L'ai che dichiara, scusate, conta poco.
La copertura assicurativa per le dichiarazioni che non gli competono non ce l'ha, egli non può certificare una conformità, se lo fa lo fa solo su sua responsabilità e risponde con i propri beni, non con la copertura, comunque dopo un giudizio e senza averne titolo.
Un tecnico invece, firmando la relazione, è responsabile civilmente e penalmente e a breve probabilmente avrà anche la copertura assicurativa specifica (come noi),
oltre ad averne, perdonate, le competenze.
Inoltre le difformità urbanistiche sono subdole, una lettera di chiusura lavori mancata, una pratica perduta, vanificano quelle che sembrano congruenze a un occhio superficiale, senza parlare di regolamenti e situazioni che un tecnico sa regolarizzare quando all'inesperto (che si allarga in cose che non gli competono) paiono difformità insanabili (quindi la situazione contraria).
Personalmente, conosco moltissime casistiche e avrei anche l'infarinatura di base per "fare i controlli" ma me ne guardo bene, perchè il servizio che si da non deve essere un "arrangio" ma qualcosa basato su competenze vere, e io non le ho ne ho le capacità di farlo come voglio sia erogato.
Io penso che il "libro della casa"
D) debba esser compilato, almeno nella parte urbanistica, di sicuro da un tecnico abilitato, meglio se Geometra.
E solo coloro che sono abituati a lavorare con i tecnici, come noi in toscana e altre regioni, conoscono bene le casistiche che altri colleghi che non hanno avuto questo onere, ignorano... sono convinto che molte compravendite effettuate dove non c'è controllo dei tecnici in realtà erano compravendite da NON fare... e spero che in futuro non ci sia qualche tecnico che si accorge, in una prossima compravendita, di qualcosa che non va di permanente.