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Nella stima un attento perito, eventualmente a richiesta, potrà indicare questo stato di occupazione e potrà anche determinare il costo (canone) di occupazione degli immobili occupati in maniera palesemente diversa.Quando tra coeredi in disaccordo, in attesa appunto della divisione, vengono occupati immobili in maniera palesemente diversa, nella stima viene considerata, in qualche maniera, questa disparità, almeno sino a quando non viene raggiunto un accordo ? Grazie
Il perito non impone...............osserva.....vede...scrive...........trae conclusioni...........espone il tutto al committente............e se vede bene deve dichiarare che un immobile (una villa) è occupata da caio e che il prezzo di affitto del mercato locale è x per l'affitto e che un altro immobile è occupato da pinco (una appartamento di 60 metri quadrati) e che il prezzo del mercato locale è y per l'affitto, idem per il valore di vendita.Ma questo Suo (del perito) eventuale atteggiamento professionale e razionale avrebbe una valenza giuridica, in modo da IMPORRE, quindi, alla parte dei coeredi "furbi" il canone ? Grazie
Gli occhi del Giudice sono quelli del perito al quale ha demandato l'onere della perizia.Pertanto, non esiste una, diciamo così, prassi "legale" oppure qualche precedente giuridico su cui appoggiarmi UFFICIALMENTE, lasciando purtroppo a discrezione delle parti (inutile aggiungere che i "furbi" non vogliono trattare) oppure alla "ragionevolezza" di un giudice il quale non potrà richiamare precedenti.
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