Non ho mai detto che l'altra agenzia non sia stata sleale, anzi, sono d'accordo con te su questo punto. Solo io leggo i contratti che faccio firmare ad alta voce illustrandone i contenuti articolo per articolo?
Se la clausoletta messa dall'agente non risultasse vessatoria e quindi nulla - e non posso pronunciarmi in merito non avendo letto il contratto - si tratterebbe di non rispettare l'esclusività dell'incarico, con ovvie ripercussioni soprattutto pecuniarie.
E secondo me è una pratica sleale fare pubblicità ad un immobile su cui c'è un'esclusiva, a maggior ragione se proponi un prezzo più basso. E se trovi un potenziale acquirente cosa fai? Temporeggi per 4-5 mesi?
Sinceramente, sleale o meno, quando si tratta di operare in concorrenza con un avversario o piu' in generale con un collega, meglio non tirarsi mai indietro.
Faresti bene pure tu, ad essere piu' aggressivo, invece di fare lo sputasentenze.
Credendo alla favola, che gli intermediari si rispettino tra loro, in un contesto di amicizia e correttezza deontologica.
Balle.
Prima te ne rendi conto meglio sara' per te.
In questa vicenda, sarebbe convenuto, attendere la naturale scadenza del contratto, in essere tra loro.
Per poi trattare la compravendita spogliata da ogni vincolo.
Atteso che la valutazione fatta, e' sballata e che, difficilmente su quella scorta, potra' avvenire la vendita.
Lo stesso venditore e', che non vuole buttare via altro tempo e che mi ha esortato, a sottoscrivere il contratto. Con effetti differiti.
Cio', pure con una differenza in ribasso, di centomila euro.
Bene fa', a mio avviso, a curare i propri interessi.
Per questo proposito, non occorre dover leggere clausole o clausolette, stare a sindacare su cosa sia vessatorio o meno, ne' il venditore e' obbligato ad attendere di poter incassare, quanto deriva da un suo esclusivo titolo di proprieta'.
Se il mediatore, avra' delle pretese, potra' farsi avanti.
Siamo in un regime di libera concorrenza.