H&F

Membro Assiduo
Professionista
eh gia' tutti a mangiare sulla stessa torta che si riduce sempre piu'.:innocente:
concorrenza spietata, prezzi decisi dal venditore pur di ottenere l'incarico....etc etc.
Incomprensibile intervento non si sta parlando di numero di compravendite/addetto.
Si sta parlando di numero di compravendite in senso assoluto, fatte da un addetto o da migliaia di addetti.

La torta ( al ciocccolato o con frutta ) è l'oggetto della discussione e non la fetta di torta per addetto.
Se studi così le statistiche, ci fai confondere.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
La casa di proprietà non misura la ricchezza
La Bussola di Marco Liera - Il Sole 24 Ore, 30 settembre 2012
Concordo : ci sono i diamanti ( vedi Rosy Mauro, Vice Presidente del Senato ), le opere d'arte ( vedi Quadri Parmalat ), il Petrolio ( Emiri e Re ) etc.... Ma tutti vivono in almeno una casa di proprietà. Non misura ma completa la ricchezza.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
In passato i grandi interessi sono collimati con i nostri, il proletariato che si ergeva a borghesia con l'acquisto della casa di proprietà per se e per i propri figli, l'interesse del mondo bancario nell'erogare credito ad un'esercito di stipendati sicuri hanno fatto insieme ai mitici bot e cct il risparmio privato e è il caposaldo del blocco sociale che ha retto il sistema finora, poi è cominciata la globalizzazione e la festa è finita, non siamo più autorefernziali ma siamo parte di un giocattolo in cui non contiamo nulla e in cui siamo fondamentalmente dei disadattati sociali.
L'Italia tornerà ad essere produttiva?, personalmente credo che per il nostro settore una società meno rigida ma più flessibile, sotto ogni punto di vista, sia una grandissima fortuna, a patto che gli italiani diventino appunto più produttivi e questo sinceramente la vedo dura almeno nell'immediato.
L'Italia diventerà più produttiva solo grazie agli Italiani non di sangue il che cambierà molto il modo di intendere la casa, insomma una società statica come questa non è il massimo per noi, speriamo avvenga presto il cambiamento di mentalità altrimenti siamo alla miseria:triste:.
Le Regioni hanno forti differenze di propensione verso la casa o verso altri investimenti. Il grosso dell'Italia è per la casa, che rappresenta anche uno status symbol da esibire per fare toccare il grado del proprio successo. Solo il ricchissimo si nasconde ed ha case normali : teme l'occhio del Grande Fratello che ha intimorito molti acquirenti, ma non si ha il coraggio di dirlo. La casa è tradizionalmente : un bene al sole. E molti amano il bene all'ombra....lontana.
 

Carlo Garbuio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Colpo di scena!

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IMPITTARO é ancora tra noi!

fa molto male scoprire il modo in cui ha scelto di esser presente, d'altra parte questa è la realtà dei forum
 

goldsilver2

Membro Ordinario
Privato Cittadino
accidenti quanto nervosismo..................:p
sono piu' calmi e rassegnati nelle risposte gli agenti immobiliari che concordano che il momento e' veramente duro per loro e questo mi dispiace per chi fa bene il suo lavoro che i proprietari
di case che pero' non fanno l'agente e si sentono bruciare qualcosa..................:innocente:
 

goldsilver2

Membro Ordinario
Privato Cittadino
nessun nervosismo, semplice constatazione della realtà, niente di più


non mi riferivo a te come agente immobiliare...........lo leggo che siete realistici,
e non potrebbe essere altrimenti.............mi riferivo a qualcun altro in affanno.:p
non so che fastidio gli dia quando si scrive e si linkano articoli che parlano del costante
calo dei prezzi. a lui da' fastidio per me e' musica.
siamo in democrazia.:innocente:
 

SILENZIOSO

Membro Attivo
Professionista
1958
284.016
1959
300.000
1960
320.938
1961
340.819
1962
278.336
1963
284.016
1964
298.217
1965
332.299
1966
355.020
1967
397.622
1968
434.544
1969
468.626
1970
542.471
1971
502.708
1972
556.671
1973
411.823
1974
437.385
1975
352.180
1976
482.827
1977
465.786
1978
516.909
1979
573.712
1980
639.036
1981
613.475
1982
448.745
1983
406.143
1984
383.422
1985
428.864
1986
462.656
1987
462.648
1988
492.816
1989
474.570
1990
517.085
1991
555.888
1992
465.373
1993
501.891
1994
495.178
1995
502.468
1996
483.782
1997
523.646
1998
548.570
1999
604.000
2000
800.000
2001
848.000
2002
850.000
2003
900.000
2004
870.000
2005
806.000
2006
800.000
2007
780.000
2008
680.000
2009
610.000
2010
620.000
2011
570.000

Qui sopra ho riportato il numero delle compravendite immobiliari realmente stipulate dall'anno 1958 al 2011 compreso. Dal 1958 fino al 2003 (anno eccezionale… ) esse sono più che triplicate. Ma durante i decenni ci sono sempre stati degli alti e bassi nel ciclo annuale del volume degli affari (notare, ad esempio, il tonfo del 1973 sul 1972 e il crollo del 1984 sul 1980 ).
Eppure il mercato si é sempre dimostrato reattivo e si é sempre ripreso dopo pochi anni. Perché, questa volta, pensate pessimisticamente che non sia più così? Che il mercato non risalirà? Che esso evolverà in modo diverso dal classico ciclo a nido d'api?
Avete, da esperti del ramo, qualche interessante considerazione da fare su questi dati storico-statistici?

beh graf, sarà che me ne sono autoconvinto, ma mi fa strano che non sia chiaro a tutti che il problema principale è che le banche non erogano piu' mutui, poi ci sono un sacco di altre concause (vedi post di impittaro) pero' il probema principale in questo momento è il mutuo. L'altro giorno sono andato in banca è mi hanno detto che mutui ne fanno zero perchè non ne hanno convenienza..... in percentuale quanti sono quelli che hanno tutti i soldi per comprare casa o almeno 50 mila euro? secondo me sono pochissimi
 

Rosa1968

Membro Storico
triennio 2003/2006 l'acquisto degli immobili era stato incentivato dai bassi tassi di interesse e dalla generale disponibilità dalle banche a concedere credito alle famiglie, poi non dimentichiamo che il settore immobiliare ha positivamente risentito degli effetti dovuti alle delusioni sofferte dei risparmiatori italiani, ricordate la crisi dei bond argentini, l'insolvenza di alcune grosse imprese italiane che avevano emesso obbligazioni prive di rischio, basso rendimento dei titoli di stato (cirio). Questa combinazione ha portato alla preferenza per l'investimento immobiliare, considerato da molti risparmiatori l'unica fonte di investimento.
 

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