Dopo un paio di settimane lo chiami tu (non tanto per acquisire il rudere ma più che altro per non farti passare per fesso dall’amico e da sua zia ammesso che esista davvero).
Risposta: “la zia dice che sotto i 300.000 non vende, in fondo ha passato la vita in quella casa, ci sta bene e poi 20 anni fa aveva anche ridipinto l’ingresso e cambiato le tende!”
Tu lo saluti con un sorriso e pensi “ che forte la zia, oltre a sfamare i pesci rossi per 12 ore al giorno e cucinare ottime torte di mele, a tempo perso è anche AI”.
Io dico che all'appuntamento di acquisizione si và sempre.
Specialmente se non ci è mai andato nessuno.
Quantomeno perchè ormai il primo appuntamento del caffè è stato fissato.
Quindi meglio "consumare" fino in fondo il tempo e la eventuale opportunità che "l'amico distante" ci è venuto a proporre.
In fondo è la zia che ha "il grano" mica l'amichetto qua che si propone..
Molto meglio conoscere la zia e quando e se i tempi diverranno maturi valutare l'opportunità dell'appoggio del nipote.
In quella sede, vedendo con gli occhi di che cosa si tratta e conoscendo la persona si valuta.
Molto spesso chi vende casa, prima di decidere ci mette un pò, poi quando decide mette in vendita a caro prezzo e poi non riesce a vendere, quindi cambia idea e non vende più.
Poi, se la cosa è una cosa che comunque prima o poi è da fare, la decisione viene ripresa in mano.
Con più decisione stavolta.
Poi ad un appuntamento di acquisizione da cosa nasce cosa e se siamo lì a saperla carpire buon per noi.