Io sono favorevole all'abolizione del contante perchè il nero ammazza l'economia migliore e con i controlli sempre più stringenti penalizza anche la costituzione di patrimonio personale. Sono convinto che se si eliminasse il contante ed i prezzi di merci e servizi e relativi pagamenti fossero comprensivi di imponibile, IVA ed un'aliquota IRPEF, quindi tassazione a consumo, ognuno pagherebbe non sul reddito ( reale per i dipendenti ma molto presunto per gli altri) e poi anche sull'impiego che ne fa ma solo una volta. Tenuto presente il reale ammontare delle transazioni commerciali, con un aliquota del 20% massima avremmo risorse in abbondanza. Ora paghiamo le imposte con un anno di anticipo rispetto a quando maturiamo il reddito. Ognuno pagherebbe in proporzione alla sua reale capacità reddituale perchè se compra una ferrari paga molto più di chi può permettersi solo un'utilitaria. Non avremmo più bisogno di finanzieri, agenzia delle entrate, quindi niente spese immense per accertare una percentuale infima di evasione di cui non si recupera un ulteriore infima percentuale.
TI/VI Voglio rispondere con un articolo che ho travato illuminate...
“Fine del contante, fine del sommerso“, firmato dalla stessa Gabanelli.
Questo articolo è un tale condensato di ignoranza economica e costruttivismo sociale, tanto da essere pericoloso. L’articolo riprende una antica teoria, dalle solide basi scientifiche, appena inferiori a quelle dell’omeopatia o del moto perpetuo. La teoria della sparizione del contante.
Dal canto suo la Gabanelli mette subito le mani avanti, dichiarando giustamente di non essere una economista. Questo le fa onore, anche se si è comunque sopravvalutata, dato che avrebbe dovuto dire di non capirne proprio nulla.
Il primo svarione, anche se ancora leggero, la Gabanelli lo scrive quando dice:
“In presenza di forti tagli alla spesa pubblica la crescita può derivare solo dal settore privato, in altre parole: o da maggiori investimenti, o da maggiori consumi dei cittadini, o da maggiori esportazioni”
In realtà sappiamo bene che la quasi totalità della crescita deriva dal settore privato. La produttività di un settore pubblico non è facilmente quantificabile perché è svincolata da logiche di mercato. In ogni caso però è scientificamente inferiore alla produttività media di un privato, essendo gestita appunto con logiche che non premiano la produttività né il profitto. Possiamo chiamarla gestione a “pene di segugio”, oppure “gestione sociale”. I soldi con cui si produce nel pubblico inoltre, vengono dal settore privato, in quanto risultanti dal pagamento di tasse.
Questo può essere interpretato come “investimenti forzati” da parte del privato in alcune aziende (pubbliche) che non sono famose per la produttività o il profitto. Chiaramente gli investimenti forzati impediscono gli investimenti volontari, quelli che genererebbero profitto e quindi aumento di PIL e riduzione del rapporto debito/PIL.
A questo punto segue una breve analisi sul perché aumentare ancora l’IRPEF è inutile e come anche una ICI sarebbe impraticabile. Analisi largamente condivisibile, anche se non ci vuole granché a rendersene conto.
Il problema invece arriva quando parla della soluzione. Appunto la famosa teoria della sparizione del contante.
“Ad oggi solo pagamenti superiori a 2.500 euro devono essere fatti mediante assegno, bonifico, carta di credito, o bancomat. Ben al di sopra della tipica fattura che un privato riceve da un professionista, un commerciante o un artigiano. Abbassare la soglia a 200 euro migliorerebbe un po’ la situazione, ma non troppo. Pensiamo al parrucchiere, al ristoratore, al falegname, al meccanico, al medico, al dentista, all’idraulico, all’estetista, ecc. Una larga parte del PIL. “
L’idea di fondo è sempre la solita analisi da bambino delle elementari con ritardi mentali:
“Evasione —> privati *******i ma soprattutto autonomi *******i —> Eliminiamo il contante per legge –> Evasione impossibile”.
Il ragionamento non c’è che dire, fila. Ma come lui ne puoi fare altri.
“Esiste la morte —> La colpa è della mortalità umana –>Eliminiamo la morte per legge –>Evviva siamo immortali”
“Tanta gente si frattura gambe cadendo e finendo a carico del SSN –> Maledettà forza di gravità –> Bandiamo la forza di gravità per legge –> Nessuno cade più e si spezza le gambe—> SSN risparmia.”
“Quali categorie hanno assolutamente bisogno di contante? Lo spacciatore, il tangentista, il riciclatore. Tutte le attività criminali esistono solo grazie all’uso del contante, e non contribuiscono alla ricchezza dello Stato, ma generano un costo in termini sociali, di polizia, di burocrazia, ecc. Anche l’evasione fiscale e l’economia sommersa esistono solo grazie all’uso del contante.”
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Qui si nota la superficialità con la quale si è affrontato un argomento così serio. Tutte le attività criminali esistono solo grazie all’uso del contante… Le frodi bancarie per esempio. Le carte di credito clonate.
L’ aumento della massa monetaria globale… (questa la Gabanelli non la capirà).
E chi è che ha bisogno di contante se non lo spacciatore, il tangentista, il riciclatore?
Un mio amico ha comprato un divano, ma alla moglie non piaceva e così me lo sono ricomprato usato io.
Nel mondo della Gabanelli ho bisogno di un lettore di carta magnetica per ricomprarmi il divano dal mio amico.
Nel mondo della Gabanelli non posso mandare un mio amico a comprare due birre e poi ridargli i soldi se il mio amico non si è portato dietro il fottuto lettore di schede magnetiche.
Nel mondo della Gabanelli, che ovviamente è benpensante, socialista e di sinistra, non c’è spazio per i lavavetri ai semafori, per i mendicanti, per gli artisti di strada.
Nel mondo della Gabanelli non esiste la paghetta per mio figlio.
Nel mondo della Gabanelli se salta la corrente, o la connessione, siamo morti di fame. Anzi, laddove non sia arrivato internet, nel mondo della Gabanelli non ci deve essere vita.
O forse distribuiamo carta di credito, conto in banca e lettore di schede ad ogni essere umano alla nascita?
Notate il lapsus freudiano riguardo al fatto che le “attività criminali”, tra cui ovviamente da socialista statalista, schiera anche il lavoro nero e l’evasione fiscale, non contribuiscono alla ricchezza “dello Stato”.
Non la NOSTRA ricchezza, la ricchezza “dello Stato”. Come a implicitamente sottolineare che NOI dobbiamo lavorare e produrre per contribuire alla ricchezza “dello Stato”.
“Se è vero che negli ultimi decenni si è cominciato a tassare di più quei beni e quelle attività che più costano alla collettività (pensiamo al tabacco, agli alcolici, all’ingresso dell’auto in città), allora esiste anche un principio sulla base del quale si possa tassare chi utilizza il contante, in quanto fattore generante costi e ingiustizia sociale. La tassa potrebbe essere applicata dalle banche in occasione di ogni prelievo e deposito. “
Questa è la parte in cui, accortasi che senza contante qualcosa non funziona, prova a metterci una pezza introducendo una enorme tassazione in occasione dei prelievi. Alla quale aggiunge pure una sui depositi perché “two is megl che uan” e perché “le tasse son bellissime”.
“ Tanto per dire, negli Stati Uniti si paga abitualmente il caffè da Starbucks con la carta di credito. Non solo, Starbucks si è attrezzato per accettare anche pagamenti mediante codici a barre che appaiano sul telefonino degli utenti che ne hanno richiesto il servizio. “
Qui invece si procede alla leccatina agli Stati Uniti per accalappiare i titubanti a cui il comunismo da fastidio, con la solita storia “se succede in America, allora è bello”.
In realtà in America non succede. Starbucks ti permette di pagare con carta, come qualsiasi ristorante da noi, solo che accetta pure il contante, non prova campare in un mondo senza contante.
“D’altra parte, come si può pretendere che un consumatore, di fronte all’alternativa “120 euro con fattura/ricevuta, oppure 100 senza fattura” scelga di farsi fare la fattura? Se però al consumatore quei 100 euro “costassero” 150 a causa di una tassa sul contante … a quel punto preferirebbe chiedere la fattura e pagare 120 euro mediante assegno, bonifico, bancomat, ecc.. “
Ovvio. Certo, non si analizza l’ipotesi “io i soldi non li verso in banca e non li ritiro, la tassa te la sbatti e continuo a pagare 100, anzi probabilmente 80 per la contrazione del volume del contante e l’aumento di valore del medesimo”.
Una ipotesi che forse, andava valutata.
Il resto dell’articolo è un crescendo di luoghi comuni e idiozie costruttiviste su come sarebbe bello e funzionante il tutto.
Signora Gabanelli.
Il contante, la moneta, non sono una legge. Sono un fatto naturale. Come i terremoti, le eruzioni vulcaniche e il sole che sorge. Il contante è una esigenza nata con la divisione del lavoro e per farlo sparire bisogna far sparire la divisione del lavoro. Certo per capirlo, sarebbe stato necessario studiare la divisione del lavoro, e per capire la divisione del lavoro sarebbe stato utile il concetto di proprietà privata. Che a Rai 3 non hanno ancora capito
La sua idea, oltre ad essere biecamente costruttivista, non funziona. Non funziona perché una MONETA deve avere due caratteristiche: “una riserva di valore” ed essere accettata in cambio di ogni merce. Da quando le banche centrali possono inflazionarla a piacimento, la moneta corrente ha fortemente compromesso la prima funzione.
Lei vuole togliergli la seconda. Quel che accadrebbe non è quello che si immagina lei. Quel che accadrebbe è semplicemente la nascita di una nuova moneta, parallela alla prima che si muoverebbe di mano senza l’ausilio di banche. Dollari, dobloni o pezzi d’oro, baratti e scambi in natura.
Detto questo, rimane il problema grave, gravissimo, della tracciabilità.
Lei viene qui a raccontarci la solita storiella, valida pure per le intercettazioni, del “se non ho niente da nascondere, che problema c’è se vengo tracciato?”
Il problema c’è, e rimane lo stesso. Chi mi garantisce che il tracciatore sia il Cristo Redentore e non un *******o?
Lo sa lei che Gestapo e Stasi avrebbero fatto carte false per avere un sistema di tracciamento simile?
Lei vuol far sapere a tutti gli enti pubblici che ho comprato una pelliccia per la mia amante? Oppure al suo capo ufficio che la sera prima ha pagato 5 pinte in un bar per nudisti a Ostia?
Che Marrazzo abbia regolarmente pagato una prestazione da un Trans, è opportuno che lo sappia tutta l’Agenzia delle Entrate?
Non pensa che queste informazioni facilmente reperibili (basta corrompere, pure pagandoci la tassa x contante, un funzionario del Fisco), costituiscano una fonte immensa di possibili ricatti, ritorsioni e altro?
Pubblicato da libertyfighter il 16 aprile 2012 .