In caso di prezzo di vendita superiore al prezzo convenzionato, l'atto è nullo per la parte eccedente, ossia l'atto è valido ma il venditore deve restituire all'acquirente la somma in eccesso. Se le vie bonarie non hanno esito positivo (molto probabile, viste le somme in gioco) è necessario intentare causa civile contro il venditore per la restituzione della differenza (la causa puo' durare alcuni anni). Se ci sono i presupposti per vincerla, puo' essere una strada perseguibile. Nell'immediato valuta con il comune quali sono le possibilita' per eliminare i vincoli.
Amleto direbbe : Notaio o non-Notaio ? Venditore o non-venditore ?
Già il notaio ha trovato una conferma della sua innocenza cristallina !
Lo spunto di fpsoft io lo trovo valido ma anche sia prematuro oltre che parziale.
Io sto studiando la "nullità" degli atti ed sto realizzando che è come scalare una montagna irta di trappole.
Supponiamo che venga ottenuta dopo anni la dichiarazione
parziale di nullità dell'atto di compravendita, che statusa avrebbe quello di mutuo ? nullo anche quello?
E tutti gli oneri che verranno chiesti dalla banca che può chiedere sia la restituzione sull'unghia della somma del credito più spese ed oneri ( interessi inclusi) indipendentemente che il compratore abbia riavuto i soldi indietro dal venditore.
Il venditore potrebbe non avere beni aggredibili, mentre il debitore del mutuo può perderci la casa.
A me sembra che con questa soluzione, fpsof, l'unico che rischia è pericles : rischia di perdere la casa che ha anche pagato di più.
I rapporti con le banche sono diversi da quelli con il "fatebenefratelli".
La sincronizzazione delle nullità è impossibile, e potrebbe veire fuori una non-adeguatezza dell'ipoteca. Isomma tecnica bancariaa che non è mia materia.
Nel frattempo il Notaio si gode il sole sul suo panfilo...........