Ci manca anche questa.... che ne dite ???
In arrivo una valanga mediatica contro l’immobiliare
di Maurizio Cannone 29/01/2012 -
I media procedono a ondate.
C’è la stagione della sicurezza, in cui improvvisamente nelle cronache una città diventa un inferno.
Poi svanisce di colpo il tema e si passa alla violenza sugli animali, poi è il turno di un altro argomento.
Il sistema è sempre quello.
Per anni si è parlato della Casta politica, ora anche questo filone, per il momento, si è esaurito con l’insediamento del nuovo governo Monti.
E i giornali che fanno?
Trovano un altro argomento che colga l’interesse del pubblico.
Se diversi indizi fanno una prova è il turno dell’immobiliare.
Ha cominciato Il Fatto a Natale attaccando a più riprese Gabriella Alemanno, a capo dell’Agenzia del Territorio.
Poi, nell’ultima settimana, è stato il turno di Bnp Paribas, preso di mira da Gian Antonio Stella del Corriere della Sera, del sottosegretario Malinconico e Assoimmobiliare su Repubblica, e ancora sul Corriere Fiorenza Sarzanini riguardo al conferimento di immobili Siae a fondi gestiti da Sorgente Sgr.
Tutte polemiche che sarebbero potute essere cancellate da prese di posizione rapide e decise da parte degli organismi di categoria e dai diretti interessati.
Che però, a parte Sorgente, hanno preferito non replicare.
Le motivazioni erano infatti facilmente contestabili e mostravano una scarsa conoscenza del settore da parte di giornalisti di altissimo livello ma che non possono sempre centrare il bersaglio.
Probabilmente se quegli articoli fossero stati scritti da un collaboratore free lance sarebbe stato cacciato senza troppi scrupoli, tante erano le imprecisioni scritte.
E’ facile pensare che nei prossimi tempi, almeno fino a quando la politica non tornerà in cattedra, sarà l’immobiliare a dettare la scaletta dei temi caldi.
Che sia la cessione di un edificio o il cambio di destinazione di un’area in cambio di favori, la cessione dei beni del Demanio o un incarico affidato a qualche amico di amici, la cronaca prenderà di mira il settore, magari soltanto per insinuare un sospetto.
Una pratica semplice, non c’è che da scegliere l’obiettivo.
Provate a pensare un attimo agli scandali noti e a quelli che ritenete in arrivo nel campo immobiliare.
A qualunque addetto ai lavori ne verranno in mente parecchi.
E gli operatori non paiono in grado di contrastare l’ondata in arrivo, almeno non in forma credibile.
Certo è che il real estate italiano non può permettersi in questo momento un ulteriore declino della propria immagine.
In arrivo una valanga mediatica contro l’immobiliare
di Maurizio Cannone 29/01/2012 -
I media procedono a ondate.
C’è la stagione della sicurezza, in cui improvvisamente nelle cronache una città diventa un inferno.
Poi svanisce di colpo il tema e si passa alla violenza sugli animali, poi è il turno di un altro argomento.
Il sistema è sempre quello.
Per anni si è parlato della Casta politica, ora anche questo filone, per il momento, si è esaurito con l’insediamento del nuovo governo Monti.
E i giornali che fanno?
Trovano un altro argomento che colga l’interesse del pubblico.
Se diversi indizi fanno una prova è il turno dell’immobiliare.
Ha cominciato Il Fatto a Natale attaccando a più riprese Gabriella Alemanno, a capo dell’Agenzia del Territorio.
Poi, nell’ultima settimana, è stato il turno di Bnp Paribas, preso di mira da Gian Antonio Stella del Corriere della Sera, del sottosegretario Malinconico e Assoimmobiliare su Repubblica, e ancora sul Corriere Fiorenza Sarzanini riguardo al conferimento di immobili Siae a fondi gestiti da Sorgente Sgr.
Tutte polemiche che sarebbero potute essere cancellate da prese di posizione rapide e decise da parte degli organismi di categoria e dai diretti interessati.
Che però, a parte Sorgente, hanno preferito non replicare.
Le motivazioni erano infatti facilmente contestabili e mostravano una scarsa conoscenza del settore da parte di giornalisti di altissimo livello ma che non possono sempre centrare il bersaglio.
Probabilmente se quegli articoli fossero stati scritti da un collaboratore free lance sarebbe stato cacciato senza troppi scrupoli, tante erano le imprecisioni scritte.
E’ facile pensare che nei prossimi tempi, almeno fino a quando la politica non tornerà in cattedra, sarà l’immobiliare a dettare la scaletta dei temi caldi.
Che sia la cessione di un edificio o il cambio di destinazione di un’area in cambio di favori, la cessione dei beni del Demanio o un incarico affidato a qualche amico di amici, la cronaca prenderà di mira il settore, magari soltanto per insinuare un sospetto.
Una pratica semplice, non c’è che da scegliere l’obiettivo.
Provate a pensare un attimo agli scandali noti e a quelli che ritenete in arrivo nel campo immobiliare.
A qualunque addetto ai lavori ne verranno in mente parecchi.
E gli operatori non paiono in grado di contrastare l’ondata in arrivo, almeno non in forma credibile.
Certo è che il real estate italiano non può permettersi in questo momento un ulteriore declino della propria immagine.