...discordo con le vostre riflessioni, tuttavia le accetto.
La legge non è chiara in merito mi spiace...per quanto possiate affannarvi con il rispondermi di considerare la legge, cosa che tengo sempre molto in conto data la mia professione!!
Non ci sono nemmeno sentenze della cassazione che peraltro non sono legge ma esclusivi giudizi che possono essere ultizzati come pregressi storici.
Per cui anche il vostro rimane un giudizio,sottolineo, del tutto soggettivo o in qualche modo dettato dalle usuali condizioni lavorative che anche quelle non sono legge!!!
saluti
Aldila' delle sentenze e delle sottigliezze legali, che generalmente, dovrebbero fare a pugni, con la definizione "fusione dell'accordo", che scaturisce una compravendita.
Probabilmente Marta, quel mediatore, ha rinunciato all'incarico, proprio perche' il venditore ha rifiutato una proposta di acquisto congrua.
Proposta arrivata per il tuo tramite.
Di fronte al rifiuto, di un prezzo offerto congruo, il mediatore ha rassegnato le proprie dimissioni.
Senza scomodare gli Ermellini, cio' accade di frequente, anche ai ministri di governo.
Quando, le scelte adottate dalla "scuderia", non sono coerenti con quelle dell'azione dell'esecutivo.
Se quel mediatore ti ha richiamato, nonostante non abbia piu' nessun vincolo, e' perche' sara' stato sollecitato dal venditore a farlo.
Mai piu l'intermediario si sarebbe abbassato a tanto.
Io personalmente non l'avrei fatto.
Lasciando il venditore nel suo brodo.
Il venditore, si sara' convinto, cambiando (ancora) idea.
Reiterando la sua condotta scorretta.
Dimostrata dalla rivelazione della revoca dell'incarico, che resta un fatto del tutto privato, tra le di loro parti.
Tra la coerenza di un mediatore, che rinuncia al suo mandato, pur di mantenere la sua linea e la scivolosita' di un venditore che un giorno sta' sul pero e l'altro sta sul fico, lunga vita alla coerenza.
Chi dovrebbe prendere meno soldi e' il venditore.
Lui e' che ha generato questo pasticcio.