tomasniki

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Privato Cittadino
salve a tutti,
la mia domanda è questa
viste le difficoltà e di conseguenza le scarse garanzie che emergono su alienazioni di immobili derivanti da "donazioni", volevo chiedervi qual'è la giusta soluzione per rischiare il meno possibile. la retrocessione?...e in caso di morte del donante?
secondo voi è plausibile che passati 20 anni dalla trascrizione, o 10 anni dalla morte del donante si prescrive il tutto?
e poi, in caso di eredi aventi diritto, i terzi acquirenti devono restituire l'immobile e rivalersi sull'erede venditore, o sono gli eredi aventi diritto a rivalersi su quest'ultimo?
grazie
 

Umberto Granducato

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Agente Immobiliare
La retrocessione ti mette al riparo da qualsiasi problema-
Dopo i 20 anni l'immobile non è piu aggredibile (per legge)-
Gli aventi diritto cercano di rivalersi sul donante: se arrivano ad aggredire l'immobile vuol dire che dal donante non possono ottenete niente quindi il terzo acquirente non riuscirebbe anch'egli ad ottenere nulla.-
 

medillin74

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Si può chiedere al donante di garantire con una fidejussione i danni che potrebbe subire l'acquirente per l'esercizio dell'azione di riduzione. Dopo la morte, la garanzia si trasferisce sugli eredi, che non avrebbero poi nessun interesse ad impugnare la donazione.
Il termine dei vent'anni, si può prorogare per altri venti con un atto di opposizione alla donazione da parte del coniuge o dei parenti in linea retta del donante, garantendosi così la possibilità di agire contro tutti i successivi acquirenti dei beni donati anche dopo il ventennio. Questo atto deve essere notificato al donante e trascritto nei registri immobiliari
 

tomasniki

Membro Attivo
Privato Cittadino
se non ho capito, è meglio una retrocessione per non rischiare nula. giusto?
ma in caso di donazione e successiva morte del donante, la retrocessione è fattibile?
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
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Agente Immobiliare
Confermo, visto che ci sono appena passato, che la retrocessione della donazione con vendita da parte del donante è l'unico modo per dormire sonni tranquilli; ovviamente, se il donante non è più in vita, l'unica è aspettare il periodo di tempo prescritto dalla legge! :? :occhi_al_cielo:

;)
 

Sandro 7942

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Tomasniki, guarda che la cosa più utile innanzitutto è quella di farsi una chiaccherata col notaio che ha seguito la donazione dell'immobile che ti interessa.
Non è automatico che una donazione possa essere impugnata da altri coeredi, bisogna che si verifichi una lesione delle quote di "legittima" di qualcuno di essi (il donante deve rispettare queste quote, ma può donare il "valore" rimanente a qualcun altro).
Se le quote dei coeredi non sono state intaccate puoi già stare tranquillo, allo stesso modo puoi stare tranquillo nel caso in cui siano state lese per poche migliaia di €, in quanto impugnare una donazione è pratica lunga e laboriosa... E non conviene far storie per 20-30mila €...
Quindi: perdi una mezz'ora e senti il notaio! ;)
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Il problema non sono tanto i coeredi conosciuti, quando che si possa far vivo un coerede del quale nessuno sospetta l'esistenza (p.es. figlio illegittimo) che, in quanto tale, non sarebbe stato compreso nell'asse ereditario e che quindi avrebbe tutto l'interesse ad impugnare la donazione! :occhi_al_cielo:

;)
 

Roby

Fondatore
Agente Immobiliare
Giusto al paura delle banche sono sempre i figli illegittimi, che sputanto come funghi quando il patrimonio è cospicuo. :^^:
 

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