Lancio una provocazione: in uno studio, dove l'esclusiva è ambita e fa da padrone (anche se spesso non viene concessa), tutto fatto nelle metropoli, oltre il 70% degli agenti intervistati ha ammesso di averlo chiuso con i portali, dove il lavoro è:
1)arriva la richiesta su un dato immobile.
2) porti a far vedere la casa al cliente.
-> interessa?
3a) sì: bene si va avanti.
3b)no: avanti un altro e quel cliente viene considerato zero, praticamente (salvo eccezioni), fino alla prossima chiamata.
Quindi un acquirente ha questo approccio con le agenzie dove il mandatario occulto opera:
1) cerco una casa su internet ecc.
2) lascio la richiesta per vederla
3) Me la fanno vedere, non mi piace.
4) non li risento più.
->trovo una casa che mi piace
5) Non mi fanno fare proposte troppo al ribasso (secondo loro) anche se secondo me vale questo.
6) devo trovarmi la casa da solo tra i loro annunci e poi chi li risente più e vogliono pure i soldi: io cerco, io trovo,, loro riscuotono... che differenza c'è tra loro e un privato? Il risparmio?
7) Se faccio una proposta ne raccolgono pure delle altre e se sono il primo mi danno al possibilità di rilanciare al prezzo deciso dagli altri... grazie dell'aiuto, eh?
8) non posso acquistare senza di loro nemmeno se conosco la casa di mio, per conoscenze o vicinanza, e vogliono pure i soldi.
9) perchè devo pagare qualcuno che lavora per un altro?
10) non mi posso scegliere l'agente che mi piace, ci vado per la casa, per cosa lo pago?
11) Le uniche ragioni che sanno darmi quando gli faccio queste domande sono auto-referenziali (e non mi convincono manco un po').
Posso continuare.
Riuscite a rispondere all'acquirente tipo sopra senza auto-referenzialità con risposte che siano da lui condivisibili dal SUO punto di vista, magari inserendo l'esclusiva?