Graf

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ll prezzo delle case in Italia è franato negli ultimi 8 anni ma adesso il loro valore sembra stabilizzarsi su degli importi molto più “umani”, le compravendite non sono ancora ripartite con passo deciso e spedito ma si è osservato un incoraggiante moto ondoso in aumento nel numero dei contratti, la terribile crisi finanziaria ed economica mondiale dell’ultimo decennio pare ormai solo un brutto ricordo...Il PIL dell' Italia sembra si sia ridestato dal sopore profondo nel quale era sprofondato ma, soprattutto, il tasso dei mutui bancari si conferma accessibile e benigno verso chi vuol concludere una compravendita immobiliare.
Sono tuttora presenti fattori negativi che condizioneranno ancora a lungo la vitalità del mercato immobiliare: preoccupante declino demografico, mercato del lavoro dominato da un' area sempre più vasta di precarietà, imposte sugli immobili gravose se non proprio odiose per una parte consistente di proprietari.

Mi interessa porre una domanda agli esperti immobiliari inscritti su Immobilio i quali sono forniti di una percettibilità particolare, idonea ad auscultare con attenzione diagnostica e competenza clinica il battito profondo del mercato italiano degli immobili: ci sono ancora cittadini italiani intraprendenti e soggetti stranieri determinati, disposti ad investire somme sostanziose sugl'immobili siti nella Penisola al fine di destinarli a reddito?
Il recente e statisticamente apprezzabile sviluppo, soprattutto nelle grandi e medie città d’arte italiane, del fenomeno del Bed and Breakfast e di altri tipi di alloggio turistico economico, contribuirà con la sua parte alla crescita e al consolidamento dell’ investimento immobiliare reddituale?
Quali sono i segnali e le indicazioni che giungono dal Pianeta Italia?

Grazie.
 
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CheCasa!

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ll prezzo delle case in Italia è franato negli ultimi 8 anni ma adesso il loro valore sembra stabilizzarsi su degli importi molto più “umani”, le compravendite non sono ancora ripartite con passo deciso e spedito ma si è osservato un incoraggiante moto ondoso in aumento nel numero dei contratti, la terribile crisi finanziaria ed economica mondiale dell’ultimo decennio pare ormai solo un brutto ricordo...Il PIL dell' Italia sembra si sia ridestato dal sopore profondo nel quale era sprofondato ma, soprattutto, il tasso dei mutui bancari si conferma accessibile e benigno verso chi vuol concludere una compravendita immobiliare.
Sono tuttora presenti fattori negativi che condizioneranno ancora a lungo la vitalità del mercato immobiliare: preoccupante declino demografico, mercato del lavoro dominato da un' area sempre più vasta di precarietà, imposte sugli immobili gravose se non proprio odiose per una parte consistente di proprietari.

Mi interessa porre una domanda agli esperti immobiliari inscritti su Immobilio i quali sono forniti di una percettibilità particolare, idonea ad auscultare con attenzione diagnostica e competenza clinica il battito profondo del mercato italiano degli immobili: ci sono ancora cittadini italiani intraprendenti e soggetti stranieri determinati, disposti ad investire somme sostanziose sugl'immobili siti nella Penisola al fine di destinarli a reddito?
Il recente e statisticamente apprezzabile sviluppo, soprattutto nelle grandi e medie città d’arte italiane, del fenomeno del Bed and Breakfast e di altri tipi di alloggio turistico economico, contribuirà con la sua parte alla crescita e al consolidamento dell’ investimento immobiliare reddituale?
Quali sono i segnali e le indicazioni che giungono dal Pianeta Italia?

Grazie.

Personalmente non considero la locazione a mo' di B&B come sistema per mettere a reddito gli immobili residenziali. E' un vero e proprio lavoro che occupa molto tempo e richiede una sua professionalità. Si tratta a tutti gli effetti di un'attività, che può essere svolta anche come secondo o terzo lavoro ma che non rimane in piedi "da sola". D'altro canto è vero anche che si potrebbe configurare come una opportunità di lavoro soprattutto per i giovani, capaci di gestire con maggior capacità gli strumenti informatici e più orientati verso la conoscenza delle lingue straniere.

Gli immobili che possono essere messi a reditto senza che ciò comporti un impegno sostanziale (e quindi, in parte, equivalenti a quello che potrebbe essere l'investimento finanziario) dovrebbero comunque essere collocati in zone servite e centrali.

Il mondo del lavoro è divantato meno stanziale e spesso anche i proprietari di immobili sono "costretti" a prendere in affitto delle abitazioni per spostarsi magari di svariate centinaia di chilometri.

La parola d'ordine è però "comodità". Se ci si sposta non lo si fa per finire nel paesino di vattelapesca. Ecco perchè dalle mie parti, gli immobili periferici rischiano di rimanere sfitti spesso per molti mesi quando si liberano e vengono locati con canoni ridotti anche del 50% rispetto a quelli delle zone centrali.

Il mondo delle aste, di contro, offre attualmente delle possibilità di investimento molto allettanti. L'arretratezza del mercato italiano delle aste rispetto a quello presente nei mercati più evoluti, fa si che la maggior parte delle compravendite che transitino attraverso questo sistema presentino prezzi anche del 50% inferiori a quelli di mercato.

Ecco perchè la redditività su questi immobili risulta molto elevata, con canoni annui di locazioni che possono tranquillamente attestarsi sul 10% lordo.
 

Bruno2301

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Per come la penso io nel futuro il mercato delle locazioni andrà sempre meglio, fermo restando che per le compravendite avremo dai 2 ai 5 anni buoni per poi....... forse ricadere nel baratro. mentre le locazioni continueranno a tenere sia a livello di numero di contratti che di prezzi. Sono daccordo invece con il collega CheCasa! sul discorso delle locazioni brevi le quali per dare una buona rendita hanno bisogno di tempo da dedicare e quindi ottimo servizio e non può essere fatto come un secondo lavoro perchè il gioco non varrebbe la candela. Detto questo al momento il mattone rimane comunque uno dei pochi investimenti che ti danno una buona redditività. ovviamente in alcune zone piuttosto che in altre.
 

Graf

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Quindi, secondo gli autorevoli ì pareri di CheCasa! e di Bruno2301, si affermerà nel futuro una tendenza all'investimento immobiliare selettivo e a macchia di leopardo...
Lo credo anch'io: la casa sta perdendo progressivamente la fama di investimento sempre sicuro e redditizio, per acquisire saldamente il significato di ciò che effettivamente è sempre stato ed è: l'erogatore del servizio essenziale dell'abitare.
Si comprerà o si locherà in futuro sempre di più una casa per andarci semplicemente ad abitare...
 
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Mil

Membro Senior
A mio parere quando si rimane troppo a lungo "in patria" si vede una realtà filtrata, quindi si ritiene che i prezzi siano "crollati" quando non ci si rende conto che non è affatto così, e infatti a crollare anno dopo anno sono tuttora le vendite, il tutto a braccetto con la nostra situazione catastrofica.
Lavorare un po' in altri Paesi aiuta a capire quanto gli investimenti vanno altrove e non certo in Italia e che proprio per il fatto che il mercato è defunto e orientato oramai quando va bene sugli affitti o sulla prima casa di importi modesti non si capisce come attualmente possano sussistere ancora le quotazioni fantasiose attuali.
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Altro che investire! Gli immobili sul groppone (soprattutto quelli ereditati) sono attualmente una zavorra da cui liberarsi il più in fretta possibile!
 

Bruno2301

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Da quello che vedo stando nel mercato immobiliare, è vero che hanno ricominciato ad acquistare le prime case ma ci sono anche tanti investitori che ricominciano a rifugiare ipropri risparmi nel mattone che ancora oggi da una rendita superiore a qualsiasi altro tasso di interesse possa dar un altro investimento. Questo è confermato anche dal fatto che sia i prezzi degli immobili sia i canoni d'affitto stiano risalendo, anzi in alcune zone d'italia mentre i canoni di locazione salgono i prezzi degli immobili continuano a scendere. Fate i vostri conti!!
Certo ci sarà chi investe all'estero ma chi intende farsi un futuro o il futuro dei propri figli investe nel mattone in italia, parlavo proprio oggi con un cliente e mi diceva che al figlio invece di farlo andare in affitto gli ha comprato casa (villetta bifamiliare) per il suo futuro con mutuo! facendo un certo tipo di ragionamento che è Tutto Italiano ma a mio avviso giusto! Se voi pensate che l'italia non è ancora fallita grazie al patrimonio immobiliare privato........ qualcosa di buono l'abbiamo fatto!
 

il_dalfo

Membro Senior
Professionista
Con l'introduzione delle varie novità, negli ultimi due anni, il settore aste è stato preso abbastanza d'assedio. Attualmente è ancora redditizio per gli immobili da sistemare che si vuol andare a rivendere. Per quelli già "a posto" si presentano molte più persone e non di rado vanno a toccar prezzi che manco sul mercato libero si spende così. Per ora funziona ancora, vedremo tra 12/24 mesi se/cosa cambia.

Per i B&B dipende dalla città più o meno turistica (analizzo il veronese): qui il boom è stato allucinante!!! i trilocali ed i bilocali di piccole dimensioni in zone centrali o prossime al centro son richiesti parecchio. I trilo principalmente in locazione, i bilo ciao: non importa che ne vuoi fare ma a qualcuno lo dai sicuramente.
Tant'è che stanno nascendo realtà (anche a braccetto con le agenzie) di "intermediari/collaboratori" turistici che si occupano di tutte quelle attività relative all'immobile da mettere a resa b&b. Ricalcando in piccolo e più in loco i successi di Halldis.

In zona universitaria vengono acquistati immobili di 3/4 camere (o ricavabili) per locare a studenti, questo principalmente da "nostrani" mentre da città quali Trento, Padova, un po' meno da Bologna (ma qualcuno c'è) i genitori comprano bilo o trilo ai figli che vanno all'università (accade più facilmente in zona economia/lettere perchè a ridosso del centro mentre è più raro l'acquisto presso la facoltà di medicina probabilmente perchè molto decentrata).

In generale, in ambito non-investimento i trilo (2 camere) sugli 85 mq calpestabili son quelli che un po' dappertutto la stan facendo da mattatori. Abbiamo calcolato che rispetto al precrisi, chi vende un trilo per acquistare un quadri (3 camere, partendo però da circa 100/105 mq calpestabili) ha circa un 8% di potere d'acquisto in più (valori medi che ovviamente poi variano da zona a zona).

Iniziano a presentarsi "nongiovani"come me (ne ho 37) che preferiscono trovare in affitto con coinquilini o con possibilità di sublocare piuttosto che acquistare. Nella maggior parte dei casi nuove partite ive, freelance e simili. Credo che questo sia un dato che potrebbe portare, in futuro, ad un recupero di valore dell'immobile di grandi dimensioni anche in periferia (se zone con verde). Se non come compravendita quantomeno come resa lorda in locazione se l'immobile vien dedicato/curato a/per questo tipo di clientela.

In generale mi pare che quello veronese sia un mercato che la crisi l'ha superata e che si sta rimboccando le maniche per intraprendere un nuovo percorso di forte stabilità ma anche di crescita.
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
L'economia del nord est è ripartita alla grande e di conseguenza anche la filiera immobiliare ne ha risentito in modo positivo.
ll settore immobiliare delle città d'arte (e Verona è una di quelle) ultimamente è notevolmente tonificato dal fenomeno degli affitti turistici brevi, reso possibile dall'esplosione della comunicazione digitale. Aggiungiamo il sostenuto traffico immobiliare intorno alle Università...
Ma per il resto d' Italia è ancora calma piatta, le compravendite si conservano su un numero piuttosto basso.
E' un' Italia a macchia di leopardo; c'è il fiorente mercato della casa del centro di Roma o di Milano o di Verona e le tante periferie e sopratutto i piccoli centri di provincia, specialmente meridionali, dove il settore delle compravendite immobiliari vivacchia in attesa di tempi migliori.
Ma ci saranno tempi migliori?
 

riccardo12345678

Membro Junior
Professionista
I prezzi €/mq nazionali sono ancora in calo dal 2008. Il numero di trattative sono risalite dal 2013. Nel 2013 abbiamo raggiunto un minimo sul numero di trattative che non si toccava dagli anni 80. La disoccupazione è in decrescita dagli ultimi anni, il PIL non si capisce che fa, dal 2008 è come impazzito, sale e scende ogni anno, ma il trend generale è di leggera decrescita. Ci sono segnali positivi ma capire cosa accadrà è ancora una questione complicata. (avevo reperito dati e tabelle su tutte queste cose per analizzare i cicli immobiliari, attualmente siamo nel quarto che è iniziato nel 1999 e sfortunatamente è il ciclo più lungo e strano che ci sia mai stato :) ).
 

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