ldamato

Membro Attivo
Professionista
Ciao a tutti,
Prima di tutto desidero complimentarmi con l'ideatore del forum: si trovano un sacco di notizie interessanti. Ho notato che anche la qualità degli interventi di gran parte degli iscritti è molto, ma molto alta!
Very good! :ok:

Mi fa un pò strano porre già la mia domanda, dopo neanche 5 minuti dalla mia presentazione... (a proposito... non c'è una sezione dedicata?)

Vengo al dunque:
Mio suocero ha venduto una casa molto grande ed "importante" al figlio di mia cognata per una somma pari al 10% (essendo ottimisti) del valore reale dell'immobile.
Tale atto è stato fatto a valle della morte di mia suocera.
Essendo essi (mio suocero e la defunta) in comunione dei beni, l'atto di compravendita può essere impugnato da mia moglie?
C'è un periodo oltre il quale l'atto non è più impugnabile?

Grazie a tutti. ;)
 

Antonio Troise

Membro Storico
Agente Immobiliare
ognuno in vita è libero di vendere come a chi vuole le proprie proprietà...in vita:affermazione:

Solo l'erede può impugnare eventuali false vendite, per reintegrare la sua quota leggittima :affermazione::ok:

Solo il giudice, dopo opportune perizie per verificarne il reale valore, può procedere all'iscrizione nel registrodegli indagati, tuo nipote, per appropriazione indebita:affermazione:
 

ldamato

Membro Attivo
Professionista
ognuno in vita è libero di vendere come a chi vuole le proprie proprietà...in vita:affermazione:

Solo l'erede può impugnare eventuali false vendite, per reintegrare la sua quota leggittima :affermazione::ok:

Solo il giudice, dopo opportune perizie per verificarne il reale valore, può procedere all'iscrizione nel registrodegli indagati, tuo nipote, per appropriazione indebita:affermazione:

Addirittura?
No! Non vorrei una cosa del genere... anche se la cosa non è stata gestita in maniera corretta da mio suocero e mia cognata...

C'è anche da dire che la casa sembra che fosse di proprietà di mio suocero al 100% anche in vita di mia suocera. Poi magari qualcuno mi spiega come si fa ad essere proprietari al 100% di un immobile acquistato dopo il matrimonio per di più in comunione dei beni... :occhi_al_cielo: mah!
 

Antonio Troise

Membro Storico
Agente Immobiliare
Poi magari qualcuno mi spiega come si fa ad essere proprietari al 100% di un immobile acquistato dopo il matrimonio per di più in comunione dei beni...

Che c'è da spiegare...impossibile acquistare un immobile in comunione dei beni ed essere l'unico proprietario:^^: :^^: :^^: Anche se io acquisto un immobile da solo, firmo solo io l' atto notarile , non significa che la proprieta è mia al 100%, essendo in comunione, la metà va di dirittto all'altra parte;) :affermazione:
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Poi magari qualcuno mi spiega come si fa ad essere proprietari al 100% di un immobile acquistato dopo il matrimonio per di più in comunione dei beni... mah!


Ai sensi dell'art. 179 del Codice Civile

Non costituiscono oggetto della comunione e sono beni personali del coniuge: a) i beni di cui prima del matrimonio, il coniuge era proprietario o rispetto ai quali era titolare di un diritto reale di godimento [SUP](2)[/SUP]; b) i beni acquisiti successivamente al matrimonio per effetto di donazione o successione, quando nell'atto di liberalità o nel testamento non è specificato che essi sono attribuiti alla comunione [SUP](3)[/SUP]; c) i beni di uso strettamente personale di ciascun coniuge ed i loro accessori [SUP](4)[/SUP]; d) i beni che servono all'esercizio della professione del coniuge, tranne quelli destinati alla conduzione di una aziendafacente parte della comunione [SUP](5)[/SUP]; e) i beni ottenuti a titolo di risarcimento del danno [SUP](6)[/SUP] nonché la pensione attinente alla perdita parziale o totale della capacità lavorativa [SUP](7)[/SUP]; f) i beni acquisiti con il prezzo del trasferimento dei beni personali sopraelencati o col loro scambio, purché ciò sia espressamente dichiarato all'atto dell'acquisto [SUP](8)[/SUP] [2647 1]. L'acquisto di beni immobili, o di beni mobili elencati nell'articolo 2683, effettuato dopo il matrimonio, è escluso dalla comunione, ai sensi delle lettere c), d) ed f) del precedente comma, quando tale esclusione risulti dall'atto di acquisto se di esso sia stato parte anche l'altro coniuge [SUP](9)[/SUP].

[h=3]quindi è possibilissimo comprare un immobile in proprietà esclusiva, pur essendo in comunione dei beni...
[/h]
 

Antonello

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Assodato che l'immobile era di tuo suocero, questi lo poteva benissimo vendere a chiunque.
E' indubbio che l'aver dichiarato solo il 10% del valore, può far sorgere dei sospetti e la figlia (tua moglie) può impugnare l'atto.
 

studiopci

Membro Storico
Mi suona molto strano che un immobile, per quanto di pregio possa essere, sia stato venduto addirittura al 10% del suo valore commerciale che significherebbe per esempio:
valore commerciale Immobile = € 1.000.000
valore vendita dichiarato = € 100.000

lo scompenso è troppo alto... e la rendita catastale ? era addirittura inferiore al valore di vendita dichiarato...
Sappiamo tutti che è da pazzi vendere un immobile di poco al di sotto dei valori OMI ( DL 223/2006 ), perchè l'A.d.E. ti azzannerebbe e i funzionari sarebbero ad aspettarti fuori la porta del notaio dopo la firma, e il Notaio poi... non avrebbe anche lui rischiato un pò avallando un'operazione con questi margini, oltretutto omettendo di avvisare sulla pericolosità ( beninteso fiscale ) dell'operazione ?
Mi sembra tutto molto strano però sicuramente impugnabile. Fabrizio
 

ldamato

Membro Attivo
Professionista
Mi suona molto strano che un immobile, per quanto di pregio possa essere, sia stato venduto addirittura al 10% del suo valore commerciale che significherebbe per esempio:
valore commerciale Immobile = € 1.000.000
valore vendita dichiarato = € 100.000

lo scompenso è troppo alto... e la rendita catastale ? era addirittura inferiore al valore di vendita dichiarato...
Sappiamo tutti che è da pazzi vendere un immobile di poco al di sotto dei valori OMI ( DL 223/2006 ), perchè l'A.d.E. ti azzannerebbe e i funzionari sarebbero ad aspettarti fuori la porta del notaio dopo la firma, e il Notaio poi... non avrebbe anche lui rischiato un pò avallando un'operazione con questi margini, oltretutto omettendo di avvisare sulla pericolosità ( beninteso fiscale ) dell'operazione ?
Mi sembra tutto molto strano però sicuramente impugnabile. Fabrizio

Ciao Fabrizio in effetti è proprio su questo punto che mia moglie voleva chiarimenti.

Il valore preciso dell'immobile non lo conosco, ma da una stima fatta a suo tempo da una nota agenzia immobiliare, non faccio pubblicità, ma sono sicuro che la conoscete tutti perchè è un franchising nazionale con diversi punti anche all'estero, si parlava di 1,2M€ e da una copèia dell'atto stipulato ad aprile scorso si parla di 54k€.
Se è come dici allora anche il notaio ha commesso un guaio?
Io questa storia la vedo poco chiara e sebbene mia moglie trovi il tutto ingiusto, io sto cercando di allontanarla dall'idea di impugnare l'atto per paura che sia una cosa complicata e che le porti altro stress.

Grazie a tutti per le info!
 

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