Riporto per completezza:
"Grazie alle nuove norme introdotte dallo "Sblocca Italia" ristrutturare il tuo appartamento, dividere un alloggio grande in due più piccoli o unire alloggi contigui, sia sullo stesso piano che su piani differenti per realizzarne uno più grande, è semplice e veloce: se non modifichi la volumetria complessiva e non intervieni sulla struttura della casa non hai più bisogno del permesso di costruzione, basta una semplice comunicazione di inizio lavori al Comune.
Quando saranno finiti i lavori ricordati di inviare la comunicazione di fine lavori al Comune: questa comunicazione ti fa risparmiare la procedura di accatastamento che altrimenti resta a carico del proprietario."
Certo che in un paio di periodi così tante contraddizioni non si sono mai lette ...
Unire due alloggi con una semplice C.I.L ? come se cambio le maioliche del bagno?
non è che ci vuole la CIL Asseverata da un tecnico?
Forse vogliono dire che fai le cose al comune e ci pensa lui a fare la docfa?
Chi ne sa di più ci aiuti.
Sarebbe interessante.
La possibilità di unire due unità con una comunicazione era già prevista fin dal 28/2/1985, con l'art. 26 della Legge 47/1985, quindi niente di nuovo.
Il fatto di fare una pratica con un'asseverazione senza aspettare il permesso comunale, non toglie niente, anzi responsabilizza maggiormente il progettista ed il committente, visto che comunque va fatto il progetto, la pratica strutturale al Genio Civile (in caso di interventi su elementi portanti), quelle all'ASL, al catasto, ecc. ecc..
Quanto al contrario, cioè alla separazione in due unità, idem: devi verificare la possibilità di rispettare i requisiti urbanistici, igienico-sanitari, fare il progetto architettonico, strutturale e catasto.
Anche gli oneri vanno sempre pagati, visto che le varie Regioni hanno previsto il pagamento degli stessi, giacché si aumenta il carico urbanistico; l'aggiornamento catastale dovrebbe farlo il Comune (in caso di CIL) ma non ho mai visto farlo, anche perché vorrei vedere il Comune a redigere un frazionamento magari anche del giardino e poi magari fare un atto di trasferimento: t'immagini il casino? Peraltro poi tale evenienza sarebbe in palese conflitto d'interessi poiché il tecnico che redige la pratica catastale proprone la rendita al catasto, che può rettificarla entro un anno: immaginati se la proponesse il Comune, che poi sulla base della stessa ci riscuote i tributi ....
Ti allego un simpatico controspot del collegio dei geometri di bologna: