Crisi. Crollo. Stallo. Recessione. Mercato in coma profondo. Addirittura defunto.
Queste sono oggi le parole che in maggior misura si sentono pronunciare negli studi e agenzie immobiliari, negli studi notarili, tra gli avvocati immobiliaristi.
Il mercato immobiliare è fermo, statico. E non riesce a ripartire.
Compravendite praticamente dimezzate, in alcune zone d’ Italia, tipo nord est, addirittura in picchiata.
La manovra correttiva appena varata dal governo, aiuteranno i conti dello Stato ma certamente sarà un ulteriore “medicinale” depressivo per i mercati. Di quasi tutti. Compreso quello immobiliare.
L’Occidente è ad un tornante decisivo della sua storia: o riesce a risanare l’enorme debito pubblico dei suoi Stati e ripartire con nuova lena vero traguardi più luminosi oppure dovrà mestamente accomiatarsi dal ruolo di primo attore della storia politica ed economica del pianeta.
Con un futuro di ristrettezze e decadenza sempre più possibile.
Probabilmente dovremo dire addio al livello si benessere economico fin goduto. Stringere la cinghia potrebbe essere una possibilità anzi una seria probabilità.
A questo punto le agenzie immobiliari marginali hanno chiuso o staranno per chiudere, anche tanti franchising sono in difficoltà nonostante la loro filosofia aggressiva e a tamburo battente, alcuni agenti immobiliari si stanno chiedendo se non sia il caso di modificare il profilo del mediatore piegandole alle nuove esigenze di un mercato dal colorito sempre più smorto e pallido.
Qualcuno sta meditando addirittura di abbandonare il campo e di riconvertirsi in un settore economico in espansione e dal futuro promettente.
La domanda generale di tutti è, comunque, cosa fare?
Aspettare, con le mani in mano, che la “nottata” passi;
trovare in se stessi la risorsa di nuova forza morale per combattere e andare avanti, confidando che alla fine “la professionalità” e l’onestà premi;
escogitare una nuova forma organizzativa della professione per renderla più dinamica e reattiva alle ( scarse ) sollecitazioni del mercato;
ideare, invece, su un piano di parità, nuove forme di accordi e forme collaborative con i colleghi, ai fine di sfruttare al meglio le sinergie, le conoscenze intellettuali ed i talenti sociali di tutti quanti per creare una implacabile “macchina” societaria capace di “macinare” continuamente affari e fatturato;
cercare di affiancare alla professione “core business” altre attività collaterali e connesse ( segnalazione mutui, amministrazioni di condomini, gestioni affitti di patrimoni immobiliari) al fine di arrotondare il guadagno, sfruttando al meglio i tempi morti, cui sono costretti molti agenti immobiliari, in uffici dove i telefoni rimangono lungamente muti;
decidere, dopo lunga meditazione, di abbandonare il campo e trovarsi una nuova occupazione più sicura e redditizia.
Per chi ha la possibilità trovarsi un “buon partito” e “attaccare cappello”.
Gli Agenti Immobiliari di questo blog, quelli di lungo corso, quelli a metà del guado ed, infine, quelli ai primi passi, posti davanti ad un’opzione, cosa pensano circa le prospettive future della loro professione?
( E non é che per le altre professioni il futuro sia roseo; conosco personalmente un paio di avvocati, regolarmente inscritti all' Ordine, non più giovanissimi, che lavorano in studi legali per 1000 - 1200 euro al mese....Se facevano un altro lavoro, a quest'ora, guadagnavano di più...Il fenomeno dei professionisti sotto-pagati pare sia in rapida diffusione...).
Queste sono oggi le parole che in maggior misura si sentono pronunciare negli studi e agenzie immobiliari, negli studi notarili, tra gli avvocati immobiliaristi.
Il mercato immobiliare è fermo, statico. E non riesce a ripartire.
Compravendite praticamente dimezzate, in alcune zone d’ Italia, tipo nord est, addirittura in picchiata.
La manovra correttiva appena varata dal governo, aiuteranno i conti dello Stato ma certamente sarà un ulteriore “medicinale” depressivo per i mercati. Di quasi tutti. Compreso quello immobiliare.
L’Occidente è ad un tornante decisivo della sua storia: o riesce a risanare l’enorme debito pubblico dei suoi Stati e ripartire con nuova lena vero traguardi più luminosi oppure dovrà mestamente accomiatarsi dal ruolo di primo attore della storia politica ed economica del pianeta.
Con un futuro di ristrettezze e decadenza sempre più possibile.
Probabilmente dovremo dire addio al livello si benessere economico fin goduto. Stringere la cinghia potrebbe essere una possibilità anzi una seria probabilità.
A questo punto le agenzie immobiliari marginali hanno chiuso o staranno per chiudere, anche tanti franchising sono in difficoltà nonostante la loro filosofia aggressiva e a tamburo battente, alcuni agenti immobiliari si stanno chiedendo se non sia il caso di modificare il profilo del mediatore piegandole alle nuove esigenze di un mercato dal colorito sempre più smorto e pallido.
Qualcuno sta meditando addirittura di abbandonare il campo e di riconvertirsi in un settore economico in espansione e dal futuro promettente.
La domanda generale di tutti è, comunque, cosa fare?
Aspettare, con le mani in mano, che la “nottata” passi;
trovare in se stessi la risorsa di nuova forza morale per combattere e andare avanti, confidando che alla fine “la professionalità” e l’onestà premi;
escogitare una nuova forma organizzativa della professione per renderla più dinamica e reattiva alle ( scarse ) sollecitazioni del mercato;
ideare, invece, su un piano di parità, nuove forme di accordi e forme collaborative con i colleghi, ai fine di sfruttare al meglio le sinergie, le conoscenze intellettuali ed i talenti sociali di tutti quanti per creare una implacabile “macchina” societaria capace di “macinare” continuamente affari e fatturato;
cercare di affiancare alla professione “core business” altre attività collaterali e connesse ( segnalazione mutui, amministrazioni di condomini, gestioni affitti di patrimoni immobiliari) al fine di arrotondare il guadagno, sfruttando al meglio i tempi morti, cui sono costretti molti agenti immobiliari, in uffici dove i telefoni rimangono lungamente muti;
decidere, dopo lunga meditazione, di abbandonare il campo e trovarsi una nuova occupazione più sicura e redditizia.
Per chi ha la possibilità trovarsi un “buon partito” e “attaccare cappello”.
Gli Agenti Immobiliari di questo blog, quelli di lungo corso, quelli a metà del guado ed, infine, quelli ai primi passi, posti davanti ad un’opzione, cosa pensano circa le prospettive future della loro professione?
( E non é che per le altre professioni il futuro sia roseo; conosco personalmente un paio di avvocati, regolarmente inscritti all' Ordine, non più giovanissimi, che lavorano in studi legali per 1000 - 1200 euro al mese....Se facevano un altro lavoro, a quest'ora, guadagnavano di più...Il fenomeno dei professionisti sotto-pagati pare sia in rapida diffusione...).