Una domanda a bruciapelo che vi raggiunge tra capo e collo:
1 Ottobre 2021; fra 10 anni vi vedete ancora dietro la vostra scrivania ad esercitare la vostra attività di mediatori immobiliari?
Vi vedete ancora nel salire e scende le scale dei palazzi, ad aprire porte, a valutare immobili, a ricevere col sorriso sulle labbra acquirenti e venditori, a recarvi all’ufficio del catasto, a parlare con gli addetti degli uffici tecnici comunali, a gestire telefonate, a battere la zona, ad andare in perlustrazione, a dare informazioni, a consigliarvi con geometri e commercialisti, ad appendere cartelli, a capirci qualcosa con le nuove normative, a confabulare con portieri e uscieri, a districarvi con gli adempimenti burocratici, ad arrabbiarvi di brutto con colleghi che vogliono fare i furbi, a strigliare le vostre associazioni di categoria, a discutere approfonditamente con Pensoperme?
Come lo immaginate il futuro prossimo venturo della vostra professione?
Come, invece, immaginate voi stessi da qui a 10 anni?
Siete ragionevolmente sicuri, da qui a 2021, di conservare intatto dentro di voi il sacro fuoco della vocazione, siete convinti di poter superare di slancio, come avete fatto brillantemente fino adesso, tutte le difficoltà e i problemi che vi si pareranno davanti?
Vi sentite ben attrezzati per combattere, ancora a lungo, la vostra buona battaglia?
Io me lo auguro di cuore.
1 Ottobre 2021; fra 10 anni vi vedete ancora dietro la vostra scrivania ad esercitare la vostra attività di mediatori immobiliari?
Vi vedete ancora nel salire e scende le scale dei palazzi, ad aprire porte, a valutare immobili, a ricevere col sorriso sulle labbra acquirenti e venditori, a recarvi all’ufficio del catasto, a parlare con gli addetti degli uffici tecnici comunali, a gestire telefonate, a battere la zona, ad andare in perlustrazione, a dare informazioni, a consigliarvi con geometri e commercialisti, ad appendere cartelli, a capirci qualcosa con le nuove normative, a confabulare con portieri e uscieri, a districarvi con gli adempimenti burocratici, ad arrabbiarvi di brutto con colleghi che vogliono fare i furbi, a strigliare le vostre associazioni di categoria, a discutere approfonditamente con Pensoperme?
Come lo immaginate il futuro prossimo venturo della vostra professione?
Come, invece, immaginate voi stessi da qui a 10 anni?
Siete ragionevolmente sicuri, da qui a 2021, di conservare intatto dentro di voi il sacro fuoco della vocazione, siete convinti di poter superare di slancio, come avete fatto brillantemente fino adesso, tutte le difficoltà e i problemi che vi si pareranno davanti?
Vi sentite ben attrezzati per combattere, ancora a lungo, la vostra buona battaglia?
Io me lo auguro di cuore.