Pordenone. Coniugi facevano cresta sugli appartamenti, nei guai anche la banca
Agenti immobiliari si facevano rilasciare procure e facevano sottoscrivere a ghanesi mutui superiori al valore degli immobili
PORDENONE (7 luglio) - Due coniugi di Pordenone, entrambi agenti immobiliari, sono stati denunciati per usura, per aver procurato appartamenti a una ventina di cittadini ghanesi facendo sottoscrivere loro mutui per cifre superiori al valore degli immobili. Gli agenti del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Pordenone hanno sequestrato immobili, conti correnti e quote di società di proprietà dei due per circa 460.000 euro.
L'indagine riguarda l'acquisto di appartamenti tra il 2002 ed 2006. Gli immigrati si erano affidati alla coppia per poter acquistare un appartamento e ottenere un mutuo in banca. I due, dopo essersi fatti rilasciare una procura speciale per l'acquisto e una per la stipula del mutuo, il cui importo era notevolmente superiore al prezzo dell'immobile, incassavano il denaro direttamente dal direttore della banca e dopo aver pagato il venditore, tenevano per sè il restante. In base alla procura speciale, gli acquirenti erano di fatto allontanati al momento della stipula del rogito, permettendo così alla coppia di sapere il vero costo degli immobili, e i mutui erano superiori al 100% del loro valore reale.
L'indagine ha portato alla luce anche una prassi scorretta da parte dell'istituto di credito, cioè quella di far firmare ricevute di prelievo di denaro "in bianco" ai destinatari dei mutui. Le somme di denaro eccedenti gli importi effettivamente necessari all'acquisto dell'immobile venivano così incassate dall'agente immobiliare all'atto della stipula davanti al notaio.
Agenti immobiliari si facevano rilasciare procure e facevano sottoscrivere a ghanesi mutui superiori al valore degli immobili
PORDENONE (7 luglio) - Due coniugi di Pordenone, entrambi agenti immobiliari, sono stati denunciati per usura, per aver procurato appartamenti a una ventina di cittadini ghanesi facendo sottoscrivere loro mutui per cifre superiori al valore degli immobili. Gli agenti del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Pordenone hanno sequestrato immobili, conti correnti e quote di società di proprietà dei due per circa 460.000 euro.
L'indagine riguarda l'acquisto di appartamenti tra il 2002 ed 2006. Gli immigrati si erano affidati alla coppia per poter acquistare un appartamento e ottenere un mutuo in banca. I due, dopo essersi fatti rilasciare una procura speciale per l'acquisto e una per la stipula del mutuo, il cui importo era notevolmente superiore al prezzo dell'immobile, incassavano il denaro direttamente dal direttore della banca e dopo aver pagato il venditore, tenevano per sè il restante. In base alla procura speciale, gli acquirenti erano di fatto allontanati al momento della stipula del rogito, permettendo così alla coppia di sapere il vero costo degli immobili, e i mutui erano superiori al 100% del loro valore reale.
L'indagine ha portato alla luce anche una prassi scorretta da parte dell'istituto di credito, cioè quella di far firmare ricevute di prelievo di denaro "in bianco" ai destinatari dei mutui. Le somme di denaro eccedenti gli importi effettivamente necessari all'acquisto dell'immobile venivano così incassate dall'agente immobiliare all'atto della stipula davanti al notaio.