Non credo qualcuno abbia costretto qualcun altro a firmare nulla sotto minaccia o altro, perchè in questo caso di tratterebbe di "estorsione".
Non credo neppure che chi ha firmato sia "interdetto", o dichiarato "non in grado di intendere o volere".
Perciò la responsabilità d'avere firmato è solamente sua !
Buon senso vuole che si sappia cosa si stia facendo e ben si conosca il "peso" di una firma, specialmente se si tratta di adulti.
Chi ha firmato non è scusabile.
Inoltre direi molto sospetto il fatto che dopo aver firmato una proposta ad un prezzo su cui c'era consenso, dopo poco sia stato palesato un disinteresse.
E' più probabile che qualcosa o qualcuno abbia interferito e indotto chi ha firmato a ripensarci; cosa lecita ma non priva di conseguenze.
Certamente cercare di addossare sempre e comunque la colpa agli altri, evidentemente è la strada più semplice.
Ipotizzando che ciò che tu scrivi sia reale, viene infatti da chiedersi:
L'agente immobiliare avrà certamente capito che il proponente non era del tutto convinto?
Cosa pensava di ricavarne?
Costringerlo ad acquistare contro la sua volontà?
Difficile crederlo, visto e considerato che non è neppure stato consegnato un assegno alla firma della proposta.
Perciò:
O abbiamo a che fare con un agente immobiliare che definirei un "completo idiota", ma la vedo dura, oppure abbiamo a che fare con un proponente con idee confuse che ora cerca la scorciatoia per "salvare capre e cavoli" addossando ad altri la sua responsabilità.
Personalmente propendo per la seconda possibilità.
In ogni caso, il proponente, non ci stà facendo una bella figura (e gli stò facendo un complimento) !
P.S. 1 - Il proponente può essere stato "indotto a firmare" ma potrebbe benissimo essere "stato indotto" a ripensarci (in entrambi i casi da tante variabili, fattori esterni o soggetti diversi).
Quale delle due induzioni è da ritenersi scorretta?
Nessuna.
Quale delle due induzioni è lecita?
Entrambe direi, ma entrambe hanno conseguenze.
P.S. 2 - Ovvio che una proposta d'acquisto debba avere in accompagnamento un assegno a sostegno della proposta stessa, ma potrebbe benissimo essere che il proponente non avesse avuto con sè il libretto degli assegni, o non averlo proprio.
Potrebbe essere stato pattuito che l'assegno sarebbe stato consegnato solamente in un secondo tempo, magari anche dopo avvenuta l'accettazione della proposta; nulla lo vieta.
O i colleghi mi vogliono venire a raccontare che non hanno mai raccolto in vita loro una proposta simile?
Io in 38 anni di attività l'ho fatto svariate volte !