camisa

Membro Junior
dopo queste letture penso che opterò oer mutuo risparmio di che banca ,lo conoscete che ne oensate?

Ti dico cosa ne penso io distingunendo tra soluzione ideale e soluzione possibile. Il mutuo ideale non dovrebbe mai superare i 20 anni di durata. Oltre, il peso degli interessi diventa alto e l'economicità del mutuo ne risente. Giusto per capirci la differenza di rata tra un trentennale e un ventennale nella tua situazione si aggira sui 120 € mensili, da 380 € circa, a 500 € circa, a fronte di 30.000 € circa di interessi che pagheresti a 20 anni rispetto a 47.000 € a 30 anni. Dato che paghi già un affitto di oltre 600 € la rata sarebbe sostenibile. Quindi se non ci sono impedimenti ad aggiungere un garante opterei per il ventennale. Tra l'altro credo che comunque qualunque banca richiederebbe una seconda firma per delibarare il mutuo perchè i mutui a firma singola, tranne situazioni ideali, sono malvisti dalle banche; ti conviene informarti preventivamente.

Per quanto riguarda il tipo di tasso, se opti per il variabile puro aspettati un aumento della rata nei prossimi anni. In questo momento il rischio di aumento dei tassi in una scala da 1 a 100 è a livello 95. Se per te non rappresenta un grosso problema di sostenibilità va bene lo stesso rispetto al tasso fisso, ma se proprio vuoi stare tranquilla sappi che il mutuo con cap ( tetto massimo ) aggiungerebbe circa 20-25 € a rata.
Per quanto riguarda la banca io guarderei anche i mutui di WEBANK.
Fammi sapere.
 

PAPILLON

Membro Attivo
Privato Cittadino
- tasso fisso: certezza, e non soltanto rischio ( quindi non rischio di pagare di più ma certezza di pagare di più), di pagare di più in un contesto come l'attuale che vede quasi due punti percentuali di differenza tra il tasso fisso e il tasso variabile; certezza di non vedere la rata aumentata; rischio di non usufruire di una diminuzione dei tassi;
- tasso variabile: certezza di pagare di meno (ripeto, oggi. Se i differenziali di tasso dovessero mutare si valuta di conseguenza), certezza di usufruire di un'eventuale discesa dei tassi; rischio di aumento dei tassi, ma relativo. Il rischio è relativo perchè non è sufficiente che i tassi aumentino, ma devono aumentare ad un livello tale da oltrepassare il tasso fisso che avrei adottato. In più finchè questo accade avrò pagato comunque meno interessi.



Niente da eccepire in un contesto normale...Grecia docet con interessi del 16,7%
Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna, poi tocca a noi
Se la Grecia ristruttura o ritorna alla dracma i nostri tassi schizzano e addio sicurezza, il fisso anche se costa due punti in più ci farà dormiire sonni tranquilli e non vedere la nostra casa all'asta..
 

Livingston69

Membro Attivo
Mediatore Creditizio
- tasso fisso: certezza, e non soltanto rischio ( quindi non rischio di pagare di più ma certezza di pagare di più), di pagare di più in un contesto come l'attuale che vede quasi due punti percentuali di differenza tra il tasso fisso e il tasso variabile; certezza di non vedere la rata aumentata; rischio di non usufruire di una diminuzione dei tassi;
- tasso variabile: certezza di pagare di meno (ripeto, oggi. Se i differenziali di tasso dovessero mutare si valuta di conseguenza), certezza di usufruire di un'eventuale discesa dei tassi; rischio di aumento dei tassi, ma relativo. Il rischio è relativo perchè non è sufficiente che i tassi aumentino, ma devono aumentare ad un livello tale da oltrepassare il tasso fisso che avrei adottato. In più finchè questo accade avrò pagato comunque meno interessi.



Niente da eccepire in un contesto normale...Grecia docet con interessi del 16,7%
Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna, poi tocca a noi
Se la Grecia ristruttura o ritorna alla dracma i nostri tassi schizzano e addio sicurezza, il fisso anche se costa due punti in più ci farà dormiire sonni tranquilli e non vedere la nostra casa all'asta..

Quoto,

Breve coinciso ...e corretto
 

camisa

Membro Junior
- tasso fisso: certezza, e non soltanto rischio ( quindi non rischio di pagare di più ma certezza di pagare di più), di pagare di più in un contesto come l'attuale che vede quasi due punti percentuali di differenza tra il tasso fisso e il tasso variabile; certezza di non vedere la rata aumentata; rischio di non usufruire di una diminuzione dei tassi;
- tasso variabile: certezza di pagare di meno (ripeto, oggi. Se i differenziali di tasso dovessero mutare si valuta di conseguenza), certezza di usufruire di un'eventuale discesa dei tassi; rischio di aumento dei tassi, ma relativo. Il rischio è relativo perchè non è sufficiente che i tassi aumentino, ma devono aumentare ad un livello tale da oltrepassare il tasso fisso che avrei adottato. In più finchè questo accade avrò pagato comunque meno interessi.



Niente da eccepire in un contesto normale...Grecia docet con interessi del 16,7%
Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna, poi tocca a noi
Se la Grecia ristruttura o ritorna alla dracma i nostri tassi schizzano e addio sicurezza, il fisso anche se costa due punti in più ci farà dormiire sonni tranquilli e non vedere la nostra casa all'asta..

Ognuno è libero di fare le scelte che ritiene più opportune. In effetti quando gli economisti parlano di ottimizzazione nei loro modelli dimenticano che gli attori economici spesso non sono razionali come presuppongono, ma si lasciano guidare dalla loro sfera emozionale, dove ansie o eccessi di ottimismo la fanno da padroni, specie in campo finanziario.
Ciò non esime ad agni modo dal basare le nostre scelte sulla corretta informazione e sui fatti.
Per quanto riguarda la prima è opportuno chiarire cos'è il tasso EURIBOR, tasso a cui sono parametrati i mutui a tasso variabile. L'EURIBOR è un tasso EUROPEO interbancario determinato da una media dei tassi a cui le principali banche europee si prestano i soldi tra di loro. Essendo un tasso a breve scadenza è intimamente legato al tasso di riferimento della BCE, ed è perciò determinato fondamentalmente dalla politica monetaria da questa condotta. Non è perciò legato nè al fallimento della Grecia, nè di qualsiasi altro paese singolo dell'UE. Tuttalpiù se proprio vogliamo individuare i rischi che si celano dietro ad esso dobbiamo guardare ai rischi del sistema bancario europeo, il rischio cioè che falliscano grandi banche tipo Unicredit, Deutsche Bank, ecc. Questa è una precisazione di tipo tecnico. Passiamo ad una considerazione di tipo economico-finanziario. La Grecia "tecnicamente" è già fallita, eppure l'EURIBOR non è schizzato al 16%, anzi è vero il contrario. Senza il problema dei bilanci disastrosi dei cosiddetti paesi periferici europei oggi l'EURIBOR viaggerebbe a livelli più elevati rispetto a quelli attuali. Questo perchè, come ho detto in precedenza, l'EURIBOR dipende in gran parte dall' andamento della congiuntura economica e dalla conseguente politica monetaria della BCE. Ora, la congiuntura economica è tecnicamente in ripresa da un pò di tempo, anche se in pochi se ne sono accorti (ma quì entreremmo in un altro argomento di discussione), e la BCE di fronte ad un aumento dell'inflazione ha già iniziato una politica monetaria restrittiva di aumento dei tassi; ma la sua azione è frenata proprio dalla presenza dei problemi tipo Grecia & co., che rischiano di bloccare una ripresa economica che è ancora fragile. E' vero infatti che dopo il primo aumento dei tassi effettuato a febbraio, seguito da un annuncio di ulteriori futuri aumenti, Trichet ha dovuto fare dietro front e mantenere i tassi fermi all'ultima riunione della BCE, di fronte all'aggravarsi della situazione greca. Concludo questa parte dicendo che nel mio intervento precedente, quando ho parlato di rischio di aumento dei tassi al 95%, l'ho fatto con cognizione di causa; non ho detto 100% proprio in considerazione della possibilità che la crisi dei periferici costringa la BCE a interrompere la sua politica monetaria restrittiva.
Per quanto riguarda i fatti credo che nei miei interventi precedenti sia stato chiaro. Se non lo sono stato, riassumo brevemente.
1) se guardiamo l'andamento dei tassi relativo agli ultimi 40 anni possiamo rilevare che la media del tasso variabile dai 10 anni in poi, è quasi sempre inferiore al tasso fisso, e nei frangenti storici in cui è stata superiore non è mai andata oltre l'1% in più rispetto al tasso fisso. Questo significa che il mutuo a tasso variabile è stato più conveniente del mutuo a tasso fisso;
2) in questo momento storico il rischio di rialzo dei tassi è molto elevato, per cui il tasso variabile andrebbe coperto con un cap. Questo non tanto e non solo per bloccare il tasso, ma per bloccare la rata che altrimenti sarebbe insostenibile se i tassi dovessero, per un periodo di tempo prolungato, salire di molto;
3) il mutuo non va fatto e abbandonato, ma va monitorato continuamente. I dati contenuti nella tabella allegata in un intervento precedente si riferiscono ad un periodo in cui sono accadute cose più gravi rispetto alla crisi Greca, eppure i risultato parlano da soli.
Concludo questo lungo e doveroso intervento con dei numeri:
mutuo di € 90.000 a 20 anni
- tasso fisso 4,80% rata € 581;
- tasso variabile 3% con cap al 5,25% rata € 500 con max € 606.
Voi quale scegliereste?
 

eraora

Membro Attivo
Privato Cittadino
Un'altra cosa che io considero è il costo del mutuo.Sommando il costo del finanziamneto (capitali, interessi e spese varie);se vandessi la casa dopo 5 anni (è un esempio) avrei del gain o ci rimetterei?
L'acquisto della casa sempre un dogma non un investimento....
 

camisa

Membro Junior
Un'altra cosa che io considero è il costo del mutuo.Sommando il costo del finanziamneto (capitali, interessi e spese varie);se vandessi la casa dopo 5 anni (è un esempio) avrei del gain o ci rimetterei?
L'acquisto della casa sempre un dogma non un investimento....

scusami ma non ho capito la domanda
 

gatasha

Nuovo Iscritto
beh a mio parere preferisco 1 mutuo anche di 30 anni dove ho più interessi di 1 ventennale anche variabile piuttosto che continuare a stare in affitto e buttare nel "CE__O" 8400€all'anno...penso che in qualsiasi caso ci guadagnerei col mutuo...ad oggi tra 1 cosa e l'alta solo per spese legate all'affitto in poco più di 2 anni ho speso 18000€ e quando me ne andò non ci avrò ricavato 1 bel nulla
 

Roberta43

Nuovo Iscritto
Concludo questo lungo e doveroso intervento con dei numeri:

Grazie a te per la tua conoscenza e a tutti gli altri esperti. Grazie

mutuo di € 90.000 a 20 anni
- tasso fisso 4,80% rata € 581;

questo. Semplicemente perchè non ho costanza nel tenermi aggionata con i sali-scendi dei tassi di interesse per un eventuale modifica di contratto. Ho troppe cose da fare, spesso non controllo neppure la posta! Sono anche convinta dell'importanza del profilo psicologico (ansia) del cliente, del suo facile ottimismo nel comprare casa e della non conoscenza di linguaggio finanziario (almeno per il comune cittadino come me). Provato sulla mia pelle, quando vai in banca, parli con il direttore, ti accorgi che tutto quello che dice è "oro colato". Gli dai piena fiducia con il suo buonismo. Ok c'è anche quello onesto che ti legge nell'anima e fa il tuo interesse. Ma c'è anche il direttore istrione.


Voi quale scegliereste?[/QUOTE]

Grazie
Roberta
 

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