La bontà del nostro lavoro la determina il mercato non il numero di abitanti che, ammetto, in certi casi lo agevola.
Qualcuno ha detto che per evolversi gli Agenti Immobiliari dovrebbero avere la funzione che oggi ricopre il notaio (come tra l'altro più o meno avviene già in altri paesi) ma per farlo dovrebbe essere regolamentata la professione secondo criteri numerici, uno ogni tot mila abitanti, come avviene appunto per i notai, i farmacisti, ecc
...finchè non sarà così saremo e resteremo sempre ausiliari del commercio perchè questo è ciò che siamo.
Niente poi non permette ad un'ausiliario del commercio di passarsela piuttosto bene ma ciò avviene nonostante e non grazie alle regole che ci sono state date.
Concordo con chi dice che guardare altrove e trovare motivi di riflessione e spunti per migliorare il nostro futuro è cosa saggia, ricordandosi sempre però chi siamo e da dove veniamo (giusto per non correre il rischio di diventare esterofili).
La germania dell'est era messa peggio del nostro meridione ed ora loro sono uniti e sono tra i primi in europa...e noi impegnati come siamo tra federalismo e secessione, scivoliamo tra gli ultimi.
Per mentalità un tedesco va a rilassarsi e a bersi una birra (spesso più di una ) quando ha finito di lavorare, noi lo facciamo prima di iniziare.
Ammettere che loro sono stati in grado di ricostruire l'economia di una parte rilevante di nazione prima di quanto a noi occorra per terminare la Salerno/Reggio Calabria non è essere esterofili, è essere realisti.
Per il resto anche il mercato ha una sua rilevanza e storicamente nel settore immobiliare ha flussi ciclici, dal dopoguerra ad oggi ce ne sono stati 6, 4 dal 1965 al 2000.
La durata del ciclo con uno scarto del 15% al massimo (scarto determinato dal periodo economico più o meno florido) è praticamente il medesimo perciò anche di ciò che stà avvenendo ora era possibile con discreta approssimazione prevederne l'inizio, così come (calcolatrice alla mano) ipotizzarne la fine.
I periodi di mercato ascendente sono favorevoli ai venditori, quelli di mercato discendente sono favorevoli ai compratori che desiderano l'abitazione per viverci e il momento del cambio di rotta è favorevole agli speculatori...come vedete un mercato c'è sempre ma è suddiviso in comparti stagni e non tutti gli operatori possiedono i mezzi per muoversi agilmente all'interno di essi.
E qui il merito è della poca formazione che ci viene richiesta e conseguentemente data.
Chi si forma lo fa per sua scelta, piacere o diletto e ne sopporta i costi in pieno, così come poi ne trae in pieno i benefici.
...e comunque rimaniamo o rimangono lì, solidi e fermi di quella stessa fermezza che potrebbe avere un personaggio del calibro di Clemente Mastella
(personaggio tra l'altro fortemente rappresentativo della mentalità italiana...e infatti mi risulta che rappresentare l'Italia sia proprio quello che stà facendo adesso).
Il termine di questo ciclo però rappresenterà anche la fine del secolo con qualche anno di ritardo sui calendari.
Non me ne vogliano gli esperti ma il 1900 da un punto di vista politico ed economico è terminato solo da una manciata di mesi...e il prossimo ciclo non sarà favorevole a noi.
Forse tra altri cent'anni, quando anche le economie asiatiche si saranno evolute, il mercato del lavoro avrà regole più simili alle nostre, i salari saranno equivalenti o addirittura più alti, quando consumeranno buona parte del loro prodotto interno mentre noi avremo perso terreno, tornerà ad essere conveniente produrre in europa e ci sarà una fuga delle aziende da quei paesi verso i nostri equivalente a quella che ora procede inesorabile nella direzione contraria.
Perdonate la banalizzazione del concetto ma approfondirlo sarebbe lungo e tedioso.
Nel frattempo ignoriamo, opulenti (e conseguentemente lenti) come siamo i continui segnali che i mercati ci lanciano, anzi ormai più che di un lancio si tratta di prove di volo, e, ironia della sorte, li stiamo obbligando grazie alle nostre scelte politiche suicide ad accelerare i tempi di questo (fino a poco tempo fa) reversibile processo.
Come li obblighiamo?
...con la lentezza e la incapacità di risolvere la nostra crisi!
La loro economia era tarata sul nostro consumo e mantenere bassa l'economia dei loro cittadini serviva per mantenere bassi i salari e i costi di produzione in modo da essere maggiormente concorrenziali... nei nostri confronti ovviamente.
La crisi produce un calo dei consumi e se noi non consumiamo si troveranno loro costretti a farlo e a far crescere l'economia delle loro famiglie in modo da poter smaltire internamente l'eccedenza del prodotto.
Alla lunga li danneggierà ma ora ci massacrerebbe.
Pensavamo di slegare i parametri economici dall'economia reale e di divenire una nazione dedita al mercato dei servizi?
Chi ha pensato ciò ha avuto come docenti di economia all'università il gatto e la volpe.
Perchè pensate che la cina si interessi al debito pubblico dell'occidente?
I cinesi sono dei colonizzatori feroci, mica dei missionari...aiutare noi significa in quest'ottica tentere di aiutare principalmente loro stessi.
...bhè, ora basta... svaghiamoci con il forum finchè ci sarà concesso di farlo...e ciò sarà concesso ancora per poco!
Internet è un mezzo troppo potente e non controllabile da chi detiene il potere!
Nei prossimi 5 anni le regole cambieranno e verrà modificata tutta l'autonomia di cui il sistema gode ora.
Pensate a quando dovevate comprare un prodotto prima di internet...andavate dal commesso e chiedevate: "è un buon prodotto"? ...e il commesso: "certo è il migliore che abbiamo"!
...e voi tornavate a casa con una "sòla" ma contenti dell'acquisto e quando ne scoprivate i difetti pensavate magari ad un difetto di quel singolo prodotto sfortunato.
Oggi si va su internet e si chiede a chi già possiede il prodotto della marca che desideriamo...e se gli altri utenti ci dicono che è una sòla, noi non lo compriamo.
Quanto pensate che le multinazionali, (visto che ormai sono solo loro a produrre i prodotti diffusi in massa),possano tollerare tutto questo e ci consentano ancora di usufruire di un servizio così poco manipolabile dalla pubblicità e gestibile per tutelare i loro interessi?
E ancora...
prendete ad esempio quanto successo in Egitto.
Le persone scese in piazza erano organizzate, numerose e sapevano che il momento era propizio per tentare di ribaltare un regime che sino ad allora non aveva mai dato segnali di debolezza.
...e come lo sapevano?
...come sapevano che sarebbe stato quello il momento?
...come sapevano che sarebbero stati numerosi?
La risposta è internet.
Per quanto ancora pensate che i nostri giverni siano disposti a tollerare tutto questo e a correre questo rischio, in più nei momenti di crisi la gente è più disposta a cercare alternative ed è più incaxxata...
Per quanto ancora pensate che ci verrà permesso di scambiare opinioni, pareri o di riconoscerci, riconoscere il problema e incontrarci?
Chi detiene il potere questo non può permetterlo ma cambiare forzatamente le cose avrebbe il sapore della censura e potrebbe innescare reazioni inaspettate.
Sapete come limiteranno l'uso di inetrnet e ne limiteranno la diffusione capillare?
Sapete come lo faranno?
...aumentandone esponenzialmente i costi.