La compravendita immobiliare sta diventando, quasi del tutto, un affare di donne. Esattamente come il settore dell’ istruzione e dell’ insegnamento scolastico.
L’acquisto di una casa è deciso, da tempo immemorabile, dalla donna.
Prima, quando era l’ angelo del focolare, decideva naturalmente lei; della casa, la donna conosceva vita e miracoli poiché la frequentava e vi “bazzicava” tutto il santo giorno; ai suoi occhi, balzava immediatamente qualche difetto di disposizione, talune carenze di assetto e di organizzazione volumetrica, qualche imperfezione nella sistemazione delle camere, una certe insufficienza nella salubrità, nell’areazione e nella luminosità.
La casa doveva essere comoda ed accogliente, anche perché lei ci doveva vivere praticamente sempre dentro.
La casa doveva essere un “mondo perfetto”. Il suo mondo.
Le cose, le abitudine, le usanze sono cambiate di molto, il costume, in questi ultimi quarant'anni si è trasformato, ora la donna studia, lavora, fa vita di società, è, spesso, in carriera….
Eppure l’istinto materno, la predisposizione naturale a fare posto all’altro, al figlio, ad una nuova vita, e alla sua protezione dentro un rifugio sicuro, in una casa comoda ed accogliente, riconferma e ribadisce il suo impulso naturale a sentirsi sempre l’angelo del focolare e, quindi, a riaffermarsi come il vero “motore” nella ricerca e nella stima di una casa nuova da comprare.
E’ lei che decide sempre se la casa va bene o no alla “sua” famiglia.
Il marito, per contentino, firma e stacca solo l’assegno, si sente forte ed importante per questo gesto comunque decisivo, ma solo se ha avuto il beneplacito della sua dolce metà. " Paga tu Ugo, intanto io vado a fare la spesa..."
Quindi il primo attore della “recita” della compravendita è donna.
Ma rischia di diventare femminile anche l’altra star dell’ alienazione fondiaria, cioè l’agente immobiliare. Ormai più del 40% dei mediatori è di sesso femminile e la percentuale è in costante crescita.
L’ appassionante spettacolo del trasferimento di casa rischia di diventare una faccenda tra donne.
Ma adesso parliamo degli abiti di “scena”.
Chi compra casa, la donna acquirente, veste come le pare, non ha obblighi di look e di immagine, lei ci mette i soldi ( del marito..) e questo è quanto basta.
Ma la donna che recita la “parte” dell’agente immobiliare, cosa deve indossare? Quali sono i suoi abiti da “scena”? Cosa decide il "costumista" che è il lei?
Con quale abbigliamento è consigliabile mostrarsi, per trattare con i clienti?
Certamente il classico tailleur, composto da una giacca e da una gonna oppure da una giacca e un pantalone, con quel suo taglio elegante ma misurato, confezionato, quasi sempre, con tessuti di buona qualità, è l’indumento principale, quasi da status simbol, per la donna professionista o in carriera.
E’ un po’ il corrispettivo dell’abito completo da uomo indossato dal collega maschio…
Il tailleur va di solito indossato su una camicetta o su una maglia a girocollo, con scollatura di ampiezza variabile e in stoffa pregiata, (comunemente chiamata top) e accompagnato da scarpe eleganti a tacco medio-alto.
Ma le agenti immobiliari hanno di solito più fantasia e gusto dei loro colleghi uomini ( mai si presenterebbero in pantaloncini e infradito ad una trattativa…) e quindi sanno variare a piacimento, secondo l’occasione, la stagione e gusto, la loro mise.
Ecco, oltre che con la jaquette e la chemisier, con quali altri capi, con quali altre combinazioni di abiti e di tessuti, le gentili mediatrici, di solito, si presentano alle loro negoziazioni?
In fondo, l’Italia non vuol dire solo moda ma anche fantasia, creatività...
L’acquisto di una casa è deciso, da tempo immemorabile, dalla donna.
Prima, quando era l’ angelo del focolare, decideva naturalmente lei; della casa, la donna conosceva vita e miracoli poiché la frequentava e vi “bazzicava” tutto il santo giorno; ai suoi occhi, balzava immediatamente qualche difetto di disposizione, talune carenze di assetto e di organizzazione volumetrica, qualche imperfezione nella sistemazione delle camere, una certe insufficienza nella salubrità, nell’areazione e nella luminosità.
La casa doveva essere comoda ed accogliente, anche perché lei ci doveva vivere praticamente sempre dentro.
La casa doveva essere un “mondo perfetto”. Il suo mondo.
Le cose, le abitudine, le usanze sono cambiate di molto, il costume, in questi ultimi quarant'anni si è trasformato, ora la donna studia, lavora, fa vita di società, è, spesso, in carriera….
Eppure l’istinto materno, la predisposizione naturale a fare posto all’altro, al figlio, ad una nuova vita, e alla sua protezione dentro un rifugio sicuro, in una casa comoda ed accogliente, riconferma e ribadisce il suo impulso naturale a sentirsi sempre l’angelo del focolare e, quindi, a riaffermarsi come il vero “motore” nella ricerca e nella stima di una casa nuova da comprare.
E’ lei che decide sempre se la casa va bene o no alla “sua” famiglia.
Il marito, per contentino, firma e stacca solo l’assegno, si sente forte ed importante per questo gesto comunque decisivo, ma solo se ha avuto il beneplacito della sua dolce metà. " Paga tu Ugo, intanto io vado a fare la spesa..."
Quindi il primo attore della “recita” della compravendita è donna.
Ma rischia di diventare femminile anche l’altra star dell’ alienazione fondiaria, cioè l’agente immobiliare. Ormai più del 40% dei mediatori è di sesso femminile e la percentuale è in costante crescita.
L’ appassionante spettacolo del trasferimento di casa rischia di diventare una faccenda tra donne.
Ma adesso parliamo degli abiti di “scena”.
Chi compra casa, la donna acquirente, veste come le pare, non ha obblighi di look e di immagine, lei ci mette i soldi ( del marito..) e questo è quanto basta.
Ma la donna che recita la “parte” dell’agente immobiliare, cosa deve indossare? Quali sono i suoi abiti da “scena”? Cosa decide il "costumista" che è il lei?
Con quale abbigliamento è consigliabile mostrarsi, per trattare con i clienti?
Certamente il classico tailleur, composto da una giacca e da una gonna oppure da una giacca e un pantalone, con quel suo taglio elegante ma misurato, confezionato, quasi sempre, con tessuti di buona qualità, è l’indumento principale, quasi da status simbol, per la donna professionista o in carriera.
E’ un po’ il corrispettivo dell’abito completo da uomo indossato dal collega maschio…
Il tailleur va di solito indossato su una camicetta o su una maglia a girocollo, con scollatura di ampiezza variabile e in stoffa pregiata, (comunemente chiamata top) e accompagnato da scarpe eleganti a tacco medio-alto.
Ma le agenti immobiliari hanno di solito più fantasia e gusto dei loro colleghi uomini ( mai si presenterebbero in pantaloncini e infradito ad una trattativa…) e quindi sanno variare a piacimento, secondo l’occasione, la stagione e gusto, la loro mise.
Ecco, oltre che con la jaquette e la chemisier, con quali altri capi, con quali altre combinazioni di abiti e di tessuti, le gentili mediatrici, di solito, si presentano alle loro negoziazioni?
In fondo, l’Italia non vuol dire solo moda ma anche fantasia, creatività...