Antonello

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Salve a tutti,
vi spiego la mia situazione spero possiate consigliarmi in quanto non sono molto pratica di queste questioni.
I miei genitori posseggono un appartamento, sono in comunione dei beni e quindi comproprietari ognuno al 50%. Per evitare spiacevoli situazioni vorrebbero assicurarsi di lasciarmi con un tetto sopra la testa ( in quanto al momento sono in cerca di prima occupazione e vivo ancora con loro non essendo sposata). Siamo 4 figli ma siccome io sono la più piccola, gli altri tre che sono già sposati si sono sempre detti d'accordo affinchè la casa restasse a me, ma quale è il modo più corretto per muoversi? Che cosa dovremmo fare?
Grazie a tutti per l'aiuto:)

Verpry, vai da un notaio e spiegagli che i tuoi genitori vogliono stipulare una compravendita con contratto di vitalizio assistenziale, cedentoti la nuda proprietà e riservandosi l'usufrutto vita natural durante.
Hai l'obbligo dell'assistenza morale e materiale e se adempi puntualmente all'obbligo assunto, è un atto inattaccabile da chiunque, familiari compresi.
Il diritto per un'eventuale risoluzione del contratto spetterà solo ed unicamente ai cedenti (tuoi genitori) e tale diritto è incedibile ed intrasmissibile agli eredi ed aventi causa a qualunque titolo.
 

specialist

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Attenzione, perché è un contratto molto insidioso. Se tutto va storto e i genitori vivono ancora a lungo, impegnandosi moralmente e materialmente rischia di diventare caregiver a tempo pieno e/o dissanguarsi economicamente pagando lo stipendio a due badanti o la retta di due RSA.
Quando si prendono certe decisioni, per non avere brutte sorprese bisogna sempre considerare l'evoluzione più negativa.
 

francesca63

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Anche a me sembra un contratto di vendita che nasconde una donazione; infatti la postante dice di essere in cerca di prima occupazione, e non si capisce che tipo di assistenza economica possa garantire per il futuro, ammesso che i genitori ne abbiano bisogno.
Qui è spiegato bene il rischio:
Casa dietro vitalizio
 

Antonello

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Attenzione, perché è un contratto molto insidioso. Se tutto va storto e i genitori vivono ancora a lungo, impegnandosi moralmente e materialmente rischia di diventare caregiver a tempo pieno e/o dissanguarsi economicamente pagando lo stipendio a due badanti o la retta di due RSA.
Quando si prendono certe decisioni, per non avere brutte sorprese bisogna sempre considerare l'evoluzione più negativa.

No specialist e francesca63 nessuna insidia, nessun dissanguamento e tutto alla luce del sole.
Badante diventano, di solito, tutti i figli che hanno a cuore i propri familiari, a prescindere dai contratti o dagli obblighi derivanti dal 433 c.c.
In tutti gli atti, ai quali ho assistito, è sempre stata riportata la seguente frase:
" la parte cessionaria si obbliga per se stessa e per i loro successori a titolo universale, a provvedere, vita natural durante, all’assistenza morale e materiale della parte cedente ed in particolare a fornirle e prepararle con amorevolezza filiale il cibo, a prestarle le cure mediche e la necessaria assistenza diurna e notturna, ad effettuare le vacazioni necessarie al fine di reperirle i beni occorrenti per il soddisfacimento degli ordinari bisogni esistenziali, nonché alla pulizia della persona, del vestiario e della casa.
L’obbligo di cui sopra s’intende assunto con riferimento alle prestazioni che esorbitano dal contenuto dell’obbligo alimentare di cui all’articolo 433 del Codice Civile, cui è tenuta nella sua qualità di figlia dei coniugi".
E' una cessione di immobile in cambio di prestazione.
 

specialist

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E ti pare poco? Deve impegnarsi a fare da caregiver a tempo pieno, non si sa per quanto tempo, rinunciando a una propria vita privata e forse lavorativa. Diciamo che è un bell'impegno...
 

Antonello

Nuovo Iscritto
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Agente Immobiliare
E ti pare poco? Deve impegnarsi a fare da caregiver a tempo pieno, non si sa per quanto tempo, rinunciando a una propria vita privata e forse lavorativa. Diciamo che è un bell'impegno...

E ti pare poco diventare proprietario di un appartamento senza dover pagare alcunchè, se non prestare un'assistenza che, moralmente, avresti prestato a gratis (sempre di genitori si tratta)?
A proposito di una eventuale rinuncia lavorativa, tieni presente, come letto in tanti atti, che:
" L’assistenza dovrà essere prestata, con piena efficacia liberatoria per la parte obbligata, anche mediante persona di loro fiducia, purchè gradita dalla parte creditrice".
Quindi, dovendo trovare un'occupazione, può tranquillamente farsi aiutare da chi le pare, purchè gradita dall'assistito/a, ed avere anche la normale libertà che si necessita.
 

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