Pennylove

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Purtroppo mi sfugge il thread a cui ti riferisci, top... :domanda: Sul tema l’Agenzia delle Entrate ha emanato, in tempi abbastanza recenti, rilevanti chiarimenti: oltre alla circolare n°7/E/2008, la risoluzione n°13/E/2010 che, però, non tratta del regime giuridico da applicarsi a tale fattispecie, ma di altre problematiche legate agli immobili ad uso promiscuo (plusvalenze, deducibilità dei canoni ecc.).
 

topcasa

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Purtroppo mi sfugge il thread a cui ti riferisci, top... :domanda: Sul tema l’Agenzia delle Entrate ha emanato, in tempi abbastanza recenti, rilevanti chiarimenti: oltre alla circolare n°7/E/2008, la risoluzione n°13/E/2010 che, però, non tratta del regime giuridico da applicarsi a tale fattispecie, ma di altre problematiche legate agli immobili ad uso promiscuo (plusvalenze, deducibilità dei canoni ecc.).
in poche parole trattava il discorso che uno può detrarre le spese lavorando da casa senza bisogno di avere un ufficio, e questo mi sembra che cozzi con quanto hai affermato OGGI.
 

Pennylove

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in poche parole trattava il discorso che uno può detrarre le spese lavorando da casa senza bisogno di avere un ufficio e questo mi sembra che cozzi con quanto hai affermato oggi


Il tema in dibattito non è la deduzione dei canoni di locazione per gli immobili utilizzati promiscuamente, ma se sia legittimo avvalersi di un contratto convenzionato 3+2 nel caso di un uso plurimo dell’immobile. Io non nego che uno possa dedurre “le spese lavorando da casa senza bisogno di avere un ufficio”, avanzo solo qualche dubbio sulla legittimità di poter utilizzare, nel caso di locazione di immobili a uso promiscuo, un contratto convenzionato.

Semmai il nostro amico cherubrocker, perché possa configurarsi una valida locazione di tale natura (qualora l’uso abitativo prevalesse su quello professionale), potrebbe stipulare un unico contratto di locazione a canone libero, a norma dell’art. 2 comma 1 della legge n°431/1998, di durata non inferiore a 4 anni (rinnovabile di altri 4), inserendo a contratto una clausola di questo tipo (o simili): “L’immobile è locato ad uso di civile abitazione del conduttore, restando peraltro consentito al medesimo di svolgere nell’immobile sopraindicato l’attività accessoria di ingegnere/architetto/avvocato ecc.”.

Nel caso, invece, prevalesse l’uso professionale, si applica, secondo giurisprudenza, il pertinente regime locativo corrispondente all’uso effettivo prevalente, ossia la legge n°392/1978 e un contratto di durata non inferiore a 6 anni (rinnovabile di altri 6).
 

cherubrocker

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Privato Cittadino
Grazie mille Pennylove e Topcasa. E' davvero difficile districarsi tra le varie leggi, spesso, come in questo caso, non c'è una disciplina scritta chiaramente e bisogna interpretare e sperare in meglio.

Per sicurezza, pretenderò dal locatario un 4+4, anche se lui insiste per il 3+2, sperando che questo non porti al mancato accordo.
 

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