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Scusate, avrei urgenza di sapere quali sono le eventuali (e vorrei sottolineare eventuali) conseguenze penali e civili, nel caso io prenda in affitto un immobile accatastato A2 ma ad uso ufficio.
Vi ringrazio anticipatamente.
Il problema del mutamento d'uso dell'immobile locato è disciplinato dall'art. 80 della legge dell'equo canone, rimasto in vigore pur a seguito dall'introduzione della nuova regolamentazione delle locazioni abitative individuata nella legge 15 dicembre 1998, n°431.
In particolare tale disposizione stabilisce che se il conduttore adibisce l'immobile ad un uso diverso da quello pattuito, il locatore può richiedere la risoluzione del contratto entro 3 mesi dal momento in cui ha avuto conoscenza di ciò, in sostanza il locatore deve farlo tempestivamente, nel senso che il suo silenzio viene interpretato come implicito consenso al mutamento d'uso, con effetti novativi del precedente rapporto e applicazione ad esso del regime giuridico corrispondente all'uso effettivo dell'immobile, a decorrere con un autonomo ciclo di durata dalla scadenza legale dei 3 mesi.