..bah..
Piacerebbe sentire il parere di qualche artigiano nostrano, da sempre, da Leonardo passando per Michelangelo, fino a quelli dei giorni nostri, universalmente riconosciuti come i migliori del mondo.
Eccellenze.
Sia che lavorino stoffa, pietra, legno, metallo e taluni perfino col letame.
Il marchio "meerdacotta" (con una sola E se no censura) nel 2016, partito l'anno prima da un paesino di 3mila anime in provincia di Piacenza, ha ottenuto il primo premio del Milano Design Award, dopo aver spopolato da Londra a New York.
Producendo stoviglie da tavola realizzate con la cacca delle mucche.
Il New York Times cosi' pubblicava:
"Il letame diventa high design"
"Il letame non e' mai stato cosi' figo"
(Vogue)
"Una delle scoperte più sorprendenti degli ultimi anni"
(Das Magazine)
"Un innovazione così buona che si può mangiare"
(The Economist)
"Dimenticate pure la cappella Sistina.
in un piccolo paesino italiano nasce il museo della meerda".
(Daily Mail)
Chissa' che cosa ne pensano gli artigiani.
Se, come sostenuto qua dall' "esperto de economia", al tempo della laurea, dei masters e degli inglesismi, per le carriere, le eccelellenze e le professionalita' di oggi, davvero contano di più le accademie frequentate all’estero o quelle per raccomandati paganti.
Piuttosto che le tradizioni, la passione, i trucchi e i segreti di un mestiere, che si tramandano da padre in figlio o da maestro ad allievo.
Dai geni assoluti del nostro passato fino a quelli visionari ed efficienti dei giorni nostri.