Vi allego questo articolo arrivato stamane sulla Newsletter di Monitor Immobiliare
Silvana
La Commissione della Camera lancia l’allarme: situazione grave per compravendite (120 mila case invendute), mutui e sfratti
25/01/2011
- "Tre anni di mercato in flessione hanno prodotto il dato allarmante di uno stock di giacenze che ha ampiamente superato i 100mila alloggi e oggi si attesta intorno ai 120 mila appartamenti invenduti".
E' l'allarme lanciato dalla Commissione ambiente della Camera nel documento conclusivo dell'Indagine conoscitiva sul mercato immobiliare, presentato oggi.
Nel corso di varie audizioni, la Commissione spiega di aver raccolto "dati negativi" che sembrano "accentuare gli elementi di preoccupazione per il permanere di una tendenza negativa nel settore delle costruzioni che, a differenza di altri settori industriali, non sembra avere ancora toccato il punto minimo della caduta ciclica, e ha continuato a mostrare segnali che restano sfavorevoli".
La crisi, ha certificato il lavoro svolto dalla commissione parlamentare, è generalizzata e riguarda non solo il numero di abitazioni invendute, ma anche la diminuzione dell'erogazione di mutui immobiliari, il peggioramento della qualità del credito erogato, quello che il documento finale definisce il "preoccupante fenomeno di mancato accesso all'abitazione", fino all'aggravarsi del fenomeno degli sfratti.
La Commissione evidenzia inoltre che "l'annosa questione dei ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione ha assunto in questa fase di crisi economica una ormai inaccettabile caratteristica di sistematicità, che sottrae liquidità alle imprese, che è causa di un complessivo deterioramento dei rapporti contrattuali, anche fra soggetti privati, che in alcuni casi mette a repentaglio la stessa sopravvivenza delle aziende".
C'è poi da fare i conti con una "struttura rigida dei mercati immobiliari, sbilanciati verso la proprietà (le case di proprietà rappresentano in Italia il 72% delle abitazioni), che determina serie difficoltà a dare risposta ai diversi fabbisogni della domanda abitativa in locazione, da quelli delle giovani coppie a quelli di chi deve spostarsi per lavoro, da quelli degli studenti fuori sede, delle persone anziane e dei single a quelli degli immigrati regolari".
Per quanto riguarda in particolare gli affitti, "la situazione appare particolarmente difficile, se è vero che la quota di case in affitto in Italia (attualmente 4,4 milioni, il 18,8% delle abitazioni totali) è nettamente inferiore rispetto agli altri Paesi europei (Germania 57,3%, Olanda 47,3%, Francia 40,7%) e, soprattutto, che l'offerta di edilizia sociale in Italia è nettamente inferiore a quella degli altri Stati europei (4,5% sul totale, undicesima in Europa)".
Inoltre, denuncia ancora l'organismo parlamentare, c'è una "inaccettabile quota di affitti 'in nero', che ormai supera le 500 mila abitazioni".
I deputati mettono infine in evidenza il problema del rapporto fra sistema creditizio e mercato immobiliare, sottolineando "la necessità di una chiara inversione di rotta rispetto a una fase negativa caratterizzata da una sensibile diminuzione sia dei finanziamenti delle banche alle imprese per gli investimenti sia delle erogazioni di mutui alle famiglie per l'acquisto delle abitazioni".
Silvana
La Commissione della Camera lancia l’allarme: situazione grave per compravendite (120 mila case invendute), mutui e sfratti
25/01/2011
- "Tre anni di mercato in flessione hanno prodotto il dato allarmante di uno stock di giacenze che ha ampiamente superato i 100mila alloggi e oggi si attesta intorno ai 120 mila appartamenti invenduti".
E' l'allarme lanciato dalla Commissione ambiente della Camera nel documento conclusivo dell'Indagine conoscitiva sul mercato immobiliare, presentato oggi.
Nel corso di varie audizioni, la Commissione spiega di aver raccolto "dati negativi" che sembrano "accentuare gli elementi di preoccupazione per il permanere di una tendenza negativa nel settore delle costruzioni che, a differenza di altri settori industriali, non sembra avere ancora toccato il punto minimo della caduta ciclica, e ha continuato a mostrare segnali che restano sfavorevoli".
La crisi, ha certificato il lavoro svolto dalla commissione parlamentare, è generalizzata e riguarda non solo il numero di abitazioni invendute, ma anche la diminuzione dell'erogazione di mutui immobiliari, il peggioramento della qualità del credito erogato, quello che il documento finale definisce il "preoccupante fenomeno di mancato accesso all'abitazione", fino all'aggravarsi del fenomeno degli sfratti.
La Commissione evidenzia inoltre che "l'annosa questione dei ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione ha assunto in questa fase di crisi economica una ormai inaccettabile caratteristica di sistematicità, che sottrae liquidità alle imprese, che è causa di un complessivo deterioramento dei rapporti contrattuali, anche fra soggetti privati, che in alcuni casi mette a repentaglio la stessa sopravvivenza delle aziende".
C'è poi da fare i conti con una "struttura rigida dei mercati immobiliari, sbilanciati verso la proprietà (le case di proprietà rappresentano in Italia il 72% delle abitazioni), che determina serie difficoltà a dare risposta ai diversi fabbisogni della domanda abitativa in locazione, da quelli delle giovani coppie a quelli di chi deve spostarsi per lavoro, da quelli degli studenti fuori sede, delle persone anziane e dei single a quelli degli immigrati regolari".
Per quanto riguarda in particolare gli affitti, "la situazione appare particolarmente difficile, se è vero che la quota di case in affitto in Italia (attualmente 4,4 milioni, il 18,8% delle abitazioni totali) è nettamente inferiore rispetto agli altri Paesi europei (Germania 57,3%, Olanda 47,3%, Francia 40,7%) e, soprattutto, che l'offerta di edilizia sociale in Italia è nettamente inferiore a quella degli altri Stati europei (4,5% sul totale, undicesima in Europa)".
Inoltre, denuncia ancora l'organismo parlamentare, c'è una "inaccettabile quota di affitti 'in nero', che ormai supera le 500 mila abitazioni".
I deputati mettono infine in evidenza il problema del rapporto fra sistema creditizio e mercato immobiliare, sottolineando "la necessità di una chiara inversione di rotta rispetto a una fase negativa caratterizzata da una sensibile diminuzione sia dei finanziamenti delle banche alle imprese per gli investimenti sia delle erogazioni di mutui alle famiglie per l'acquisto delle abitazioni".