In una discussione che avevo postato l’11/10/2010 e Intitolata ” L’agente immobiliare lavora più per la pagnotta o per la realizzazione personale?”, interviene il 12/10/2010 alle ore 18.15 l’ottima Limpida che tra, il lusco e il brusco, zitta zitta, lemme lemme, ti cala, con nonchalance, l’ASSO di queste considerazioni:
Quando lavoravo come dipendente per lo stato, lavoravo al 100/100 ( anche se non ci credete) ma di soddisfazioni ne avevo poche o niente. E' vero, lo stipendio non era un granché ma l'altra mezza giornata la dedicavo ai miei passatempi e avevo la sicurezza che alla fine del mese c'era lo stipendio. Ho scelto questo lavoro, svegliandomi una mattina, direi una folgorazione per me che non avevo mai fatto questo lavoro. Non credevo di incontrare tanta diffidenza per le agenzie e per gli agenti immobiliari, non immaginavo quanto fosse duro aspettare dei mesi per vedere un incasso e mi sono resa conto del trattamento discriminatorio nei confronti dei lavoratori autonomi da parte dello Stato. Nonostante ciò, non cambierei più questo lavoro con nessun altro, la libertà di dover decidere, scegliere, creare, cambiare, mi ubriaca, la possibilità di parlare con la gente di ogni tipo, confrontarmi e rendermi disponibile per ogni problema che si presenta in questo settore mi compensa, di tutto e ogni anno che riesco a superare sono felice, anche al 40% di incasso. Ecco forse perché il 60% di gloria mi carica.
- Perché non ho cominciato a 18 anni?
Ecco perché ho voluto creare questa discussione: per additare a tutti un simile documento come esempio; esso è una vera promulgazione di sano ottimismo, un’autentica propagazione spontanea di energia, fiducia, entusiasmo.
Di questi tempi cosi aduggiati da un pessimismo, forse eccessivo, tale DICHIARAZIONE D’INDIPENDENZA, questo INNO ALLA GIOIA è un vero balsamo curativo, una vera medicina lenitiva delle piaghe dell’inquietudine, un vero calmante del nervosismo diffuso che serpeggia in giro.
Perché sgorga dal profondo di cuore di un essere umano.
Quando lavoravo come dipendente per lo stato, lavoravo al 100/100 ( anche se non ci credete) ma di soddisfazioni ne avevo poche o niente. E' vero, lo stipendio non era un granché ma l'altra mezza giornata la dedicavo ai miei passatempi e avevo la sicurezza che alla fine del mese c'era lo stipendio. Ho scelto questo lavoro, svegliandomi una mattina, direi una folgorazione per me che non avevo mai fatto questo lavoro. Non credevo di incontrare tanta diffidenza per le agenzie e per gli agenti immobiliari, non immaginavo quanto fosse duro aspettare dei mesi per vedere un incasso e mi sono resa conto del trattamento discriminatorio nei confronti dei lavoratori autonomi da parte dello Stato. Nonostante ciò, non cambierei più questo lavoro con nessun altro, la libertà di dover decidere, scegliere, creare, cambiare, mi ubriaca, la possibilità di parlare con la gente di ogni tipo, confrontarmi e rendermi disponibile per ogni problema che si presenta in questo settore mi compensa, di tutto e ogni anno che riesco a superare sono felice, anche al 40% di incasso. Ecco forse perché il 60% di gloria mi carica.
- Perché non ho cominciato a 18 anni?
Ecco perché ho voluto creare questa discussione: per additare a tutti un simile documento come esempio; esso è una vera promulgazione di sano ottimismo, un’autentica propagazione spontanea di energia, fiducia, entusiasmo.
Di questi tempi cosi aduggiati da un pessimismo, forse eccessivo, tale DICHIARAZIONE D’INDIPENDENZA, questo INNO ALLA GIOIA è un vero balsamo curativo, una vera medicina lenitiva delle piaghe dell’inquietudine, un vero calmante del nervosismo diffuso che serpeggia in giro.
Perché sgorga dal profondo di cuore di un essere umano.