Buongiorno,
premetto che sono un nuovo utente (agente immobiliare regolarmente iscritto a ruolo, benchè purtroppo lo abbiano eliminato) di questa community e il motivo che mi ha spinto ad iscrivermi è proprio per cercare di avere delle risposte e/o consigli su come agire in conseguenza di una spiacevole ma imprevedibile situazione che si è creata.
Questi i fatti:
La società XY Srl mi conferisce regolare incarico di mediazione per la vendita del proprio immobile.
Dopo avere concluso una trattativa di vendita al 15 luglio veniva sottoscritto un preliminare di compravendita con cui la società XY Srl promette di vendere a Tizio un immobile.
Ovviamente, prima di procedere alla conclusione della trattativa, ho eseguito i controlli sull'immobile oggetto della compravendita verificando tramite ispezioni ipotecarie eventuali problemi che potessero compromettere l'esito dell'affare.
Risultava una semplice iscrizione ipotecaria di primo grado relativa ad un mutuo che la società XY aveva contratto con la banca.
Informo la parte acquirente dell'esistenza di un residuo mutuo per il quale la parte promittente si impegna ad estinguere il debito residuo entro la data prevista per la stipula del rogito incaricando la banca di procedere conseguentemente alla cancellazione dell'ipoteca.
Gli stessi controlli e visure vengono effettuate dal Notaio; il preliminare infatti è stato redatto e sottoscritto dalle parti di fronte al Notaio da cui mi servo abitualmente proprio perchè volevo avere una maggiore garanzia.
Al preliminare vengono versati 45.000 euro a titolo di caparra confirmatoria e la parte venditrice interviene tramite il suo procuratore regolarmente dotato di procura citata nel preliminare e controllata e trattenuta in originale dal Notaio.
E fin qui tutto bene:
qualche giorno fa (mancando ormai solo un mese alla data del rogito) ho effettuato un ulteriore controllo e, purtruppo, risulta ora iscritto un pignoramento per l'intero valore dell'immobile (che supera il prezzo che le parti hanno pattuito nel preliminare di compravendita).
Pertanto, il saldo prezzo che la parte promissaria dovrà versare non sarà sufficiente a coprire il valore del pignoramento e la caparra confirmatoria di 45.000 che la società XY avrebbe dovuto versare per rimborsare il debito alla banca credo che si sia usata per altro (ho ragione di credere che questi soldi siano spariti)
Non mi dilungo ulteriormente ma la mia domanda è semplice: dal momento che in tanti anni di lavoro non mi sono mai trovato in questa situazione vi chiedo:
come posso fare per aiutare il mio cliente (ovviamente incavolato con me anche se a mio avviso non ha motivo di esserlo) ad essere tutelato?
come posso tutelare me stesso dal momento che credo di aver agito in buona fede e di avere fatto tutti i controlli preventivi che mi competevano (anche tramite Notaio) informando il cliente che al momento del preliminare non esistevano situazioni pregiudizievoli?
Sarò grato a chiunque voglia dar seguito a questa mia .....
Un cordiale Saluto
premetto che sono un nuovo utente (agente immobiliare regolarmente iscritto a ruolo, benchè purtroppo lo abbiano eliminato) di questa community e il motivo che mi ha spinto ad iscrivermi è proprio per cercare di avere delle risposte e/o consigli su come agire in conseguenza di una spiacevole ma imprevedibile situazione che si è creata.
Questi i fatti:
La società XY Srl mi conferisce regolare incarico di mediazione per la vendita del proprio immobile.
Dopo avere concluso una trattativa di vendita al 15 luglio veniva sottoscritto un preliminare di compravendita con cui la società XY Srl promette di vendere a Tizio un immobile.
Ovviamente, prima di procedere alla conclusione della trattativa, ho eseguito i controlli sull'immobile oggetto della compravendita verificando tramite ispezioni ipotecarie eventuali problemi che potessero compromettere l'esito dell'affare.
Risultava una semplice iscrizione ipotecaria di primo grado relativa ad un mutuo che la società XY aveva contratto con la banca.
Informo la parte acquirente dell'esistenza di un residuo mutuo per il quale la parte promittente si impegna ad estinguere il debito residuo entro la data prevista per la stipula del rogito incaricando la banca di procedere conseguentemente alla cancellazione dell'ipoteca.
Gli stessi controlli e visure vengono effettuate dal Notaio; il preliminare infatti è stato redatto e sottoscritto dalle parti di fronte al Notaio da cui mi servo abitualmente proprio perchè volevo avere una maggiore garanzia.
Al preliminare vengono versati 45.000 euro a titolo di caparra confirmatoria e la parte venditrice interviene tramite il suo procuratore regolarmente dotato di procura citata nel preliminare e controllata e trattenuta in originale dal Notaio.
E fin qui tutto bene:
qualche giorno fa (mancando ormai solo un mese alla data del rogito) ho effettuato un ulteriore controllo e, purtruppo, risulta ora iscritto un pignoramento per l'intero valore dell'immobile (che supera il prezzo che le parti hanno pattuito nel preliminare di compravendita).
Pertanto, il saldo prezzo che la parte promissaria dovrà versare non sarà sufficiente a coprire il valore del pignoramento e la caparra confirmatoria di 45.000 che la società XY avrebbe dovuto versare per rimborsare il debito alla banca credo che si sia usata per altro (ho ragione di credere che questi soldi siano spariti)
Non mi dilungo ulteriormente ma la mia domanda è semplice: dal momento che in tanti anni di lavoro non mi sono mai trovato in questa situazione vi chiedo:
come posso fare per aiutare il mio cliente (ovviamente incavolato con me anche se a mio avviso non ha motivo di esserlo) ad essere tutelato?
come posso tutelare me stesso dal momento che credo di aver agito in buona fede e di avere fatto tutti i controlli preventivi che mi competevano (anche tramite Notaio) informando il cliente che al momento del preliminare non esistevano situazioni pregiudizievoli?
Sarò grato a chiunque voglia dar seguito a questa mia .....
Un cordiale Saluto