Mi chiedo tutti sti malfidati che girano con assegni pronti a consegnare a chi ha il solo titolo di custodirlo fino all'accettazione. Si vuole a tutti i costi stravolgere la regola. Se non ti fidi del venditore ti fidi del mediatore? Una volta costituito il vincolo contrattuale che dai al venditore. Patate? A guardi l'assegno l'ho dato a lui! Ma dai.
Lui non si fidava. Allora glieli dai di tasca tua sei un delegato scusa, cambia la natura contrattuale e non solo sei di parte agisci come monomandatario.
La regola non e' in discussione.
Ho riportato quanto mi e' accaduto.
Ribadisco.
Diverse volte.
Perche' fidarsi del mediatore e non del venditore...?
Meglio chiederlo a quegli acquirenti, che hanno acquistato, da soggetti gravati da svariati debiti.
Essere di parte e' pure consentito.
Se l'acquisto e' diretto cio' e' inevitabile.
Ma, come gia' esposto, le finalita' dell'utilizzo della prassi, possono essere diverse.
Utilizzabile anche "ad alti livelli".
Se pensiamo ad operazioni articolate, dove alla promessa di compra di un unico complesso, seguono le promesse di vendita della parte promissaria ai terzi, che mantengono facolta' di un regime di imposta di registro, convergendo all'atto col venditore originale.
Vendite magari spezzettate, in altre porzioni e varie unita', che giuocoforza potrebbero avvenire in luoghi e tempi diversi.
Mentre gli obblighi, tra promissario e venditore originale, prevedono l'incasso in un solo luogo, entro un tempo determinato e la presenza di un unico interlocutore responsabile.
Monomandatario de che...??