Si è liberi di fare tutte le ipotesi possibili, ma dovrebbero almeno essere plausibili.
Il nostro gino dice che ha sempre pagato regolarmente con vaglia postale: non è esattamente il mezzo più adatto per pagare il canone in nero...
Da cosa ci ha riferito sappiamo che:
la titolare del contratto di locazione ha ricevuto regolare disdetta del contratto
il proprietario da un anno non sollecita il rilascio.
Suggerirei allora a Gino di rileggere bene la lettera di disdetta: ssarei propenso a supporrre che il proprietario abbia inviato non una richiesta di rilascio dell'alloggio, ma di disdetta del canone contrattuale; in breve propenderei nel supporre che il suddetto poteva avere una delle due intenzioni:
- con la disdetta del canone il proprietario si riteneva libero di concordare un nuovo contratto a nuove condizioni economiche
- con la lettera si sia voluto cautelare, ma non abbia poi ritenuto opportuno ridiscutere il canone, magari perchè la situazione economica e la domanda/offerta non sono poi così rosee ed un inquilino solvente se lo tiene caro.
Se Gino vuole effettivamente chiarezza, non ha che rivolgersi al proprietario ed affrontare la questione: mio parere è che se il proprietario dopo la disdetta non ha esplicitato le sue volontà in tempi ragionevoli, forse voleva discutere solo un nuovo canone per il prossimo periodo: è nel suo diritto ed entrambi valuterete e negozierete.
Se invece richiedesse il rilascio urgente, credo Gino avrà dalla sua il silenzio prolungato del proprietario ed avrà modo di discutere una via d'uscita congrua per entrambi.
Nessuno dei due oggi mi sembra in una botte di ferro ... senza spine. Io, non conoscendo però l'aspetto econimico, preferirei un chiarimento.