Mi permetto un commento.
L'obbligo di adozione della termoregolazione e contabilizzazione individuale è sancito da una legge nazionale, che purtroppo non prende il toro dalla parte delle corna....
Quanto al ricalcolo dei millesimi, anche questo è effettivamente richiamato dalla legge facendo riferimento alla UNI 10200: ma su questo mi pare che gli addetti ai lavori (amministratori e tecnici) un pò ci marcino, forse anche involontariamente.
Se non dico corbellerie, la Uni in oggetto in buona sostanza stabilisce che occorre dividere i costi per consumi volontari, e quelli cosiddetti involontari.
I primi sono in buona sostanza quelli misurati dai vari congegni utilizzati per la contabilizzazione: in genere cioè i ripartitori da installare su ogni calorifero.
I secondi dovrebbero comprendere invece le spese fisse (conduttore d'impianto, le bollette elettriche, più le dispersioni dell'impianto e la quota di perdita dovuta al rendimento di caldaia).
In pratica quindi non mi pare debbano essere fatte misurazioni nell'appartamento: un conto è rilevare le caratteristiche dei radiatori, per poter parametrizzare ciascun ripartitore. Un conto fare una analisi energetica di ogni appartamento, che invece non ha a che vedere con la ripartizione finale.
Difatti uno dei problemi della applicazione "cieca" della legge, è che porterebbe a non considerare i fattori intrinseci che portano a rendere più svantaggiate alcune posizioni della u.i. (lati esposti a nord, ultimi piani, ecc).
La contabilizzazione anzi tenderebbe asetticamente a mettere in evidenza queste situazioni, obbligando i tapini a provvedere.
Ben venga quindi un atteggiamento "condominiale" comune, se questo è propenso invece a tener conto di questi aspetti anche in fase di calcolo delle quote da ripartire secondo millesimi invece che per consumo.
In definitiva il tutto resta praticamente confinato ad una modellazione teorica: dove il risultato finale fa oscillare la quota fissa su un range non superiore al 10-15%: dire quindi che questa debba essere del 28% perchè stabilita dal termotecnico, piuttosto che del 25 o 35% ipotizzato dall'assemblea, non cambia sicuramente la vita a nessuno.
Su questo punto la legge mi pare abbia peccato di "dirigismo"