Al termine di una ultradecennale controversia, mai risolta (avvocati, visure catastatali, interventi di geometri, tentativi di arbitrato, litigi e minacce, segnalazioni all'amministrazione comunale e alle forze dell'ordine, ma nessuna querela o causa intentata...), tra vicini per la posizione di una linea di confine tra due terreni “A” e “B”.... senza che sia stato raggiunto un accordo definitivo, ma solo qualche cenno di distensione verbale, un bel giorno una delle due parti “B”, in assenza ed insaputa dell'altra, procede alla messa in opera di una recinzione lungo quella che ritiene essere la linea di confine, prevedendo un cancello “A” ed un passaggio….
La situazione è sommariamente descritta nello schizzo. La proprietà “A” (unità catastale singola) è circondata su tre lati dalla proprietà “B”(su unità catastali distinte ma di fatto comunicanti). Il contenzioso riguarda il confine tratteggiato in verde, la proprietà “A” sostiene che vecchi termini “pietre” siano stati arbitrariamente rimossi e la posizione del confine sia circa mezzo metro spostata verso dx, cioè dalla parte della proprietà “B”. Non vi sono mai stati problemi di sorta lungo i restanti confini, anche dopo una recente installazione di recinzioni, con le quali è stato previsto il cancello “B”.
Non è mai stata chiara l’utilità del passaggio, confermata da “B” e negata dapprima poi bonariamente acconsentita come ipotesi, ma solo verbalmente, da “A”, anche perché la confermazione delle proprietà consente alla parte “B” di accedere comodamente ad ogni porzione dei propri terreno (per operazioni di sfalcio, ecc…).
Che cosa potrebbe fare la parte “A”, che per ora ha solo verbalmente richiesto alla parte “B” di rimuovere il manufatto, ricevendo per risposta una minaccia di querela……??
La situazione è sommariamente descritta nello schizzo. La proprietà “A” (unità catastale singola) è circondata su tre lati dalla proprietà “B”(su unità catastali distinte ma di fatto comunicanti). Il contenzioso riguarda il confine tratteggiato in verde, la proprietà “A” sostiene che vecchi termini “pietre” siano stati arbitrariamente rimossi e la posizione del confine sia circa mezzo metro spostata verso dx, cioè dalla parte della proprietà “B”. Non vi sono mai stati problemi di sorta lungo i restanti confini, anche dopo una recente installazione di recinzioni, con le quali è stato previsto il cancello “B”.
Non è mai stata chiara l’utilità del passaggio, confermata da “B” e negata dapprima poi bonariamente acconsentita come ipotesi, ma solo verbalmente, da “A”, anche perché la confermazione delle proprietà consente alla parte “B” di accedere comodamente ad ogni porzione dei propri terreno (per operazioni di sfalcio, ecc…).
Che cosa potrebbe fare la parte “A”, che per ora ha solo verbalmente richiesto alla parte “B” di rimuovere il manufatto, ricevendo per risposta una minaccia di querela……??