Rosa1968

Membro Storico
Non ci capiamo.
Chi compra casa sa dove può arrivare con i propri soldi e in base al prezzo della casa si fa i conti facendo tutte le valutazioni del caso. Io nelle sospensive inserisco l'importo del mutuo s la data entro il quale deve avvenire l'avveramento. Nel tuo caso la banca eroga quindi il benestare bancario c'è..... Chiaro? Se fosse stato indicato il valore di cui tu avevi bisogno non vi sarebbe l'avveramento della condizione. Invece c'è l'avveramento con tutte le conseguenze. Al costruttore non interessa il valore di perizia sei tu che devi preoccuparti di avere le spalle coperte oppure degli interessi o della rata. Lui ha accettato le tue condizioni su un saldo prezzo. Spero che ora ti sia chiara la situazione e nella prossima proposta tu inserisca il valore minimo per l'avveramento della condizione.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Buongiorno,
vorrei avere una consulenza per un atto preliminare di compravendita che io e il mio compagno abbiamo stipulato e che si è arenato a seguito del rifiuto della ns. banca ad erogare il mutuo per la cifra richiesta (l'immobile è stato valutato dal perito 20.000 € in meno del valore concordato).
Alla firma del preliminare abbiamo versato una caparra a titolo di acconto accertandoci che fossimo tutelati in caso il mutuo non venisse erogato nonostante la ns. banca ci avesse assicurato non avremmo riscontrato problemi nell'ottenimento del credito.
Questo è quanto specificato nel contratto "la presente compravendita è subordinata all'ottenimento dalla parte acquirente di un mutuo non superiore al prezzo di vendita. Qualora il sopraccitato mutuo non venisse concesso, il presente atto è da considerarsi nullo, pertanto gli acconti versati, ad eccezione dell'IVA verranno restituiti alla parte acquirente".
Poiché la parte venditrice sta premendo affinché richiediamo il mutuo presso un altro istituto e i termini per il rogito sono scaduti, temiamo di non vederci rendere la caparra al ns. rifiuto di proseguire.
Nella clausola qui sopra infatti citano l'ottenimento di un mutuo, in maniera generica purtroppo.
Specifico anche che i tassi dell'istituto bancario presso il quale vorrebbero accendessimo il mutuo sono di fatto più vantaggiosi, ciononostante ci vedremmo costretti a pagare una rata più alta per 5 anni per sottoscrivere l'assicurazione prevista obbligatoriamente.

Il venditore avrebbe diritto di trattenere la caparra versata visto quanto sopra?

Grazie a tutti!

Il venditore si stà adoperando per non perdere la vendita.

Quanto avete versato in termini di percentuale di acconto..?

Fatto dato che chi vende è un costruttore, con molta probabilità l'errore principale che avete commesso è stato quello di richiedere (troppo) mutuo su una compravendita soggetta ad IVA.

Errore sicuramente reciproco tra voi due parti, ma sono solo i tuoi quattrini a rischio ora.
Vedi che loro si sono guardati bene nello scrivere: "non superiore al prezzo di vendita"..?

Infatti le problematiche scaturite dal corrispettivo dichiarando in atto e l'IVA che ci grava sopra, hanno "ridotto" i valori della perizia e la vostra capacità di perfezionare l'acquisto.
Diverso sarebbe stato acquistando in regime di imposta di registro.

Se le cose stanno in questo quadro fattuale, con molta probabilità neppure serve al costruttore che voi vi adoperiate con un'altra banca.

L'errore a monte rimane.
L'importo sarà superiore all'acquisto.

Una perizia più alta genererebbe un importo maggiore e la difficoltà di dichiarazione in atto.
L'accollo mutuo potrebbe essere una soluzione.
Tuttavia se l'importo da accollare è troppo alto lo stesso errore commesso a monte si ripresenterà ad ostacolarvi.

Fuori dall'accollo mutuo tre sono le strade che potete percorrere.

La prima è integrare al mutuo un finanziamento accessorio per far fronte al buco economico.
In questo caso richiedete uno sconto.

La seconda è che il venditore cali il prezzo e proceda all'acquisto.
Difficile.

Ma un tentativo pure in questa direzione è doveroso farlo.
Serve a far perdere al vs. interlocutore un pò dell " affetto" che aveva per voi quindici giorni fà.
Oltre che a poter svelare le sue intenzioni riguardo ai tuoi acconti.

La terza è lo scioglimento del contratto con la richiesta di restituzione degli importi.
La clausola sospensiva comunque esiste.
Paventare l'intervento legale potrebbe pure bastare.

Altra strada se un primo "delicato" tentativo di scioglimento, non sortisse effetto positivo, è quella di cercare di ottenere una proroga ed un allungamento della data del rogito.
Meglio stipulare un compromesso ex novo.

Adire alle vie legali farai sempre in tempo, quella è l'ultima spiaggia, quindi se proprio ti accorgi che non ti vogliono restituire l'acconto, cerca quanto meno di "restare in partita".

Sei mesi o un anno se vi riesce il tentativo.
Se vi riesce stavolta fatevi consigliare meglio.

Le motivazioni da dare per giustificare questo allungamento o questa nuova stipula ex novo, sostituendo i termini scaduti, sarà il vostro impegno a reperire un nuovo mutuo ma anche al reperimento di soldi "nuovi" da reperire per poterli conferire nell'acquisto.

Il fatto che la perizia sia stata bocciata non fà di voi dei cattivi clienti.
Date luce a questo fatto.
La banca tanto o poco che sia ma ti finanzia.
Fate leva su ciò.
Loro stanno operando in questo modo perchè "non vogliono perdertI..."

Ovviamente resta "nel recinto economico" del contratto stipulato a suo tempo.
Senza integrare di un centesimo.

Ciò potrebbe consentirti in un secondo momento e qualora non si trovi un "accomodamento" per proseguire, di attivarti in concorso o meno con la parte venditrice a reperire un altro acquirente.

Reperito a subentrare nell'acquisto, nei termini obbligazionari previsti nel tuo contratto, restituendoti la caparra/acconto proseguendo con loro al rogito.
 
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specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
A mio modo di vedere, il difetto più grave di questo preliminare è che manca un limite temporale per la sospensiva. In teoria l'acquirente potrebbe tergiversare all'infinito ed il venditore non poter vendere mai l'immobile.
 

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Buongiorno,
vorrei avere una consulenza per un atto preliminare di compravendita che io e il mio compagno abbiamo stipulato e che si è arenato a seguito del rifiuto della ns. banca ad erogare il mutuo per la cifra richiesta (l'immobile è stato valutato dal perito 20.000 € in meno del valore concordato).
Alla firma del preliminare abbiamo versato una caparra a titolo di acconto accertandoci che fossimo tutelati in caso il mutuo non venisse erogato nonostante la ns. banca ci avesse assicurato non avremmo riscontrato problemi nell'ottenimento del credito.
Questo è quanto specificato nel contratto "la presente compravendita è subordinata all'ottenimento dalla parte acquirente di un mutuo non superiore al prezzo di vendita. Qualora il sopraccitato mutuo non venisse concesso, il presente atto è da considerarsi nullo, pertanto gli acconti versati, ad eccezione dell'IVA verranno restituiti alla parte acquirente".
Poiché la parte venditrice sta premendo affinché richiediamo il mutuo presso un altro istituto e i termini per il rogito sono scaduti, temiamo di non vederci rendere la caparra al ns. rifiuto di proseguire.
Nella clausola qui sopra infatti citano l'ottenimento di un mutuo, in maniera generica purtroppo.
Specifico anche che i tassi dell'istituto bancario presso il quale vorrebbero accendessimo il mutuo sono di fatto più vantaggiosi, ciononostante ci vedremmo costretti a pagare una rata più alta per 5 anni per sottoscrivere l'assicurazione prevista obbligatoriamente.

Il venditore avrebbe diritto di trattenere la caparra versata visto quanto sopra?

Grazie a tutti!
Materia davvero complessa, per interpretazioni e per dettagli che si potrebbero capire davvero solo essendo parte in causa.
Hai scritto che hai versato un acconto, sei certa? Se fosse acconto potresti riaverlo per il semplice fatto che non si farà l'atto, anche se non ti esenterebbe da richieste di eventuali danni.
Se vi siete tenuti sul generico e fosse una caparra, temo che dovrà decidere un soggetto terzo, un mediatore della cciaa o un giudice.
In generale però devi dimostrare che non puoi ottenere un mutuo, quindi credo che tu debba proprio tentare in altre banche, prendere in considerazione assicurazioni, tassi svantaggiosi ecc, perché se ti fermi adesso si può pensare che un mutuo in senso generale potresti averlo e lo rifiuti.
 
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PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
A mio modo di vedere, il difetto più grave di questo preliminare è che manca un limite temporale per la sospensiva. In teoria l'acquirente potrebbe tergiversare all'infinito ed il venditore non poter vendere mai l'immobile.

Io dico che cambieranno i patti nel compromesso.

Scommetti..?

Qualcuno sostiene che questo sia una gabbia dal quale è impossibile evadere.

Staremo a vedere dalle risposte dell'autrice.

Sarà mia cura mettere "in palio" un altro asino da ingurgitare crudo.
 

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