robi

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Buongiorno. E' proprio vero che l'attenzione che si mette per curare le pratiche dei Clienti è ben maggiore di quella che si mette per le proprie!
:disappunto: Ora vi spiego.
Sono in affitto dal 1997 in un ufficio a Milano di proprietà di un gentile Signore che nel tempo è diventato anche spesso mio Cliente. Nel 1997 quando abbiamo firmato il contratto AD USO DIVERSO DA ABITAZIONE Durata 6 (+6). Allora non era necessario inserire i dati catastali e quindi, confesso, non abbiamo richiesto alcuna visura.
Nel 2003 abbiamo rifatto il contratto (non ricordo perchè) nello stesso modo. Tre anni fa questo Signore è mancato ed è quindi subentrata la Moglie, persona altrettanto gentile e amica. E il contratto, sempre valido, è andato avanti così com'era. Con scadenza 2015.
Sia per modificare l'intestazione del contratto alla moglie (mai fatta), sia per una piccola rinegoziazione del canone, abbiamo preparato una Scrittura privata che protocolleremo. In questo frangente abbiamo finalmente richiesto una visura catastale e abbiamo scoperto che non si tratta di un A/10, bensì di un A/3. Non voglio creare problemi alla Signora, ma mi chiedo cosa mi possono dire all'Agenzia delle Entrate. Voi cosa ne pensate? Grazie
 

peopeo

Membro Attivo
Privato Cittadino
La questione è controversa, se n'è parlato spesso.
Il contratto di affitto avrebbe piena regolarità e dovrebbe essere registrato normalmente dall'AdE (il modello di registrazione non prevede l'inserimento della categoria in caso di locazione commerciale).
La materia non riguarda tanto l'AdE ma l'AdT ed il Comune.
Potrebbe essere il locatore ad avere dei problemi, in quanto il Comune o L'Agenzia del Territorio potrebbero richiedere la variazione anche con recupero delle imposte pregresse (A10 paga più di A3), qualora si riscontrasse l'anomalia (ad esempio mediante incrocio fra utenze e dati catastali).
Secondo la regolamentazione catastale, il cambio di destinazione d'uso (a meno che non si tratti di una situazione transitoria) comporta la variazione della classificazione dell'immobile.
Ciò che importa al conduttore è che la destinazione d'uso ad ufficio dell'immobile sia coerente con le norme del PRGC.
Il locatore dovrebbe informarsi in Comune e presso il locale ufficio dell'AdT se nel proprio caso specifico è necessaria la variazione in A10.
Altro discorso è il caso in cui la categoria A10 venga richiesta al conduttore per ottenere determinate autorizzazioni (ad esempio se si trattasse di uno studio medico). In tal caso si potrebbero verificare questioni fra conduttore e locatore.
 

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