Pronta risposta della Fiaip all'ipotesi del tetto sui mutui.
Righi: “Sarebbe uno Tsunami per il sistema immobiliare italiano
Ci appelliamo al Governo affinché si faccia chiarezza sulla materia”
Fiaip è contraria al tetto ai mutui, così come paventato dalla Commissione Europea che ipotizza un possibile tetto del 40% per il rapporto di copertura del valore immobiliare in sede di erogazione dei mutui da parte del sistema bancario nell’ Euro-zona.
L’associazione degli agenti immobiliari, che dal 15 al 17 Ottobre terrà a Taormina il XII Congresso Nazionale, sottolinea come, in un momento di crisi economica come questo, in cui le famiglie italiane rischiano di trovarsi ancor più indebitate, pensare ad una direttiva che preveda un drastico abbassamento del tetto di erogazione dei mutui fondiari, potrebbe significare scatenare un vero e proprio Tsunami sul nostro mercato dei mutui e sul sistema immobiliare italiano.
“Per gli agenti immobiliari e i mediatori creditizi – dichiara Paolo Righi, vicepresidente nazionale vicario Fiaip - ciò significherebbe una nuova contrazione dell’attività e delle compravendite immobiliari, che, invece, necessitano di misure che rianimino subito il mercato immobiliare, invece di distruggerlo”.
Fiaip chiede un pronto intervento del Governo, e del Ministro Ronchi, affinché l’Italia possa esprimere all’unisono una forte voce di disaccordo a chi vuole fissare una soglia unica di copertura dei mutui valida per tutti i Paesi, senza tener conto delle specificità dei mercati nazionali.
“L’uscita dall’attuale crisi sarà guidata dal settore immobiliare, puntualizza Paolo Righi. La direttiva ipotizzata rischia di riportare il sistema economico italiano al settembre 2008 e di bloccare la ripresa. Con questa proposta si vogliono fare pagare ai cittadini, gli errori della comunità finanziaria internazionale, unica colpevole del dissesto dell’economia ”.
Fiaip infine precisa che storicamente il settore immobiliare è il motore trainante dell’economia. L’adozione di tale provvedimento aggraverebbe il momento di crisi e precluderebbe qualsiasi possibilità di una pronta ripresa per il nostro Paese.
Roma, 13 Ottobre 2009
Fonte: Ufficio Stampa