Caro Marco88, mi ricordo perfettamente di te.
Ti saluto con un’energica stretta di mano.
Sono già tre o quattro anni che frequenti questo magnifico sito è sei stato uno delle prime persone delle quali ho letto e apprezzato gli interventi.
Interventi chiari e puliti nei quali confessavi tutto il tuo entusiasmo per questa professione che, se ricordo bene, sognavi di fare fin da bambino.
"Farò questo lavoro, crollasse il mondo, non mi fanno paure le difficoltà che incontrerò" ricordo che dicevi con fiducia.
"Poi, da grande, voglio aprire un'agenzia tutta mia", aggiungevi con il cuore pieno di speranza.
Detto, fatto.
Hai fatto, con fatica ma anche con intima soddisfazione, tutto quello che dovevi fare.
Hai iniziato diligentemente dalla gavetta, hai preso il patentino, sei diventato un leale e laborioso collaboratore di alcuni titolari di agenzia, hai acquisito un buon bagaglio d’esperienza…
Però le difficoltà nel settore sono
progressivamente diventate grossi come macigni, la crisi, adesso, morde a sangue i polpacci come un brutto cagnaccio sporco e bavoso, c’è una sorta di rassegnazione in giro, il tuo “capo” pare essere sul punto di mollare…
Allora ti poni delle domande, te ne sei sempre poste tante già dall'inizio, in verità, ma queste ultime sono diventate d’importanza capitale.
Ce la farò?
Ma dove sono capitato?
Perché continuare a lavorare senza guadagnare?
Ho riposto le mie speranze di realizzazione e di guadagno in un lavoro sbagliato?
Ho sbagliato in qualcosa o in molte cose?
Sinceramente, Marco88, non ho le risposte giuste in tasca.
Ma io, al tuo posto, ragionerei così:
fondamentalmente e nel profondo, amo questo lavoro anche se, ultimamente, questo entusiasmo è stato messo a dura prova.
Quindi la scelta di quattro anni fa è stata giusta.
Ho scelto, con il cuore, la mente e con la forza della volontà, di abbracciare la professione di mediatore immobiliare.
Fin qui non ho sbagliato. Giusto fare la gavetta, giusto prendere l’indispensabile patentino camerale.
Forse quello che è sbagliato è il momento storico. Una crisi così nera del mercato immobiliare, ma anche dell'economia in generale, nessuna la ricorda a memoria d’uomo.
Ma qui, io, non ci posso fare nulla e devo solo confidare in tempi migliori.
Ho certamente sbagliato la scelta dell’agenzia dove lavoro attualmente.
Allora meglio cambiare in fretta e salutare il titolare senza tante esitazioni.
Ma per fare cosa?
Mettermi in proprio?
Le capacità le possiedo e anche la voglia di sfondare.Ci potrei provare.
Ma possiedo i capitali per iniziare?
Ma poi, è questo il momento giusto per aprire un’agenzia immobiliare? Ho, nel cassetto, qualche idea innovativa, sul piano del marketing o della tecnologia informatica, da applicare nel settore e da far valere come vantaggio competitivo sulla concorrenza?
Devo lanciarmi oppure è meglio, per il momento, soprassedere?
L'entusiasmo va bene però un pò di prudenza non guasterebbe in questi tempi grami.
Comunque, devo mangiare tutti i giorni (questo è certo!!!) e non è affatto giusto che continui a sbattermi per le strade della città per nulla o quasi.
Con un pugno di mosche al giorno non si lega il pranzo alla cena.
E se tornassi nella mia vecchia agenzia, quella di prima, dove mi trovavo così bene, i metodi di lavoro erano più efficienti, e mi sentivo più valorizzato?
Però ad un patto. Dovrò essere pagato perché, primo, è giusto che lo sia, poi perché ho il patentino e, infine, perché ci so fare e rendo sul lavoro.
Via! Ho deciso! Adesso mi metto subito alla ricerca di qualche agenzia (pagante) che ha bisogno di un agente immobiliare esperto (anche come socio).
Se devo allontanarmi un poco da casa, pazienza! Credo ne valga la pena. A volte, un sacrificio in più può trasformarsi in una grande ed inaspettata opportunità di successo.
Se proprio non trovo niente, perché non prendere, al limite, al limite, in considerazione l’idea di espatriare in una nazione europea più promettente dal punto di vista del mercato immobiliare?
In fondo sono giovane e pieno di energie oltre che di entusiasmo…E poi c’è piena libertà di circolazione nell'ambito della UE. Da oggi, con l’entrata della Croazia nella Comunità Europea, ci sono ben 27 Stati Europei (non considerando la matrigna Italia) dove potrei, liberamente e con maggior prospettive, svolgere la mia attività di mediatore….
( E se cambiassi target e mi rivolgessi verso il settore dell’investimento immobiliare puro?...)