Buon giorno a tutti,
vorrei sottoporvi un quesito per chiedere il parere di voi esperti.
La questione è la seguente: mio padre ha frazionato la sua casa e io adesso sono intenzionato a comprare da lui una delle unità immobiliari usufruendo di un mutuo. Dopo LUUUUNGA ricerca ho trovato un istituto che accetta le compravendite tra parenti ma...devo sottostare a numerose condizioni (alcune rese note dopo aver avviato la pratica e pagato la perizia, in aperta contraddizione con quanto precedentemente concordato...ma tralasciamo questo aspetto poco edificante per la banca).
Ho questo problema:
- la compravendita deve necessariamente essere effettuata al valore dell'immobile stabilito dal loro perito (100.000€)
- la quota eccedente al mutuo richiesto (mutuo da 70.000€, quindi 30.000€) deve essere precedentemente versata nel conto che aprirò nella banca che mi concede il mutuo.
Il problema è che con mio padre avevamo valutato la casa esattamente 100.000, ma che di questi 30.000 sono stati da me anticipati per le spese di ristrutturazione e frazionamento (pagando direttamente i fornitori, anche per usufruire del bonus ristrutturazione). Di conseguenza abbiamo stabilito di effettuare la compravendita a 70.000€.
La banca concede il mutuo solo se sull'atto risulta la cifra di 100.000 e se i 30.000 li verso sul loro conto PRIMA della compravendita. Non accetta in nessun modo che i 30.000 vengano dichiarati come già pagati mostrando le fatture o pagati con un assegno bancario (di altra banca) che poi non verrà incassato. Per il notaio entrambe queste vie sono praticabili ma la banca non accetta.
Non disponendo di questo denaro ho pensato di farmelo "donare" da un parente e versarlo a mio padre durante la compravendita. Successivamente mio padre lo "restituirà" al legittimo proprietario. Sono pochi giorni di "impegno" del capitale.
Ho parlato di questa cosa in tutta franchezza con il direttore della banca e a lui sta bene. Sta bene anche a noi (io, mio padre, il parente)
Io però ho il dubbio che la cosa possa creare problemi, magari con l'agenzia delle entrate.
Si può fare? Posso tutelarmi in qualche modo (ad esempio facendomi fare un bonifico con causale "donazione per acquisto casa" oppure con una scrittura privata).
Premetto il 100% della fiducia tra me, mio padre e il parente.
Grazie in anticipo per l'aiuto che mi darete
vorrei sottoporvi un quesito per chiedere il parere di voi esperti.
La questione è la seguente: mio padre ha frazionato la sua casa e io adesso sono intenzionato a comprare da lui una delle unità immobiliari usufruendo di un mutuo. Dopo LUUUUNGA ricerca ho trovato un istituto che accetta le compravendite tra parenti ma...devo sottostare a numerose condizioni (alcune rese note dopo aver avviato la pratica e pagato la perizia, in aperta contraddizione con quanto precedentemente concordato...ma tralasciamo questo aspetto poco edificante per la banca).
Ho questo problema:
- la compravendita deve necessariamente essere effettuata al valore dell'immobile stabilito dal loro perito (100.000€)
- la quota eccedente al mutuo richiesto (mutuo da 70.000€, quindi 30.000€) deve essere precedentemente versata nel conto che aprirò nella banca che mi concede il mutuo.
Il problema è che con mio padre avevamo valutato la casa esattamente 100.000, ma che di questi 30.000 sono stati da me anticipati per le spese di ristrutturazione e frazionamento (pagando direttamente i fornitori, anche per usufruire del bonus ristrutturazione). Di conseguenza abbiamo stabilito di effettuare la compravendita a 70.000€.
La banca concede il mutuo solo se sull'atto risulta la cifra di 100.000 e se i 30.000 li verso sul loro conto PRIMA della compravendita. Non accetta in nessun modo che i 30.000 vengano dichiarati come già pagati mostrando le fatture o pagati con un assegno bancario (di altra banca) che poi non verrà incassato. Per il notaio entrambe queste vie sono praticabili ma la banca non accetta.
Non disponendo di questo denaro ho pensato di farmelo "donare" da un parente e versarlo a mio padre durante la compravendita. Successivamente mio padre lo "restituirà" al legittimo proprietario. Sono pochi giorni di "impegno" del capitale.
Ho parlato di questa cosa in tutta franchezza con il direttore della banca e a lui sta bene. Sta bene anche a noi (io, mio padre, il parente)
Io però ho il dubbio che la cosa possa creare problemi, magari con l'agenzia delle entrate.
Si può fare? Posso tutelarmi in qualche modo (ad esempio facendomi fare un bonifico con causale "donazione per acquisto casa" oppure con una scrittura privata).
Premetto il 100% della fiducia tra me, mio padre e il parente.
Grazie in anticipo per l'aiuto che mi darete