In effetti di questi tempi non si puo neanche stare sicuri di lavorare per sempre.. Anche se in caso di perdita del lavoro purtroppo è un problema anche pagare un mutuo a tasso fisso...
Allora credo sia meglio che scelgano un variabile con tetto massimo.. Almeno saranno tranquilli di non superare una certa cifra..
L'esperienza mi insegna che i mutui sono solo di due tipi e cioè a tasso fisso ed a tasso variabile.
Ogni prodotto "costruito" , tetto massimo, rata posticipabile, e comunque tutti quei prodotti che apparentemente sono studiati dagli istituti di credito per offrire un vantaggio al mutuatario in realtà esistono solo in virtù del fatto che la banca ha su di essi un guadagno maggiore.
Il concetto è semplice: ti offro qualcosa in più, mi paghi qualcosa in più"...
Detto questo devo ammettere che la visione di Bagaudi in merito alla scelta del tasso variabile ha avuto sino ad ora riscontro positivo nella realtà.
Anche acquistare un bene immobile puntando sulla rivalutazione del mattone ha storicamente avuto riscontri positivi nella realtà ma il periodo attuale evidenzia non poche anomalie rispetto ad un andamento "normale"
Come hai giustamente fatto notare un mutuo è composto da euribor e spread, bene, mentre il primo è variabile e legato all'andamento economico il secondo è fisso e rappresenta il guadagno della banca.
Con euribor prossimo allo zero paghi uno spread più alto e non di poco ma è alquanto improbabile che nella durata di 30anni la situazione resti immutata e quindi corri il rischio di trovarti in un futuro ad aver optato per pagare profumatamente una banca per averti rifilato un bidone.
A queste condizioni arrischierei l'ipotesi che le banche stanno seriamente gettando le basi per un prossimo disastro.
All'aumentare dell'euribor con gli spread attuali moltissimi mutui diverranno impagabili pertanto chi oggi si lamenta della presenza della crisi rischia di avere ben più gravi motivi di lamentarsi qualora la situazione dovesse volgere rapidamente al meglio.
Paradossalmente chi ha fatto un mutuo quando i tassi erano alti e magari ha uno spred prossimo o inferiore all'1% oggi è più sereno e lo è per due motivi, il primo dipende dal fatto di aver già dimostrato di poter sostenere la rata di ingresso e quindi le rate pagate allora ed il secondo perché oggi paga molto meno.
Anche se i tassi dovessero risalire non farebbe altro che tornare alla situazione iniziale comunque sostenibile.
L'eventuale perdita del lavoro da parte di uno dei mutuatari non è un fatto prevedibile, magari lavorano per una ditta già in crisi, magari sono dipendenti pubblici di livello, in ogni caso non può essere una variabile trascurabile ma nemmeno considerata in assenza di dati precisi.
L'ipotesi invece di dover ipotecare la casa dei genitori per avvicinarsi di più alla somma desiderata è una situazione pericolosa al limite dell'irresponsabilità, non foss'altro per il fatto che denota la mancanza di volontà ( probabilmente derivanti dall'analisi della situazione del richiedente) dell'istituto di credito di concede quanto richiesto a delle condizioni più normali.
Un mutuo ha una sua durata non indifferente e se vogliamo fare un paragone sportivo possiamo certo dire che non è di certo assimilabile alla corsa dei 100mt ma è più simile ad una maratona.
Partire già in stato di carenza di ossigeno è una buona ipoteca sul fatto di non riuscire a portare a termine la corsa.
I miei clienti raramente devono ricorrere all'erogazione di un mutuo e quando lo fanno è generalmente dovuto al fatto che i loro soldi gli rendono più di quanto pagano di interessi alla banca.
Quando però in passato mi è stato chiesto un parere a riguardo da chi ne aveva necessità ho sempre consigliato questo: fatevi dire quanto paghereste di rata sia per il tasso fisso che per il variabile poi optate comunque per il tasso variabile ma accantonate il differenziale ogni mese su un conto a parte e non toccateli per nessun motivo, al variare della situazione avrete comunque una "scorta" in grado di farvi avvertire meno il problema.