ita.user

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Professionista
Io farei un discorso anche di demografia. L'onda dei cambiamenti demografici a partire dai primi anni '90 a breve porterà significative conseguenze economiche, anche sull'immobiliare.
 

Mil

Membro Senior
mil non comprano non per questi ragionamenti contorti.
poi devi considerare che è cambiato il modo di vivere. Oggi vendiamo prima gli appartamenti con il giardino. Le cucine abitabili non sono più l'ago della bilancia. Nei colloqui si percepisce proprio le prime esigenze. I mezzi i servizi quali scuole e gli spazi aperti. Il sabato sono tutti nei parchi in bicicletta estate e inverno. Siete rimasti in pochi cosi retrogradi (hi).

:shock: Pensa che il parere dei tecnici retrogradi sta soppiantando le boiate invendibili di pseudo archistar...No, non direi proprio che siamo rimasti in pochi e a giudicare dai tuoi colleghi siamo anche molto apprezzati per agevolarvi la vendibilità.
Quanto alle prime esigenze, a questi "cambiamenti del modo di vivere" piantiamola di dire idiozie: adesso entro nel tuo database e controllo quante coppiette ci sono che vorrebbero rivendere il loro bell'appartamentino con cameretta loculo annessa....
arriva il pargolo, capiscono che in 9mq non ci starà mai e che in generale hanno comprato non una casa ma una idea di casa e vogliono rivendere...per non parlare delle villette 40 mq a piano con scale interne che te le raccomando.
Eh, già..ma magari hai comprato pochi anni fa, mutuo trentennale sul collo convinto che "figurarsi se non rivendi"..e invece no, perchè ti ritrovi con tante altre coppiette di idioti come te (e ci scommetto che hai il secondo bagno cieco e magari anche il box a rischio allagamento), che hanno gli stessi problemi e vorrebbero cambiare casa ma NON stanno cercando casa tua E SOPRATTUTTO NON SONO DISPOSTI a spendere ciò che tu hai speso. I mezzi, i servizi etc. sono solo l'abc da cui partire, non certo questi grandi benefit per cui c'è da svenarsi e "accontentarsi".

Altro caso: anziani convinti di trovare qualcosa di nuovo, magari per lasciare l'orrendo ascensore che avevano e cominciare a pensare a qualcosa di più adatto alla vetustà incombente. Bene. Spazi comuni ottimi ma le case? Buchi, ahimè..per gente abituata a uno standard medio di spaziosità migliore. Risultato: non comprano.
Cominci a ritrovarti nella realtà uguale da Leuca a Cantù o mi vuoi dire che queste problematiche non le conosci?
 
Ultima modifica:

Mil

Membro Senior
I criteri cambiano.

In case di una volta, appena entrati, c'e' il bagno.

Sui pianerottoli che dividono l'ingresso degli alloggi, nel condominio dove sono nato, ci giocavamo al pallone quattro contro quattro.

Ovvio che un tecnico, che progettasse oggi, con gli stessi criteri di un tempo, verrebbe licenziato in tronco.
Chi ha progettato gli alveari ha agevolato direttamente il mercato delle aste...
Che dire.... "well done" !:D

I criteri cambiano perche' e' la domanda che cambia.

L'offerta si adegua e si presta a soddisfare la richiesta.

La domanda è sempre la stessa, solo che dopo la crisi cirio parmalat etc. nel 2005 si è detto: bene, investono tutti sul mattone. Vendiamogli le schifezze a caro prezzo, sfruttando le banche che hanno solo interesse a dare mutui e scarichiamo anche noi il rischio sui terzi. Tanto alla fine le persone "si accontentano". Da lì è iniziata la peggiore bolla speculativa che l'Italia potesse ricordare, e che in parte prosegue ancora, con la differenza che i tempi sono cambiati e si è capito che anche il mattone quando sopravvalutato e malcostruito è una perdita secca nè più nè meno di un bond argentino. L'effetto boomerang non ha tardato ad arrivare, il resto lo hanno fatto i disastri bancari, la gente finita all'asta per mutui non onorati, il repentino peggioramento della crisi economica e lavorativa, un maggior interesse al mercato immobiliare estero.

Se non sono piu apprezzati, se ne progetteranno altri, con diversi criteri.

Per chi se lo puo' permettere.

Di fatto oggi, domanda e offerta, collimano con alloggi di taglio "comodo" e ampio, dal prezzo decisamente costoso.

Tutti gli altri, che non hanno da spendere certe cifre, non possono comprare, per lo meno non con le moderne caratteristiche attuali.

No, casomai occorre invertire il discorso: oggi sopravvivono SOLO i costruttori che riescono ad offrire un taglio comodo, ben fatto e a prezzi anche bassi. Tutti gli altri (pseudo speculatori, improvvisati degli anni 2000 etc.) popolano i tribunali fallimentari.
Il mercato non solo ha stabilito tetti massimi di spesa, ma sopra a certe cifre guarda direttamente all'estero, non certo a un Paese inchiodato economicamente in cui investire in immobili significa zavorrarsi comunque. Le "moderne caratteristiche attuali" ce le hanno anche in Spagna, in Germania etc. ma lì c'è incontro domanda offerta.
 

Mil

Membro Senior
Magari evitiamo questo tipo di approcci, dal momento che noi le evitiamo quando ti rispondiamo...

Per un approccio un po' più politically correct potrei usare un altro giro di parole: ritengo che determinati slogan siano solo tali e che la realtà delle richieste abitative non sia in fondo così diversa oggi da quanto non lo fosse venti o trenta anni fa, considerando che stiamo parlando di spazi, non di caratteristiche intrinseche tecniche migliorative.
 

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