Non bisogna confondere la "possibilità" che un immobile sia "commerciabile" solo per il fatto che, essendo costruito prima del 1967, il notaio non richieda altre specifiche dichiarazioni, alla "effettiva regolarità urbanistica" dell'immobile che potrebbe anche non essere presente (si pensi agli alloggi nei centri storici delle grandi città che dispongono di titolo abilitativo anche antecedente al 1967).
La questione dell'agibilità, nel caso esposto da
@Claudiacardinale va considerata come segue: di per sè l'immobile non necessitava del certificato essendo stato costruito nel 1850, quasi 100 anni prima dell'introduzione della normativa di riferimento.
Se però la ristrutturazione del 1988 fosse stata tale da obbligare alla richiesta del certificato (perchè magari ha mutato profondamente la distribuzione interna dei locali... ), la mancanza del certificato di agibilità può essere considerata un elemento negativo.
In particolare è importante appurare che cosa in quest'ultimo caso si dovrebbe fare per giungere ad ottenere il certificato medesimo che, in alcuni casi, potrebbe determinare interventi edilizi anche particolarmente onerosi.
A mio modo di vedere le cose, l'entità di questi interventi deve quanto meno rappresentare un'analoga decurtazione nel prezzo di vendita rispetto al valore di mercato...