Leggendo tra i vari articoli che parlano della riforma del condominio ormai quasi alla fine del suo iter (le fonti più accreditate la danno per maggio di quest'anno), si legge di una delega che riguarda la professionalizzazione dell'amministratore di condominio che secondo quello che si legge, assomiglia (in modo preoccupante visto i trascorsi) a quella già avvenuta per professionalizzare l'agente immobiliare, ovvero formazione obbligatoria, esame e iscrizione a un fantomatico registro.
L'unica differenza sembrerebbe la sede di iscrizione che non sarebbe la collaudata camera di commercio ma addirittura l'agenzia del territorio che terrebbe nota, oltre che del nominativo dell'iscritto al registro, dell'elenco dei condominii gestiti.
E' ovvio che se così fosse gli oltre 200.000 amministratori di condominio si restringerebbero a qualche decina di migliaia in una transizione di certo non semplice, obbligando di fatto quei condominii che hanno l'amministratore in casa a doversi adeguare e scegliere un professionista, una sconosciuto che di sicuro non verrebbe visto con favore, almeno in un primo momento.
Ma questa rivoluzione porterebbe anche tanti altri sconvolgimenti e sicuramente all'organizzazione di parecchi furbastri tra editori, imprenditori, enti, associazioni e non per ultimi gli ultimi arrivati del web che intravedrebbero nel fenomeno l'occasione perfetta per mettere a frutto chissà quali meravigliosi servizi!
Staremo a vedere. Sono 70 anni che si attende una riforma del condominio. Speriamo ne sia valsa la pena.
L'unica differenza sembrerebbe la sede di iscrizione che non sarebbe la collaudata camera di commercio ma addirittura l'agenzia del territorio che terrebbe nota, oltre che del nominativo dell'iscritto al registro, dell'elenco dei condominii gestiti.
E' ovvio che se così fosse gli oltre 200.000 amministratori di condominio si restringerebbero a qualche decina di migliaia in una transizione di certo non semplice, obbligando di fatto quei condominii che hanno l'amministratore in casa a doversi adeguare e scegliere un professionista, una sconosciuto che di sicuro non verrebbe visto con favore, almeno in un primo momento.
Ma questa rivoluzione porterebbe anche tanti altri sconvolgimenti e sicuramente all'organizzazione di parecchi furbastri tra editori, imprenditori, enti, associazioni e non per ultimi gli ultimi arrivati del web che intravedrebbero nel fenomeno l'occasione perfetta per mettere a frutto chissà quali meravigliosi servizi!
Staremo a vedere. Sono 70 anni che si attende una riforma del condominio. Speriamo ne sia valsa la pena.