ben tenuto e costituito da un giardino con piante ad alto fusto e completamente recintato. Vi si accede attraverso una cancellata sorretta da pilastri in muratura" più sotto nella valutazione del valore si indica "resede esclusivo mq. 2700 a corpo ".
Per maggiore sicurezza chiamo il perito che mi conferma che la terra fa parte del pignoramento, anche se non ha eseguito le misurazioni nè ha verificato se quella costruzione in cemento armato dove l'esecutato dice andrebbe a vivere fosse o meno abusiva. Il perito comunque cita nella perizia "nel resede si segnala la presenza di due manufatti B e C senza alcun titolo. Con B si indica una terrazza che presenta sotto la linea del suolo alcuni volumi destinati a ripostiglio e con C una tettoia aperta per il ricovero attrezzi". Provo a chiamare l'avvocato delegato alla vendita che non risponde mai al telefono e alle ripetute email ha riposto una sola volta dicendo che avrebbe verificato e mai più si è fatta sentire, malgrado avessi scritto sempre tramite pec.
Decido di far fare degli accertamenti ad un tecnico, che fa una verifica al catasto da dove emerge che la particella pignorata comprende anche il terreno, ma non esiste al catasto alcuna costruzione eccetto la casa fatto che mi fece pensare che la costruzione fosse abusiva e che quindi mi sarei forse dovuta far carico in caso di aggiudicazione della demolizione della stessa.
Continuo con le mie ricerche e finalmente trovo un sito che sovrappone le mappe catastali e le immagini satellitari e mi accorgo che l'esecutato ha eseguito le recinzioni al di fuori della particella (vi metto la foto in arancio i confini del catasto e si può vedere come il giardino e le recinzioni si estendano ben oltre i limiti, anzi google maps quantifica i terreni in mq 3500 circa) la costruzione in cemento armato in cui l'esecutato dice andrà a vivere e che il perito descrive come costruzione nel resede è in parte fuori dalla particella pignorata è identificabile dai terrazzi nella foto in altro a destra una parte di colore marrone e una parte grigia la parte grigia appunto insiste in una porzione di particella del vicino. Faccio presente che per raggiungere il manufatto l'unico modo è tramite il resede della casa pignorata e l'esecutato ha creato un ulteriore recinto che divide la particella 333 da quella parte da lui occupata senza alcun titolo mettendo anche un cancello tra le due parti.
Ho scoperto tutto questo dopo mesi di ricerche e a soli 5 giorni dall'asta, sono quindi andata da un avvocato per capire a che problemi sarei potuta andare incontro con una eventuale aggiudicazione, ma avendo poco tempo a disposizione mi ha sconsigliato di partecipare e rimandare la discussione alla prossima asta se fosse andata deserta. Ho coinvolto anche un geometra che ha cercato nelle immagini satellitari e visto che questa costruzione in cemento armato è comparsa nel 1996, quindi più di 20 anni fa facendo emergere il problema dell'usucapione.
L'asta è andata deserta io vorrei cominciare a capire meglio la questione prima della prossima asta per questo chiedo un parere a voi.
La mia preoccupazione è che l'esecutato abbia diritto di usucapione su quella striscia di terreno che ha occupato in questi anni e che io non abbia possibilità di mandarlo via perchè quella striscia di terreno non fa di fatto parte della procedura e quindi io me lo troverei sempre nel mio giardino perchè l'unico modo che lui avrebbe di arrivare a questa costruzione abusiva sarebbe attraverso la strada che anche oggi percorre e che attraversa completamente il terreno di pertinenza della casa. Lui potrebbe fare usucapione su quella terra e io non avrei modo di evitare questo problema.
Lui potrebbe vivere in questa costruzione abusiva e oltre tutto non abitabile anche da un punto di vista igienico e sanitario in caso di condono? La struttura è quasi completamente interrata io la definisco bunker, il perito la chiama ripostiglio.
Possibile che il perito se ne sia totalmente disinteressato? Il fatto che il perito abbia indicato nella relazione tecnica questo manufatto potrebbe implicare che passa comunque all'aggiudicatario la sua proprietà o la possiblità di usucapire il terreno? A me di questa striscia di terra e di questa costruzione non importa nulla, l'importante è non trovarmi questa persona tra i piedi tutti i giorni.
Grazie scusate se mi sono dilungata, ma la questione è un po' complicata