Quella che vi sottopongo, in questa calda serata di luglio, è una vexata questio ma che trovo utile rispolverare ogni tanto: l’utilità di un’associazione di categoria.
Le Associazioni di Categoria dovrebbero rappresentare e assistere le imprese iscritte nei rapporti con le istituzioni e le amministrazioni pubbliche, tutelando per definizione gli interessi delle categorie di appartenenza.
Dovrebbero fornire, altresì, servizi di formazione e di orientamento agli iscritti per supportarne l’incremento competitivo,rimanendo sempre al passo del cambiamenti e delle trasformazioni del mercato.
Ora, le associazioni di categoria che tutelano gli interessi e i valori morali e imprenditoriali degli agenti d' affari in mediazione sono, a livello nazionale, tre:
FIAIP, FIMAA e ANAMA. Una quarta, l’ A.I.P.A. è appena nata in Sicilia.
In relazione alla loro attività mi permetto di farvi alcune domande:
1. In che rapporto siete con loro?
2. Siete inscritti in una o in più di una di loro?
3. Oppure le ritenete non necessarie?
4. Se inscritti, siete soddisfatte di esse?
5. Come le considerate in riferimento alla tutela dei vostri interessi professionali?
6. Seguite in modo assiduo la loro attività e le loro iniziative oppure vi limitate a pagare la quota d'iscrizione annuale?
7. Avete, qualche volta, partecipato ad un corso di formazione o aggiornamento organizzato da una di esse?
8. Sareste ancora inscritti ad esse se non fornissero più un accesso, a prezzi vantaggiosi, all'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni professionali ?
9. Quali sono gli ulteriori benefici che vi offrono?
10. Ritenete che le vostre associazioni di categoria facciano tutto quanto in loro potere per combattere il deprecabile fenomeno dell'abusivismo?
Se affermo che, quando penso alle associazioni di categorie, mi venga subito in mente la canzone di Mina "La voce del silenzio" (tra l'altro, una delle mie preferite in assoluto), secondo voi, potrei essere accusato di gratuita maldicenza?
Le Associazioni di Categoria dovrebbero rappresentare e assistere le imprese iscritte nei rapporti con le istituzioni e le amministrazioni pubbliche, tutelando per definizione gli interessi delle categorie di appartenenza.
Dovrebbero fornire, altresì, servizi di formazione e di orientamento agli iscritti per supportarne l’incremento competitivo,rimanendo sempre al passo del cambiamenti e delle trasformazioni del mercato.
Ora, le associazioni di categoria che tutelano gli interessi e i valori morali e imprenditoriali degli agenti d' affari in mediazione sono, a livello nazionale, tre:
FIAIP, FIMAA e ANAMA. Una quarta, l’ A.I.P.A. è appena nata in Sicilia.
In relazione alla loro attività mi permetto di farvi alcune domande:
1. In che rapporto siete con loro?
2. Siete inscritti in una o in più di una di loro?
3. Oppure le ritenete non necessarie?
4. Se inscritti, siete soddisfatte di esse?
5. Come le considerate in riferimento alla tutela dei vostri interessi professionali?
6. Seguite in modo assiduo la loro attività e le loro iniziative oppure vi limitate a pagare la quota d'iscrizione annuale?
7. Avete, qualche volta, partecipato ad un corso di formazione o aggiornamento organizzato da una di esse?
8. Sareste ancora inscritti ad esse se non fornissero più un accesso, a prezzi vantaggiosi, all'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni professionali ?
9. Quali sono gli ulteriori benefici che vi offrono?
10. Ritenete che le vostre associazioni di categoria facciano tutto quanto in loro potere per combattere il deprecabile fenomeno dell'abusivismo?
Se affermo che, quando penso alle associazioni di categorie, mi venga subito in mente la canzone di Mina "La voce del silenzio" (tra l'altro, una delle mie preferite in assoluto), secondo voi, potrei essere accusato di gratuita maldicenza?