Mi spiace contraddirvi, ma state riportando una serie di inesattezze :
1 - Requisito fondamentale per la richiesta di residenza è la presentazione all'atto della sottoscrizione del mod. AP/4 di titolo di proprietà o contratto di fitto , questo per disposizione di pubblica sicurezza, poi ci sono i casi anomali che vengono trattati in quanto tali ( es. Ai fini dell'obbligo di cui al primo comma, la persona che non ha fissa dimora si considera residente nel Comune ove ha il domicilio, e in mancanza di questo, nel Comune di nascita L. 24 dicembre 1954, n. 1228 )
2- la circolare n° 8 del 1995 del Mininterno è una circolare emanata in riferimento al fatto che alcuni comuni
non davano residenza a casi anomali o a persone che non comprovassero un lavoro o con precedenti penali , pertanto detta circolare in virtù del disposto art. 2 comma 1 chiarivano che un comune non può in alcun modo negare la residenza ad un cittadino ( Italiano , comunitario o extracomunitario ) ma questo non significa, in deroga alle disposizioni di legge, bensì si classifica come anomalo e lo si iscrive come " senza fissa dimora " .
3 -
Nei locali di categoria c e' legalmente possibile ottenere utenze indipendenti, ovviamente saranno utenze di tipo commerciali e quindi a tariffe leggermente piu' alte.
Certamente ma nei locali classificati commerciali o attivita produttive, non si può prendere residenza se non fiscale.
4- Nel caso specifico ( oggetto della discussione ) il signore ha un contratto di fitto per uso deposito , legalmente all'interno di un locale uso deposito non è possibile prendere residenza , in quanto non esistono nè sussistono i requisiti igienico -sanitari tali da consentire ciò, l'assunto " basta un letto ed un bagno è ti danno la residenza " non è assolutamente da prendere in considerazione, occorre ricordare che oltre alla residenza ci sono una serie di adempimenti normativi da espletare ( TARSU, Elettorale, Tributi, ecc.ecc. ) che prevedono la presenza di specifiche condizioni.
5 - In locali non adibiti ( catastalmente e tecnicamente) alla residenza o al domicilio ( es. depositi, sottotetti, garage e similari, non è possibile richiedere contratti Enel, Gas, Telefono, Acqua, ( provate a richiedere un contratto ex novo e vedete se non vi chiederanno : Licenza edilizia, contratto di fitto o titolo di proprietà, certificazione degli impianti , ed altro ) altra cosa sono i locali con destinazione commerciale o attività produttive, dove comunque sono richiesti i documenti comprovanti la titolarità del bene e la loro destinazione d'uso, ma dove non è possibile portare residenza anagrafica.
6 -
semplicissimo: dichiari la verità, cioè che la residenza è nella mansarda, i vigili verranno solo a controllare se c'è un letto per dormire, non sapranno nemmeno che quella mansarda è accatastata come deposito e nessuno glielo dirà
Fermo restando che questo rientra in quella possibilità da me paventata all'inizio della discussione, non si può dare come consiglio e certezza, in quanto non risulta vero, sia ben chiaro in un caso del genere l'ufficiale d'anagrafe commette un' illeggittimità ed il reato di omissione di atto d'ufficio.
7- L'ufficiale d'Anagrafe ( Impiegato, Segretario Comunale o Generale ) è un delegato dal Sindaco in qualità di Ufficiale di Governo ( Sindaco ) il quale Sindaco nella figura di Ufficiale di Governo rappresenta il Prefetto in qualità di rappresentante territolriale del Prefetto , gli appartenenti alle forze di Polizia Locale in forza di delega Prefettizia sono investiti della qualifica di Vigile accertatore ( anagrafe, tributi, sanitari, tecnici, abusivismo ) , ai Vigili Urbani compete l'accertamento della dichiarazione resa al momento della richiesta di residenza, in forza di questo si recano all'indirizzo indicato ed accertano il requisito della presenza in loco, non fissano appuntamenti nè altro ( almeno ufficialmente ) dopo qualche passaggio in vari orari, di solito 4 in varie ore della giornata , comunicano l'insussistenza della domanda per assenza del richiedente e l'Ufficiale d'Anagrafe rigetta la domanda di iscrizione al comune, annullando la cancellazione dal comune di provenienza. I vigili accertatori anagrafici, hanno solo il compito di accertare la reale ed effettiva dimora abituale presso il domicilio indicato in domanda, null'altro devono e/o compete loro, sarà l'Ufficiale d'Anagrafe in forza della delega a richiedere la visione e/o la presenza dei requisiti.
Fabrizio