Susanna Albertini

Nuovo Iscritto
ho fatto la piantina in pdf con le caratteristiche richieste (scala, orientamento, bagni, k) in scala 1:100. Leggendo le linee guida sembra vada bene lo stesso...

Ma posso presentarla io 'sta DOCFA? Io sono una psicologa prestata alla ricerca...:risata:
Mio marito ha studiato come geometra, ma ha rimosso tutto...

Aggiunto dopo 5 minuti...

la chiusura dei lavori non serve per il docfa: serve perchè non è stata presentata...

Ma il comune dice che loro non l'accettano più.
 

karpozio

Nuovo Iscritto
Professionista
Allora al comune nn devi presentare niente, devi solamente affidarti ad un tecnico(geometra, arch, ing) che dovrà presentare a tuo nome un docfa al catasto. La piantina in pdf nn serve
.

Aggiunto dopo 1...

Inoltre un tecnico ti chiederà dai 350 ai 500 euro per il lavoro, oltre a 50 euro di spese per il catasto.
 

Susanna Albertini

Nuovo Iscritto
Vi aggiorno, magari serve a qualcuno.
Ho appena parlato con un tecnico dell'uff urbanistico di Roma.
Mi da detto che per il dpr 662/96, ai sensi del quale presentammo la DIA, era obbligatorio presentare la fine lavori, ma non erano previste sanzioni in caso di mancata presentazione. Quindi loro OGGI non possono più recepire un documento oltre i termini e conseguentemente diventa un problema di interpretazione notarile della questione...
Ora sento anche il notaio.

Per quanto riguarda la variazione della planimetria, mi ha confermato che è necessario presentare la DOCFA, come mi avete detto, ma che è un problema catastale e non più urbanistico.

Aggiunto dopo 2 minuti...

grazie ancora a tutti!
 

ssimone75

Membro Attivo
Professionista
non mi ero sbagliato di tanto, no?;) (sul fatto della poca chiarezza)

Mi permetto però di rilevare che mi sembra che il tecnico del Comune abbia furbescamente passato la palla al notaio, quando non credo che il notaio abbia tanti elementi in più...
Secondo me sono loro (Comune) che devono dirti se riconoscono o meno la conformità urbanistica.
Se Tizio volesse fare una visura e chiedere lo stato legittimato dell'immobile, loro cosa gli forniscono?:occhi_al_cielo:
Se presento un progetto oggi, cosa mi considerano come "stato di fatto"?:occhi_al_cielo:
Perchè se il riferimento è la Dia 1998 allora mi sembrerebbe tutto ok e stop lì.

Se poi il notaio decide lui... meglio così, ma negli atti la conformità urbanistica la fanno dichiarare sempre a chi vende (quindi tu).

Tienici aggiornati, è interessante.
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Susanna Albertini, l'appartamento che devi vendere allo stato attuale è con le carte in regola, mi spiego:
1) devi provvedere ad incaricare un tecnico (geom. arch. ing.) che provveda a redigere la docfa all'Agenzia del territorio con causale variazione per diversa distribuzione interna, nella stessa ci sarà solo la data di ultimazione dei lavori che potrai tranquillamente dichiarare il 1998, non ti comporterà sanzioni perchè la variazione comunicata oltre i cinque anni va in prescrizione, i costi variano dal tecnico e dal luogo dove risiedi;
2) i documenti che occorrono al notaio per redigere il rogito di compravendita sono la visura catastale e la planimetria catastale rilasciata dall'Ag. del territorio dopo la sudetta variazione, gli estremi dell'autorizzazione o dia che vuoi chiamarla del 1998 con la quale hai realizzato i lavori ed il rogito con il quale sei diventata tu la titolare dell'appartamento;
3) se l'acquirente acquista dichiarando prima casa dovrai fornirgli anche abitabilità dell'appartamento per accedere al mutuo.
 

Susanna Albertini

Nuovo Iscritto
Questa mattina incontrerò un geometra per capire alcune cose riguardo alla casa che stiamo acquistando e gli parlerò anche della DOCFA di questa casa.

Salves, al punto 3 mi chiarisci la cosa? Questa casa è degli anni 70 e non so se esiste l'abitabilità originale. Poi è sempre stata data per scontata. A chi mi devo rivolgere per richiederla?

Grazie ancora, siete davvero gentili...poi vi chiederò chiarimenti anche sulla casa da acquistare... Certo che è un lavoro a tempo pieno cambiare casa (e siamo solo all'inizio)...
 

ssimone75

Membro Attivo
Professionista
Questa casa è degli anni 70 e non so se esiste l'abitabilità originale. Poi è sempre stata data per scontata. A chi mi devo rivolgere per richiederla?

Scusa se mi intrometto, ma ti devi rivolgere SEMPRE al gentilissimo e disponibilissimo Ufficio Tecnico del Comune...
Conformità urbanistica = Comune
Conformità catastale = Agenzia del Territorio
Comunque, anche per comprare successivamente casa, ottima la scelta di affidarti a un professionista di fiducia (che analizzi la situazione nel dettaglio, con carte alla mano, cosa che qui non è fattibile)
meglio ancora se un geometra... :sorrisone:

Piccolo appunto: ti sembra un lavoro a tempo pieno cambiare casa? :shock:
beh, con i soldi che girano... è meglio considerarlo tale! :affermazione:
(e qui torna buono il professionista di fiducia)
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
No scusami ho scritto male il punto 3 volevo scrivere se l'acquirente acquista dichiarando prima casa e richiedendo mutuo dovrai fornirgli anche abitabilità dell'appartamento per accedere al mutuo.
nonostante non chieda il mutuo ti invio quest'altra informazione.
Cassazione: vendita di immobile senza certificato di abitabilità ?
Con al sentenza n. 17707, depositata il 29 agosto 2011, la seconda sezione civile della Corte di Cassazione ha stabilito che la vendita di un immobile privo del certificato di abitabilità dà diritto al risarcimento del danno (Artt. 1453, 1495). Secondo la Corte, nel caso specifico si configura una ipotesi di vendita di aliud pro alio con la conseguente possibilità di richiedere la risoluzione del contrarro e il relativo risarcimento del danno. Come si legge dalla parte motiva della sentenza dei giudici di legittimità, la vendita di immobile destinato ad abitazione, privo del certificato di abitabilità, incidendo sull'attitudine del bene compravenduto ad assolvere la sua funzione economico-sociale, si risolve nella mancanza di un requisito giuridico essenziale ai fine del legittimo godimento del bene e della sua commerciabilità e, configurando un'ipotesi di vendita di "aliud pro alio", legittima l'acquirente a domandare il risarcimento dei danni, per la ridotta commerciabilità del bene.
Per ottenere questo con il tecnico con cui ti stai acingendo a sistemare il tutto vedi di riuscire a poter trovare all'archivio del tuo comune la pratica edilizia dell'appartamento per l'acquisizione dell'abitabilità.:ok:
 

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