Per inciso, si è ripetutamente parlato di mancato aggiornamento catastale, ma ciò a mio avviso non ha senso: per chi non lo sapesse, la planimetria da presentare al Comune per fare un condono, era proprio quella catastale!
Quindi casomai si potrebbe parlare di errore catastale, nell'indicazione di un'altezza non corretta.
Ci sono parecchi accatastamenti del 1986, fatti proprio un mese prima della presentazione del condono in Comune!
Qui l'ambiente nasce con altra destinazione, quindi non si capisce proprio come sia accaduta una cosa del genere: se accatastata inizialmente non come abitazione, ai fini del condono sarebbe comunque dovuta essere accatastata come abitazione, e probabilmente così è stato fatto ma un caprone di tecnico ha ripordato l'altezza della vecchia planimetria, senza accendere il cervello. Diversamente, qualora fosse stata accatastata per la prima volta appena prima di presentare il condono, non si capirebbe l'errore.
A prescindere da ciò che dicono al Comune, io proverei a ricontrollare i pagamenti effettuati, "agganciandoli" alla superficie o meglio al volume oggetto di condono: se è stato pagato per 2,70m, potrebbero esserci dei presupposti per una correzione (si dichiara che la planimetria catastale riportava un'altezza errata, sempre se al Comune accettano questo, si aggiorna la planimetria al catasto, e fine della storia).
Tra l'altro, visto che il condono prevedeva anche della documentazione fotografica, dimostrando che la situazione è sempre stata questa (e non è stato MAI demolito alcun solaio a quota 250 e MAI ricostruito uno a quota 270), si potrebbe trovare un appiglio... Giustificando che tutto è frutto di un errore.