Ciao! grazie a tutti per il vostro contributo...siete veramente numerosi! Che dire, per sicurezza ho preferito eludere la mia vicenda personale "impersonandomi" (scusate il giro di parole) in un privato cittadino completamente esterno
. In realtà in Tecnocasa ci ho lavorato e ci lavoro attualmente. Il motivo di questa discussione era proprio capire cosa effettivamente ne pensa la gente e magari anche i colleghi esterni.
Tralasciando le dinamiche esclusivamente d'ufficio che sono soggettive e credo, bene o male, siano anche comuni a tutte le altre realtà lavorative e di qualsiasi settore (andare d'accordo o meno con il capo, avere screzi con altri collaboratori-colleghi ecc. ecc.) io non posso fare altro che ammettere la mia incapacità (a questo punto la metto su questo piano) nel condividere a pieno il metodo oiperativo che ha reso grande questo franchising dagli anni '80 ad oggi.
Non contesto l'efficacia del metodo, questo no, poichè se ha funzionato per così tanto tempo e ha portato a un volume d'affari straordinario, vuol dire che una validità ce l'ha; eppure qualcosa non mi torna: a mio avviso questo metodo si rivela eccellente da un punto di vista macro e dunque dal punto di vista delle grandi economie di scala ma, dal punto di vista del capitale umano impiegato lo considero assolutamente demotivante e per questo labile.
Mi spiego: ritmi di lavoro sostenuti, l'attività del suonare in modo selvaggio il campanello e tutte le altre vicissitudini che possono subentrare in questo percorso più accidentato e ricco di ostacoli di altri, più che motivare i neocollaboratori, a me sembra che li mortifichi sia alivello umano che a livello economico (in effetti gli entroiti iniziali sono pari a zero e si deve seminare molto prima di raccogliere qualcosa di proprio pugno).
Voi che ne pensate a riguardo?
Grazie