antonio61

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Agente Immobiliare
Troppe chiacchiere e poco sugo. Il quesito e' questo: Se si smarriscono documenti all Ufficio Tecnico Comunale ed il proprietario possiede una copia dell epoca, come puo' avvalersi? praticamente un esempio: devo vendere un fabbricato costruito nel 1967 con regolare concessione edilia dell epoca, all Uffico Tecnica la pratica e' smarrita , come mi tutelo? in questo caso come vendere? e se devo ristrutturare come ottengo la DIA? risposte breve e sensate grazie...
 

Gastone

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Privato Cittadino
Troppe chiacchiere e poco sugo. Il quesito e' questo: Se si smarriscono documenti all Ufficio Tecnico Comunale ed il proprietario possiede una copia dell epoca, come puo' avvalersi? praticamente un esempio: devo vendere un fabbricato costruito nel 1967 con regolare concessione edilia dell epoca, all Uffico Tecnica la pratica e' smarrita , come mi tutelo? in questo caso come vendere? e se devo ristrutturare come ottengo la DIA? risposte breve e sensate grazie...

Gentile Antonio,
purtroppo la tua risposta non è valida per la risoluzione delle problematiche da me enunciate all'apertura del forum.
Infatti penso di aver indicato che la licenza e tutti gli allegati (progetti degli edifici, documenti preliminari ed integrativi che hanno consentito il rilascio della concessione in conformità alla normativa urbanistica dell'epoca, etc..) sono necessari, in questo caso, per individuare esattamente quali parti degli edifici sono da considerare di proprietà condominiale e quali sono invece di proprietà esclusiva dei condomini.
Tutto ciò perchè i singoli atti di compravendita sono fatti in maniera imprecisa e superficiale e prevedono, in merito, un espresso rinvio anche agli atti della concessione edilizia: nell'atto risalente ai primi anni '70 viene fatto dichiarare formalmente all'acquirente di conoscere sia il contenuto della concessione edilizia, che dei titoli di provenienza e delle altre convenzioni esistenti.
E' ovvio che tale dichiarazione è solo una finzione giuridica, in quanto sostanzialmente l'acquirente all'epoca non ha preso visione nè della licenza nè degli altri titoli che, fra l'altro, non sono mai stati allegati al rogito di trasferimento della proprietà.
Fermo restando che la questione sostanziale della mancanza/conoscenza di tali atti e concessioni - in quanto non conosciuti nè allegati all'atto al momento del trasferimento della proprietà - non è oggi proponibile visto il notevole tempo trascorso (circa 40 anni), mi riporto al quesito iniziale: ovvero quale veloce azione di responsabilità è possibile esercitare per far valere velocemente i miei diritti e costringere i pubblici funzionari a far emergere, eventualmente, il fascicolo della licenza, tanto importante per la risoluzione dei diritti individuali e condominiali?
Aggiungo, inoltre, che da alcuni atti è emerso che la licenza dell'epoca (anno '69) è stata concessa nel presupposto del rispetto di tutte quelle che erano le regole imposte dalla nuova normativa urbanistica del tempo (c.d. legge ponte n. 765/1967) che aveva integrato e migliorato la vecchia legge urbanistica del 1942.
Infatti è certo che la concessione è stata data anche nel presupposto del rispetto del rapporto tra cubatura delle abitazioni e spazi coperti/scoperti da destinare al parcheggio delle auto.
Tale normativa, considerata molto avanzata per l'epoca, stabiliva un vincolo di natura pubblicistica tra gli appartamenti e gli altri cespiti (locali garage, aree scoperte etc...) originariamente destinati a servizio delle abitazioni di residenza, al fine di ospitarvi le auto dei proprietari e/o residenti nel complesso residenziale.
Nelle disposizioni della legge c.d. ponte viene prevista la nullità degli atti che dispongono la vendita e/o la variazione di destinazione per quei cespiti (locali destinati a garage, aree scoperte etc..) previsti in origine a servizio delle abitazioni di residenza.
Premetto che nel frattempo sono anche intervenute sul punto nuove leggi, nonchè pronuncie giuresprudenziali, che hanno ribadito il vincolo pubblicistico già previsto all'epoca del rilascio della licenza in questione (nuova legge urbanistica 47/85, legge Tognoli etc..).
Dopo aver illustrato i vari e importanti vincoli che, si ritiene, la concessione edilizia abbia all'epoca stabilito, per conformarsi alle previsioni della l.765/1967, evidenzio il caso del mio parco residenziale dove sono stati commessi numerosi e notevoli abusi in merito, disponendo la variazione di destinazione d'uso dei predetti cespiti vincolati, ed, anche la loro vendita senza tener conto del necessario vincolo di pertinenza con l'immobile abitazione residenziale.
Spero di aver chiarito i motivi per cui è necessario reperire l'intero fascicolo della concessione edilizia, che ha permesso l'edificazione del complesso residenziale.
Se, anche, voi tutti che leggete vorrete darmi suggerimenti e/o indicazioni in merito ve ne sarei grato.
Saluti. Gastone
:idea:
 

salvio

Nuovo Iscritto
salve, è il primo messaggio che invio, pertanto potrei non aver seguito la prassi esatta nell' esporre il mio problema.
ma, vengo al dunque.
sto acquistando una villa in località Baia Domizia nel comune di Sessa Aurunca.
Problema, il Banco di Napoli per erogare il mutuo, mi ha chiesto nella documentazione copia della Licenza edilizia trattandosi di un immobile costruito nel 1973 e relativi grafici( per i quali potrebbe anche ovviare), in quanto alla perizia del tecnico preposto facente parte della PirelliRe, lo considera elemento indispensabile per l'accettazione della pratica di erogazione mutuo. Anche il Notaio l'ha richiesta in visione, soprattutto per tutelare i miei diritti, anche se in mancanza e dietro mia accettazione, comunque procederebbe alla stipula in quanto il numero di concessione edilizia è menzionato nell'atto di provenienza.
il Comune di Sessa Aurunca nella fattispecie dell'archivio storico è inagibile, poichè era situato nei sotterranei di un castello del 1300 che negli anni per incuria e inefficienza degli addetti alla gestione di tale ufficio oltre che per motivi che possono essere da me immaginati, visto l'operosita, lo zelo e l'efficienza di chi dovrebbe curare il patrimonio pubblico in certe parti di ITALIA in particolare, non riesce sempre se l'ha cercata a trovarla, percui risposta: Mi dispiace ma non c'è.
a questo ha sopperito contraendo un certificato che attesta che l'immobile in questione è stato realizzatgo con LicenzEdilizia Nr. **** del **/**/****., cosa che si evinceva già dall'Atto di Provenienza, emesso dal Notaio, quindi Atto Pubblico.
avendo già firmato c/o un'agenzia immobiliare una proposta irrevocabile d'acquisto con caparra confirmatoria e regolarmente accettata dalla venditrice propritaria dell'immobile in questione con scadenza 30/07/2011.
Poichè sono molto interessato a quest'immobile in particolare, ma non vorrei commettere errori, e pagarne successivamente le conseguenze, chiedo consigli utili almeno per tutelarmi da qualche indesiderato accadimento sia economico che legale. grazie.
 

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